martedì, Maggio 13, 2025
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LA GAZZA LADRA (La Pie voleuse) di R. Guédiguian


Il regista di origine armeno-tedesca Robert Guédiguian (classe 1953), cresciuto a Marsiglia, nel quartiere popolare dell’Estaque – un tempo piccolo villaggio, con un porticciolo immortalato dai pittori impressionisti – ha ambientato qui la maggior parte dei suoi film. Anche l’ultimo, La gazza ladra – La pie voleuse (2024), è stato girato tra le case e le strade del suo luogo preferito, affacciato sul mare. E il cast del film è costituito dai suoi interpreti prediletti, ossia la moglie (da 50 anni!) Ariane Ascaride, bravissima attrice e sceneggiatrice, che impersona l’intensa protagonista Maria, e gli amici di lunga data con cui ha condiviso passioni politiche, ossia gli ottimi Gérard Meylan (Bruno) e Jean-Pierre Darroussin (il signor Moreau).

La vicenda è semplice: Maria, intelligente e positiva, lavora come affettuosa domestica-badante nelle case di numerosi anziani della zona, cercando di guadagnare qualcosa che compensi le costanti perdite di denaro del marito Bruno, disoccupato e ludopatico.

La bella figlia Jennifer (Marilou Aussiloux), commessa in un supermercato, è sposata con un camionista, Kevin (Robinson Stévenin), spesso assente; hanno un figlio, il piccolo Nicolas (Thorvald Sondergaard), che mostra un certo talento per il pianoforte.

Maria, appassionata di musica, vuole che il nipotino sviluppi le sue capacità, prendendo lezioni – costose – per prepararsi ad un concorso pianistico: lo immagina già musicista affermato, applaudito dopo un concerto da un folto pubblico, e svela questo suo sogno ad uno degli anziani che accudisce, il gentile signor Moreau, in sedia a rotelle.

È proprio questo suo desiderio, insieme a quello, esaudito, di avere un piatto di squisite ostriche ogni settimana – simbolo di una condizione raffinata che non ha – ad alimentare in Maria la propensione al furto: non solo s’impossessa regolarmente di banconote, invece di restituirle come resto della spesa ai legittimi proprietari, ma finisce anche per falsificare assegni di Moreau che, come tutti gli altri, ha piena fiducia in lei (anzi, ne è perfino un po’ innamorato).

Usa gli assegni per pagare le lezioni a Nicolas e per noleggiargli un pianoforte. Maria non si sente ladra, perché ritiene di prendersi solo quanto si meriterebbe, senza danneggiare le persone benestanti di cui si occupa con amore. Ma il giovane immobiliarista Laurent (Grégoire Leprince-Ringuet), figlio di Moreau, più interessato all’eredità che alla salute del padre, da lui considerato responsabile della morte della madre, abbandonata molti anni prima per un’altra donna, scopre casualmente quanto sta succedendo…

Tra equivoci e qualche colpo di scena, la vita di ognuno cambierà. Film significativo, ben costruito e recitato, ricco di spunti di riflessione.

Musiche tratte da Mozart, Chopin, Beethoven, Satie e, naturalmente, da Rossini.

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