Il concerto intitolato La poesia del pianoforte, proposto da Serate Musicali, ha visto protagonista sul palcoscenico della Sala Verdi del Conservatorio il pianista russo-britannico Yevgeni Sudbin, virtuoso che collabora con la nota società concertistica sin dal 2001. Come d’abitudine, il programma proposto è stato variegato e non ordinato cronologicamente, segno distintivo della versatilità interpretativa di Sudbin.
L’apertura è stata affidata alla Fantasia e Fuga in la minore BWV 904 di Bach, che ha subito messo in luce l’equilibrio esecutivo e la notevole chiarezza del fraseggio. A seguire, i toni drammatici e ombrosi di Funérailles di Liszt hanno trasportato il pubblico in un universo virtuosistico ricco di chiaroscuri, che ha trovato una prosecuzione ideale nel simbolismo della splendida Sonata n. 10 op. 70 di Skrjabin. In questo ampio movimento unico, i trilli insistenti della mano destra sono stati esaltati con grande espressività e nitidezza.Un ritorno alla cantabilità classica è avvenuto con Domenico Scarlatti, di cui Sudbin ha interpretato quattro sonate, tre delle quali raramente eseguite in concerto: la Sonata in si minore K197, la Sonata in sol maggiore K455, la Sonata in la maggiore K208 e infine la più “bachiana”, la Sonata in re minore K417. Tutte le esecuzioni si sono distinte per equilibrio, introspezione e raffinata bellezza, con qualche variante dello stesso pianista.
Il concerto si è concluso con la Sonata n. 4 in do minore op. 29 di Sergej Prokof’ev, opera di raro ascolto ma di straordinaria intensità. Particolarmente trascinante l’Allegro con brio, affrontato con energia e rigore, mentre l’intero lavoro è stato valorizzato da una dinamica ricca di contrasti e da una lettura pienamente convincente. Applausi convinti e meritati hanno accolto Sudbin, che ha concesso due bis di grande fascino: la celebre Siciliana di Bach nella trascrizione del virtuoso polacco Ignaz Friedman, interpretata con raffinatezza e con alcune personali varianti, e la Suggestion diabolique op. 4 n. 4 di Prokof’ev, eseguita con brillantezza, precisione ed evidente espressività. (Foto di C.G.)