venerdì, Maggio 9, 2025
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Alla Scala per il Festival Milano Musica brani di Gervasoni, Filidei, Kurtág e Cattaneo


La serata di ieri al Teatro alla Scala, nell’ambito del Festival Milano Musica, ha proposto quattro brani, di cui due in prima esecuzione (assoluta e italiana). A dirigere l’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI è stato Maxime Pascal, alla guida di un programma interamente dedicato alla musica contemporanea, con composizioni di Stefano Gervasoni, Francesco Filidei, György Kurtág e Aureliano Cattaneo.

Protagonista indiscussa la violinista Patricia Kopatchinskaja, impegnata come solista nel Concerto per violino e orchestra – Tacet (2024-25) di Gervasoni e in Not alone we fly (2021-2023) di Cattaneo, entrambi presentati in prima esecuzione. Accanto a lei, il soprano austro-britannico Anna Prohaska, interprete intensa di una selezione da Kafka-Fragmente (1985-1987) di Kurtág e del Cantico delle Creature di Filidei, quest’ultimo dedicatario del Festival.
Nel Tacet di Gervasoni, la Kopatchinskaja ha messo in luce fin da subito il suo virtuosismo, affrontando un brano audace e complesso, denso di contrasti timbrici. Il dialogo serrato tra le evoluzioni solistiche del violino e le raffinate tessiture orchestrali – rese vive anche dagli interventi di flauto, oboe, tromba e violino di spalla – è stato restituito con chiarezza e intensità dalla musicista moldava. Il titolo stesso, Tacet, allude ai momenti di sospensione orchestrale che incorniciano gli arabeschi solistici.
È seguito il Cantico delle Creature di Francesco Filidei, già apprezzato a Berlino nel settembre 2023, qui riproposto con ancora la voce luminosa di Anna Prohaska. L’antico testo duecentesco di San Francesco d’Assisi ha trovato una nuova forza espressiva nella scrittura armonicamente ricca e densa di evocazioni del compositore toscano. L’orchestra, ancora guidata con sensibilità da Pascal, ha saputo sottolineare le sfumature di un linguaggio in cui riferimenti alla coralità tonale convivono con ardite esplorazioni timbriche.
Intensi e ricchi di suggestione i brevi brani tratti dai Kafka-Fragmente di Kurtág, in cui soprano e violino si sono misurati non solo musicalmente ma anche gestualmente, dimostrando piena sintonia interpretativa.
La serata si è conclusa con la prima italiana di Not alone we fly di Aureliano Cattaneo. La composizione, in due movimenti – Rapido e Lento – ha messo ancora una volta in primo piano la Kopatchinskaja, impegnata in una lunga cadenza iniziale che si intreccia con le suggestive sonorità orchestrali. La ripresa della cadenza nel finale lento ha dato coerenza e profondità a un brano che conferma la maturità espressiva del cinquantunenne compositore lodigiano.
Eccellente la prova dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI, precisa e coinvolta in ogni momento, grazie anche alla direzione attenta e ispirata di Maxime Pascal. Teatro gremito e calorosi applausi hanno premiato un concerto di alto livello che meriterebbe un riascolto.
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