Successo meritato alla Scala per “La fille du régiment”

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Rinnovato successo per la La fille du régiment di Gaetano Donizetti, nella regia di Laurent Pelly e con protagonisti Juan Diego Flórez nel ruolo di Tonio e Julie Fuchs in quello di Marie.

Flórez, diciotto anni fa, nel 2007, aveva inaugurato lo storico allestimento firmato dallo stesso Pelly al Covent Garden di Londra. Alla Scala, La fille du régiment — opera comica in due atti su libretto di Jules-Henri Vernoy de Saint-Georges e Jean-François Bayard, commissionata dall’Opéra-Comique — è rappresentata dal 1840; l’ultima volta al Piermarini risale proprio al 2007, in un’edizione diretta da Filippo Crivelli con scene e costumi di Franco Zeffirelli, e ancora una volta con Flórez protagonista.
Lo spettacolo attuale ( terza la rappresentazione vista) sta ottenendo un meritato successo non solo per l’eccellenza delle voci in scena, ma anche per la componente teatrale, curata e vivace, con recitativi ben scolpiti da tutti gli interpreti. A ciò si aggiungono la regia collaudata  di Pelly ( ripresa da Christian Räth) — anche autore dei costumi —, le scenografie essenziali ma efficaci di Chantal Thomas, le luci di Joël Adam, che sottolineano con precisione i diversi momenti drammaturgici, e la coreografia di Laura Scozzi, – ripresa da Karine Girard- vivace e spiritosa.
Accanto ai due protagonisti, si distingue Pietro Spagnoli, un Sulpice tanto divertente quanto musicale, sempre misurato e mai sopra le righe, capace di un fraseggio naturale e di una comicità intelligente. Géraldine Chauvet, nei panni della Marquise de Berkenfield, recita e canta con spigliata disinvoltura, conferendo al personaggio un’eleganza ironica e lieve. Simpatico il cameo di Barbara Frittoli, un’altera Duchesse de Crakentorp di grande presenza scenica, che gioca con fine umorismo il suo breve intervento. Ottimi anche gli altri interpreti: Pierre Doyen (Hortensius), Emidio Guidotti (Un caporal), Federico Vazzola (Un notaire) e Aldo Sartori (Un paysan), tutti efficaci nel contribuire al tono brillante dell’insieme. I dialoghi sono stati preparati da Agathe Melinand.
La musica del compositore bergamasco, concertata con sensibilità da Evelino Pidò — direttore attento alla vocalità e alle esigenze del Coro, preparato con cura da Alberto Malazzi — risplende qui in tutta la sua eleganza. L’esito è una lettura dai colori francesi, in cui la lingua stessa contribuisce a esaltare le sfumature timbriche e la leggerezza del tono donizettiano. Applausi colorosissimi al termine con apprezzamenti ancor più pregnanti, oltre che a Flórez, all’ottima Julie Fuchs. Repliche per il 31 ottobre, 4 e 7 novembre. (Foto di Brescia e Amisano dall’Archivio della Scala)