Successo alla Scala per La Cenerentola di Rossini–Ponnelle

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Sono trascorsi oltre cinquant’anni dal primo allestimento scaligero de La Cenerentola di Gioachino Rossini nella veste che il pubblico ha ritrovato ieri sera.

La regia – ripresa con cura da Federica Stefani – insieme a scene e costumi firmati da Jean-Pierre Ponnelle nel lontano 1973, si conferma ancora oggi un punto di forza: uno spettacolo che, pur restando fedele a un linguaggio tradizionale, mantiene intatto lo smalto e l’efficacia teatrale. Il successo di questa celebre opera buffa del compositore pesarese è legato al suo carattere popolare, brillante e di immediata comprensione, capace di conquistare ogni generazione di spettatori. Così è stato anche ieri, nella penultima recita (l’ultima, la settima, è in programma domani) con il secondo cast di voci: il teatro era gremito e gli applausi calorosissimi. Uno spettacolo che, con la mano di Ponnelle, continua a trovare la sua vitalità nel dialogo tra passato e presente.
L’Orchestra e il Coro – preparato con grande precisione da Salvo Sgrò – dell’Accademia del Teatro alla Scala hanno incontrato per la prima volta sul podio scaligero Gianluca Capuano, direttore ed esperto organista, specialista del repertorio antico e settecentesco. La sua concertazione si è rivelata coerente con il livello della giovane orchestra e degli allievi dell’Accademia, ma ha saputo sostenere anche le voci già avviate a una carriera professionale. L’esecuzione, corretta e progressivamente più incisiva, ha trovato nel secondo atto il momento di maggiore qualità.
Nel ruolo di Angelina, Mara Gaudenzi ha offerto una prova convincente: timbro luminoso, morbidezza di linea, chiarezza nella dizione e un fraseggio ricco di espressione hanno conferito freschezza al personaggio. Valido il Don Ramiro di Pierluigi D’Aloia, una voce intonata, sottile nella timbrica. Ottima la resa di Paolo Ingrasciotta nei panni di Don Magnifico, figura scenicamente e vocalmente ben delineata, mentre Huanhong Li (Alidoro) ha riscosso grande successo personale. Solide anche le prove degli allievi dell’Accademia: Maria Martin Campos (Clorinda), Dilan Saka (Tisbe) e Chao Liu (Dandini). Di rilievo, infine, il lavoro luci di Andrea Giretti, che ha saputo valorizzare l’eleganza delle scene storiche. Uno spettacolo che, con la mano di Ponnelle, continua a trovare la sua vitalità nel dialogo tra passato e presente.