Successo al Teatro alla Scala alla sesta e ultima replica del Trittico di Kurt Weill, andato in scena per la prima volta il 14 maggio 2025, composto dal dittico Die sieben Todsünden (1933) e Mahagonny Songspiel (1927), arricchito nel secondo atto con le canzoni tratte dal meno noto Happy End (1929). La piena riuscita di questa messinscena si deve alle geniali musiche del compositore tedesco, naturalizzato statunitense, Kurt Weill, dirette con grande maestria da Riccardo Chailly e interpretate in modo impeccabile dai solisti delle formazioni cameristiche, in un adattamento reso omogeneo dalla regia, dalle scene, dai costumi e dai video curati da Irina Brook, capace di raccontare con efficacia i testi del drammaturgo e poeta Bertolt Brecht.
L’eccellente sintonia tra direzione musicale e regia, insieme a un cast vocale di alto livello impegnato nei tre titoli, ha dato vita a uno spettacolo unico nel suo genere. La musica di Weill, geniale nella fusione di canzone, cabaret, recitazione e raffinate orchestrazioni cameristiche, ha avvolto la scarna scenografia del dittico e animato le
coreografie- di Paul Pui Wo Lee- delle canzoni tratte da Happy End, costruite a partire da incisive ritmiche musicali e da una vivace varietà timbrica: in breve, il linguaggio inconfondibile e potente di un grande compositore. Protagonisti vocali nei tre titoli sono stati: Alma Sadé, Lauren Michelle, Elliott Carlton Hines, Andrew Harris, Matthäus Schmidlechner, Markus Werba, Natascha Petrinsky, Wallis Giunta e l’attore Geoffrey Carey. Un successo meritatissimo.
Ricordiamo la prossima opera in programma al Teatro alla Scala: Siegfried di Richard Wagner, in scena dal 6 al 21 giugno. (Foto di Brescia e Amisano dall’Archivio del Teatro alla Scala)
