giovedì, Giugno 12, 2025
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Strauss, Mozart e Berlioz in una serata di grandi emozioni con la London Symphony Orchestra diretta da Sir Antonio Pappano


Una serata all’insegna dell’eccellenza ha illuminato il Teatro alla Scala, grazie alla direzione magistrale di Sir Antonio Pappano alla guida della London Symphony Orchestra e alla raffinatezza del violino di Lisa Batiashvili. Il teatro gremito e l’entusiasmo del pubblico al termine del concerto hanno suggellato un viaggio musicale attraverso l’ironia di Richard Strauss, la grazia di Wolfgang Amadeus Mozart e le visioni febbrili di Hector Berlioz. Il programma si è aperto con Till Eulenspiegels lustige Streiche op. 28 (“I tiri burloni di Till Eulenspiegels”) di R.Strauss, poema sinfonico ispirato al leggendario personaggio popolare tedesco. Pappano ha saputo restituire ogni sfumatura narrativa con energia e precisione, esaltando la verve orchestrale della LSO. La sua direzione, ricca di contrasti, ha scandagliato con lucidità il celebre poema straussiano. È seguita l’interpretazione elegante e trasparente della violinista georgiana – naturalizzata tedesca – Lisa Batiashvili, protagonista del Concerto n. 5 in la maggiore K. 219 per violino e orchestra di Mozart, noto anche come “Concerto turco”. Il fraseggio nitido, la cantabilità luminosa e il dialogo intimo – quasi cameristico – con l’orchestra hanno reso ogni momento carico di intensità. Di particolare interesse le cadenze, soprattutto quella dell’Allegro aperto iniziale, con soluzioni “atonali” integrate con efficacia. Batiashvili ha poi concesso due bis solistici dai colori folcloristici, l’ultimo dei quali in duo con il primo violino della Sinfonica londinese, accolti da calorosi applausi.
Nella seconda parte, la Symphonie fantastique op. 14 di Hector Berlioz ha immerso il pubblico nella visionaria arte orchestrale del compositore francese, sospesa tra sogno e delirio romantico. La lettura di Pappano si è distinta per l’equilibrio tra chiarezza analitica e visione d’insieme. L’energia drammatica, valorizzata dalla superlativa tecnica della LSO, ha messo in luce numerosi interventi solistici e condotto a una conclusione trionfale, con lunghi applausi e ripetute uscite in scena del direttore. In chiusura, un bis raffinato: la Pavane op. 50 di Gabriel Fauré di straordinario nitore espressivo. Una serata memorabile. Ricordiamo che domenica 15 torna invece alla Scala l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia con Kirill Petrenko, il celebre direttore dei Berliner Philharmoniker. In programma brani di Schumann, Mozart e Brahms. (Foto di Brescia e Amisano dall’Archivio della Scala)


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