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MOSTRE - MUDEC:   NIKI de SAINT PHALLE    (5 ottobre  -  16 febbraio)

Niki de Saint Phalle, ‘donna e artista’ (come lei stessa amava definirsi), pittrice, scultrice, autrice di film sperimentali, performer, sfugge a una definizione univoca. Le sue opere monumentali, tra cui parchi e sculture pubbliche, si intrecciano con una riflessione più personale e a volte struggente. Da un lato, è vista come una celebrità indipendente e orgogliosa della sua arte; dall’altro, la sua fragilità fisica e le numerose disuguaglianze e discriminazioni sociali a cui ha assistito nel corso della vita ne fanno emergere la sua umanità e sensibilità nei confronti dei più fragili. Vissuta in un’epoca di grandi cambiamenti sociali e artistici – dal movimento femminista degli anni '60 e '70 al Nouveau Réalisme di cui fu protagonista – Niki de Saint Phalle (Neuilly-sur Seine, 1930, La Jolla, 2002) è stata una delle artiste che maggiormente ha sfidato gli stereotipi di genere attraverso l’arte, esprimendo la propria identità attraverso la femminilità, la sensualità e l’amore per la vita come creazione. “Niki de Saint Phalle è oggi considerata come una delle artiste più importanti del XX secolo – spiega la curatrice della mostra Lucia Pesapane - Ha saputo, come pochi artisti prima, utilizzare lo schermo ed i media per promuovere la sua arte e il suo impegno sociale nei confronti delle minorità e dei più fragili, malati, bambini e animali. Questa responsabilità si è tradotta in un'arte gioiosa, inclusiva, in grado di veicolare attraverso opere comprensibili e amate da tutte le generazioni un discorso attento alle diversità, non-eurocentrico e non-gerarchico. L’artista fa breccia perché la sua opera parla di libertà e di diritti e ci dimostra che ribellarsi è sano, necessario, indispensabile. La sua arte ci offre un rimedio possibile contro l'ingiustizia, un conforto, è un accesso alla bellezza.” La mostra “Niki de Saint Phalle”, che apre al pubblico il 5 ottobre ed è organizzata per la prima volta in un grande museo civico italiano come il Mudec, celebra l’artista franco americana conosciuta per le sue grandi e colorate Nanas, ma ne rivela anche il lato impegnato attraverso una diversa lettura della sua opera. Famosa e oggetto di numerose retrospettive nel mondo negli ultimi dieci anni, Saint Phalle non ha ancora avuto l’occasione in Italia di essere riconosciuta come una delle grandi artiste del XX secolo, nonostante sia stata una delle protagoniste assolute della scena artistica d’avanguardia degli anni Sessanta e Settanta in Europa e negli Stati Uniti. “Niki de Saint Phalle”, prodotta da 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE, promossa dal Comune di Milano-Cultura e che vede come Institutional Partner Fondazione Deloitte, è resa possibile grazie alla collaborazione con la Niki Charitable Art Foundation, e porta a Milano 110 opere, di cui una decina di grandi dimensioni, oltre a una selezione di opere su carta, video, vestiti della Maison Dior che ricordano anche il suo passato di modella nei bellissimi scatti fotografici che la ritraggono e che contemporaneamente raccontano al pubblico una visione personale molto “pop” dell’arte, intesa come percorso verso l’affermazione del femminile. A cura della critica d’arte Lucia Pesapane, che ha allestito numerose mostre e retrospettive su Niki de Saint Phalle in tutto il mondo, la mostra racconta in otto sezioni la carriera dell'artista, dagli esordi fino agli ultimi lavori, in un ritmo diacronico e fortemente antologico, che ripercorre, attraverso il mondo colorato, polimorfo, tondeggiante e materno delle sue Nanas (e non solo), una vita personale molto meno gioiosa. Negli anni l’artista ha dovuto spesso distruggere per elaborare il dolore e per poi ricostruire, rompendo gli schemi attraverso intense provocazioni, per lasciare alla fine un’impronta duratura nel mondo dell’arte. L’occasione di vedere a Milano l’opera di Niki de Saint Phalle in mostra al Mudec diventa ancora più unica perché nello stesso periodo sarà possibile ammirare le opere di un altro grande artista, Jean Tinguely, suo marito, in mostra presso Hangar Bicocca dal 10 ottobre. La città è legata a questi due artisti fin dagli anni Sessanta, quando ospitò la prima esposizione di quello che sarebbe diventato il gruppo dei Nouveaux Réalistes in cui Niki de Saint Phalle si distinse come l’unica donna (tra nomi come Yves Klein, César Baldaccini, Daniel Spoerri, Jacques Villeglé, Christo, Gerard Deschamps, Edoardo Puglisi, Mimmo Rotella, Arman). “La storia d'amore con Jean Tinguely fu intensa, passionale, esplosiva. Uno lo Yin et l'altro lo Yang, Venere e Vulcano, furono i Bonny e Clyde dell'arte.” Così descrive il loro rapporto artistico Lucia Pesapane, la curatrice di entrambe le mostre. “La dualità e la complementarità tra i due si esprime attraverso l'accostamento di materiali diversi, di colori opposti, di forme asimmetriche ma che riescono a creare una polifonia sorprendente”. In occasione della mostra, 24 ORE Cultura ha pubblicato il catalogo Niki de Saint Phalle, e ha finalmente ridato vita a Il mio segreto, il libro scritto dall’artista, uscito di catalogo da tempo e ormai introvabile. I due volumi sono disponibili all’interno del bookshop della mostra, nelle librerie e online.

Milano, 7 ottobre 2024

 

JUSTME AI PIEDI DELLA TORRE BRANCA LUOGO MAGICO PER VIVERE L’ATMOSFERA VIBRANTE DELLA DESIGN WEEK

                          

Si sa che durante la Milano Design Week, dopo aver trascorso la giornata nei padiglioni del quartiere fieristico di Rho ad ammirare le creazioni di grandi designer e di aziende presenti al Salone del Mobile, non si vede l’ora di immergersi nelle grandi serate del mitico Fuori Salone che praticamente coinvolge tutta la città di Milano. Se poi si “indovina” il posto giusto, le serate sono davvero memorabili. E uno dei luoghi magici per vivere l’atmosfera vibrante della Design Week si trova ai piedi della Torre Branca, praticamente immersa nel bel giardino che circonda la Triennale, altro luogo mitico per chi ama l’arte. Ai piedi della Torre disegnata da Giò Ponti e costruita nel 1933 e da subito considerata una vera opera d’arte, si trova JUSTME, che nel cuore della city, con un programma studiato ad hoc per far vivere serate memorabili continuando a respirare l’atmosfera magnetica della Design Week a conclusione di giornate trascorse alla scoperta di nuove architetture che trasformano il mondo. D’altronde il JUSTME si trova ai piedi di una struttura “in cui l’architettura moderna e la tecnica nuova trovano un punto di contatto” che dopo l’intervento di restauro finanziato dalla Fratelli Branca, è ritornata agli antichi splendori e preso il nome dei produttori del famoso Fernet.

Cosa propone JUSTME agli appassionati di design ed arte che animano le serate milanesi durante la Design Week?

Questi gli appuntamenti:

         Martedì 16 evento Fernet Branca - presentazione del nuovo Cocktail FernetFizz in collaborazione con “LA TARTINA” locale di Brera che offrirà una speciale degustazione di oltre 100 tipi di tartine

         Mercoledì 17 - dalle 23.00 un tripudio di energia e creatività con l’evento Redbull che ospiterà Francesco Caporale detto “FRA”, Doodle Artist & Illustratore, per regalare un’esperienza unica e coinvolgente…tutta da scoprire!

        Giovedi 18-  Pop Design, installazione di gonfiabili e mostra dell’artista Mayf8 - In consolle Jack-E storico dj di Las Caves du Roy St Tropez.

·                  Venerdi 19 - un grande evento con Alec Monopoly il dj-artista amato dalle star, seguito da milioni di follower

         Sabato 20 – Alla consolle  Marco Carola, una leggenda, il dj italiano più famoso al mondo.

·                 Domenica 21 - The Spirits of Art, powered by Ginarte evento di chiusura.  

Tutto questo programma si svolgerà in una struttura metallica dal design futurista, a pianta semicircolare con volta in cristallo trasparente che consente dall’interno una suggestiva visione prospettica della Torre mentre il garden estivo con pista da ballo e 2 aree Vip regala notti danzanti sotto le stelle del cielo di Milano, immersi nella splendida cornice del Parco Sempione. Una location dal fascino esclusivo, meta ambita dal jet set internazionali, vip e celebrities dove l’intrattenimento di altissimo livello, si coniuga all’eccellenza del servizio, l’ambiente sofisticato, arredi Art Nouveau e grande musica, ideale per chi desidera vivere un’esperienza unica dall’aperitivo all’ after dinner.

Infine, durante la Design Week, prenotando, sarà possibile salire sulla Torre Branca per ammirare lo skyline mozzafiato di Milano al crepuscolo, sorseggiando un drink a 100 m di altezza. Si ritorna al club per scegliere tra gli oltre 30 cocktail preparati da esperti bartender e trascorrere piacevoli momenti conviviali deliziati dalla cucina raffinata di ispirazione fusion di Antonio Zingrillo, Chef del Ristorante JUSTME che coniuga il meglio della tradizione italiana a inedite proposte gourmet, attraverso ingredienti ricercati e abbinamenti che ricreano nuove sinfonie di sapori ed eccellenze culinarie. La serata prosegue a grande ritmo sulle note vibranti del DJ set, con musica che risveglia allegria e spensieratezza per vivere momenti di puro divertimento, nel garden estivo con vista sul parco, ballando felici fino alle prime luci dell’alba, che è sicuramente un’esclusiva di JUSTME nel cuore di Milano.

JUSTME   Torre Branca – Viale Luigi Camoens 2 – tel. 02.311817 Milano  www.justmemilano.com

 

Milano, 15 aprile   Michele Pizzillo

 

Il Ribelle a Padernello

Sabato 20 aprile, al Castello di Padernello (BS), la cena di “Aspettando il Mercato” dedicata alle eccellenze e ai presidi Slow Food della Valchiavenna

È atteso al Castello di Padernello, sabato 20 aprile, per la cena di “Aspettando il Mercato” (dal 2018, il sabato sera che precede il Mercato della Terra®, l’evento per assaggiare alcune specialità e dare voce ai produttori invitati a portare alcune produzioni specifiche), un ospite speciale: lo Storico Ribelle. Un baluardo della produzione casearia lombarda, definito “eroico” per la sua fedeltà alle origini laboriose e complesse, che nasce e si produce esclusivamente nei tre mesi estivi in alpeggio a quota minima di 2000 metri e in un’area molto limitata, quella delle valli di Gerola Alta e Albaredo San Marco.

La cena “Il ribelle a Padernello”, che avrà inizio alle ore 19.30, è in collaborazione con Slow TerreAcqueBresciane e con Slow Food della Mera, propone un menu ricco di profumi e sapori che utilizza prodotti del Mercato della Terra® di Padernello e prodotti provenienti dalla Valchiavenna. Il menu prevede Mousse di fresco di pecora (Bianchessi) e robiola di capra (ValPersane); Crostini integrali con pesto di aglio orsino e di tarassaco (Erbakora); Brisaola della Valchiavenna e Violino di capra – Presidio Slow Food; Farrotto con spiancino fresco e Furmacc del Féen – Presidio Slow Food; Apertura e degustazione di una forma di Storico Ribelle 2018 – Presidio Slow Food; Frittata alle erbette spontanee (Filippini) con verdure del Mercato della Terra (Orto Egitto); Bossolà con gelato alla crema (QBio & Raro); Pane di grani evolutivi QBio e vini Valtellina DOCG.

I presidi Slow Food sostengono le piccole produzioni tradizionali che rischiano di scomparire, valorizzano territori, recuperano antichi mestieri e tecniche di lavorazione.

Il costo della cena e di 30 euro per i soci Slow Food, 35 euro per chi non è socio.

Per prenotare il posto a tavola: https://www.castellodipadernello.it/eventi/il-ribelle-a-padernello/

Per informazioni e prenotazioni: Fondazione Castello di Padernello

Via Cavour, 1 Padernello - 25022 Borgo san Giacomo (BS) Tel. 030 9408766
E-mail:
info@castellodipadernello.it  Sito web: www.castellodipadernello.it

Milano, 11 aprile  2024 

 


      

Riaproni i ristoranti a Noto di Viviana Varese

Con l’arrivo della primavera, ritornaa Notola cucina di W Villadorata Country Restaurante VIVAIL BISTROT, i progetti siciliani di Viviana Varese con Matteo Carnaghi e Ida Brenna.
Aprile è il mese delle riaperture per i ristoranti siciliani di chef  Viviana Varese: tra la campagna di Notoe il fascino barocco della città, i Resident ChefIda Brennae Matteo Carnaghi aprono rispettivamente le cucine di VIVA IL BISTROT, mercoledì 17aprileedi W Villadorata Country Restaurant, venerdì 19aprile,raccontando un’arte culinaria sostenibile e mediterranea.
Ripartono dal mese di aprile i due progetti culinari con cui chef Viviana Vareseha celebrato il suo amore per la Sicilia. A Noto,W Villadorata Country Restaurant e VIVA IL BISTROTdanno il via alla nuova stagione conuna cucina che esaltal’autenticità della Sicilia e delle sue materie prime.Il primo ad aprire ibattenti,il 17 aprile, èVIVA IL BISTROT, il ristorante all’interno di Palazzo Nicolaci che profuma di MediterraneodoveIda Brennaesprime la propria idea di sostenibilità con piatti a base di tanto pesce, verdura, agrumi, crudi epasta prodotta all’interno del Bistrot. LosegueW Villadorata Country Restaurant,il 19 aprile, il fine diningcollocato all’interno dell’affascinante Country House Villadorata di Cristina Summa; qui, nel cuore della Val diNoto, è Matteo Carnaghia eseguire un menu che predilige ingredienti locali, coltivati nel pieno rispetto dellanatura e dell’ambiente, offrendo una vera immersione nei sapori del Sud.VIVA IL BISTROTSono stati la luce, i colori, l’aria e l’essenza della Siciliaa ispirare l’apertura di VIVA IL BISTROTad aprile 2023, unluogo che accogliel’ospite con un menu checombina le influenze gastronomichedel Mediterraneo. Grandespazio alla verdura e al pesce, pochissima carne:legumi, cereali e grani antichi si uniscono al pescato fresco,profumato da agrumi ed erbe aromatiche. Un paniererigorosamentesiciliano al quale si uniscono anche influenzemediorientali e nordafricane per la creazione di piatti che esprimono l’idea di sostenibilità di Viviana Varese edell’ExecutiveChef Ida Brenna: una cucina stagionale che mettein primo piano i ritmi della natura e le risorse delterritorio, anche secondo un’agricoltura biologica e biodinamica, attingendo a Presidi Slow Food.Qui, anche lacarta dei vinisi ispira al Mediterraneo e quest’anno è curata daAntonella Vareseche in sala accoglie gli ospitiinsieme aJessica Falzarano,bartender del locale.Un luogo in cuicibo e vino incontrano l’arte e il designincollaborazione con laGalleria d’arte Spazionotocolorando gli spazi del ristorante, collocato all’interno di PalazzoNicolaci in puro stile barocco, con sempre nuove opere ogni stagione.L’apertura di VIVA IL BISTROT è inprogramma mercoledì 17 aprile.W VILLADORATA COUNTRY RESTAURANTTra le colline della Val di Noto,immersoin una campagna diulivi, mandorli,agrumie un piccolo vigneto,WVilladorata Country Restaurantrappresentauna speciale esperienza gastronomica a cui Viviana Varese ha dato vita nel 2021,all’interno di Country House Villadorata, l’hotel di charme di proprietà di Cristina Summa.Sostenibilità, valorizzazione del territorio e della sua biodiversitàe rispetto degli ingredientii concetti chiavediuna cucina(dalle colazioni alla cena)guidata dall’Executive e Resident chef Matteo Carnaghicoadiuvato dalla Sous Chef Susanna Zanettie dallaPastry Chef Ida Brenna.La nuova stagione del fine dining di Noto apre venerdì19 aprilee ripropone un menu legato alla Sicilia, all’autenticità delle materie prime che qui vengono coltivate eallevate, ai sapori tipicie Presidi Slow Food che narrano la vera anima di questa terra.Ingredienti spesso raccoltidall’ortodi Si Può Fare Onluso provenienti da piccoli produttori locali.Un luogoda vivere anche nel suospazioesterno, con cucina a vista, dove fuoco e brace sono protagonisti di alcune seratete matiche che celebrano ilmetodo di cottura più anticoe ancestrale, includendo anche panificati e pizza, il primo amore di Viviana Varese.Qui lacarta dei vinièacura diAntonella VareseeMartina Falzarano,cheaccogliei clienti dell’Hotel e gli ospitiesterni in sala

Milano, 10 aprile

ALESSANDRO BORGHESE KITCHEN SOUND BREAK

           

A un anno dell'apertura del Padel Palace inaugura ABKS Break Time, il nuovo Bistrot  dello chef Alessandro Borghese. Adiacente ai cinque campi di padel, il bistrot si sviluppa su due livelli e conta un totale di sessanta coperti. Segue gli stessi orari di apertura del centro sportivo, dalle 9 alle 23.  Lo chef Borghese, socio di Padel Palace insieme a Diletta Leotta, Max Giusti, Gabriele Corsi e Umberto Chiaramonte, dichiara: " Abbiamo pensato di offriewe ai giocatori di padel  che frequentano il centro una proposta di cucina gustosa e dinamica, in linea con il contesto di chi ha speso molte energie in campo" Cucina  semplice ma di sostanza  con ingredienti di qualità. Insieme ai piatti  di Alessandro Borghese ci saranno anche proposte di Joe's American Factory di Joe Bastianich.
Presenti all'anteprima inaugurato il 23 marzo, molti personaggi del mondo dello spettacolo e del giornalismo tra cui Max Giusti, Diletta Leotta, ecc.

Milano, 24 marzo 2024   Ago Guzzardella

 

Artisti Del Vegetariano

 

Si apre un nuovo capitolo nella storia di Artisti Del Vegetariano, il celebre format gastronomico specializzato in cucina vegetariana e vegana. Con l'acquisizione di una quota di maggioranza da parte di Fedegroup, il marchio intraprende un'avventura culinaria ancor piu ambiziosa con il lancio del suo nuovo menu, ora disponibile.

Guidati dalla visione di offrire piatti raffinati e sostenibili, Artisti Del Vegetariano ha stretto una collaborazione con lo chef stellato Paolo Gramaglia, il cui talento e la cui esperienza sono stati fondamentali per la creazione di un menu basato su criteri di stagionalità e riduzione degli sprechi

“La storia ci insegna che la maggior parte dei piatti italiani ha origini contadine con ingredienti vegetali alla base dell’alimentazione, ed è entusiasmante essere parte del cambiamento alimentare che viviamo oggi attraverso le cucine di Artisti Del Vegetariano” – commenta lo chef Gramaglia – “La nostra missione è trasformare il pasto in un'esperienza gastronomica, ricca di storie, tradizioni, colori e sapori. Vogliamo lasciare ai nostri ospiti un ‘gustoso ricordo di verdi vibrazioni'.

Il nuovo menu, concepito con cura e passione, offre una vasta gamma di piatti che esaltano la bellezza e la versatilita degli ingredienti vegetali. Tra le prelibatezze che conquisteranno la clientela di Artisti Del Vegetariano, troviamo l’insalata russa in versione vegana e un mix di farro e orzo arricchito da bacche di Goji, mirtilli rossi e germogli di pisello, condito con una salsa citronette. Dal sud Italia arrivano poi la caponata di melanzane, gli arancini vegetariani e il gateau di patate con cuore di bieta, che riportano al gusto autentico del Mediterraneo. Insieme, alcune opzioni etniche come l’hummus, disponibile in versione classica, di fagioli o con pomodori secchi, e il cous cous in verde. Tra i dolci, di cui molti vegani, si trovano una torta di caroteperfetta per colazione o merenda, insieme a praline al cioccolato, tiramisù e cheesecake ai frutti di bosco per terminare golosamente un pasto salutare.

Parallelamente a questo rinnovamento gastronomico, Artisti Del Vegetariano ha aperto le porte di un nuovo punto vendita a Milano, nell’elegante quartiere Wagner. L'inaugurazione, che si e tenuta la sera del 14 marzo 2024 in Piazza Wagner 13, e stata la giusta occasione per celebrare l'inizio di questo nuovo capitolo e insieme gustare in anteprima le coloratissime creazioni culinarie.

       

Tutti i punti vendita di Artisti Del Vegetariano: Milano, Piazza Wagner 13 Milano, Via Spallanzani 6 Milano, Via Ponte Vetero 15 Milano, Corso Magenta 2 Padova, Sotto il Salone 52

Milano, 21 marzo 2024 

 

PIPERITA: UN TUFFO NEGLI ANNI ’70 NEL CUORE DI MILANO

cucina verace, sapori internazionali e intrattenimento danno vita ad una destinazione imperdibile

     

Fresco e pungente come la menta, rivoluzionario come gli anni ’70, benvenuti da Piperita: nella centrale zona di via Torino, il secondo ristorante e cocktail bar ideato e curato da Gruppo Tavola.

Con la sua atmosfera ispirata al celebre Piper di Roma e il suo design pop, Piperita è un inno alla spensieratezza e alla gioia di vivere, che accoglie i clienti in un ambiente unico nel suo genere.

Giraffe, sfere stroboscopiche e scritte al neon sono solo alcuni dei dettagli sorprendenti nei quali immergersi. Da non perdere le illustrazioni dell’artista Andrea Casagrande, che ha interpretato lo stile del locale attraverso il suo tratto caratteristico.

Il menù, tradizionale e verace, riserva un’attenzione particolare alle esigenze senza glutine e vegane, dando spazio a piatti dai nomi onomatopeici, show cooking singolari e curiosi dessert da comporre al tavolo.

Per completare il viaggio, prima o dopo cena è d’obbligo una tappa al “The Flight”, lounge bar al piano superiore del locale, dove gustare una selezione di signature cocktails dai sapori internazionali.

Ai gusti imperdibili della sua cucina, Piperita unisce l’intrattenimento con musica live, karaoke e cabaret in calendario dal mercoledì alla domenica.

Attraverso i suoi ristoranti, il Gruppo Tavola, società B-Corp, si impegna non soltanto a offrire ai propri clienti buon cibo e divertimento, ma anche a garantire e trasmettere un impatto positivo sull’ambiente, sulla società e sui suoi dipendenti, prestando particolare attenzione alla sostenibilità e all’etica

 Per coloro che non si accontentano di una destinazione gastronomica ma cercano un’esperienza completa, Piperita è il place to be a Milano.

 Piperita: Via San Sisto 3, Milano, MI   351 367 1438 Dal mercoledì alla domenica dalle ore 20.00 alle 02.00

https://gruppotavola.com/piperita/  https://www.instagram.com/piperitamilano/

Milano, 5 marzo 2024      La Redazione

ALBINO ARMANI VI ASPETTA AD AMARONE OPERA PRIMA

                      

Il 3 e 4 febbraio 2024, Albino Armani Viticoltori dal 1607 torna ad Amarone Opera Prima, la manifestazione più attesa dagli amanti del grande rosso scaligero organizzata ogni anno dal Consorzio di Tutela Vini Valpolicella a Palazzo della Gran Guardia (Piazza Bra 1, Verona). Focus di quest’anno è l’annata 2019, che nella maggior parte dei casi ha regalato sorrisi ai produttori della denominazione a chiusura di una vendemmia positiva per la qualità ottima delle uve portate in cantina. Un Amarone che non deluderà le aspettative del selezionato pubblico di professionisti e operatori del settore, stampa e grandi nomi del panorama vinicolo internazionale che troveranno nel calice – come prevedono gli esperti – uno stile più al passo coi tempi, meno muscoloso, più elegante e versatile negli abbinamenti. Uno stile-novità per molti, ma che invece ha sempre trovato un’autentica espressione nella Valpolicella di Albino Armani. L’azienda, che vanta oltre 400 anni di storia nel vino e che conta oggi cinque tenute distribuite in Triveneto, sarà in degustazione alla presentazione dei nuovi millesimi di Amarone con l’anteprima 2019, in commercio dalla prossima primavera. Ci troviamo sull’alta collina della valle di Marano di Valpolicella, dove i vigneti sono posizionati alle altitudini maggiori – tra i 400 e i 600 m s.l.m. –, ossia al limite della viticoltura per questo areale, e proprio qui la famiglia Armani decise oltre vent’anni fa di produrre i rossi più celebri del Veneto, da uve Corvina, Corvinone e Rondinella, in un territorio tra i più alti e scoscesi della denominazione. La filosofia produttiva di Albino Armani si distingue da sempre per la scelta – se si vuole, lungimirante – di coltivare la vite in contesti alpini o comunque di quota. Una direzione precisa che si traduce in uno stile riconoscibile e coerente che ritroviamo in tutte le sue produzioni, dalla Valdadige, alle alpi Carniche del Friuli e fino alla Valpolicella. Qui a Marano di Valpolicella, nello specifico, l’altitudine – ma anche la valorizzazione del terroir, a partire dalla scelta di utilizzare tutte le principali uve ammesse – porta coerentemente ad enfatizzare la riconoscibilità dei suoi vini, con la tipica croccantezza del frutto, l’eleganza e freschezza dovute al clima di alta collina. Ad Amarone Opera Prima, Albino Armani proporrà al pubblico di esperti anche la sua Riserva 2016, Amarone della Valpolicella Classico Cuslanus, le cui uve vengono coltivate su terreni a carattere vulcanico (tra S. Rocco e Loc. Camporal) - da qui la sua spiccata mineralità - e che, anno dopo anno, beneficia dell’affinamento in bottiglia promettendo una bella evoluzione. www.albinoarmani.com

Milano, 30 febbraio 2024

DATTERI, NOCE MOSCATA E SESAMO: STRAORDINARIO VIAGGIO IN MEDIORIENTE CON IL PANETTONE

MEDITERRANEO DI MARADONA YOUSSEF E GINO FABBRI

Il dolce realizzato dallo chef libanese insieme al grande maestro
Un imperdibile connubio tra i sapori della tradizione italiana e i profumi del Medioriente

In esclusiva su Cosaporto.it e al ristorante Mezè, la creazione di Maradona in edizione limitata ha un packaging-sorpresa per tutta la famiglia
 


Dattero di Gerusalemme, limone di Sicilia aromatizzato ai fiori d'arancio e alla rosa, polvere di semi di ciliegia di Santa Lucia, noce moscata, mandorle, sesamo bianco e nero. Sono i pregiatissimi ingredienti del “Mediterraneo”, il panettone dal sapore inedito e sorprendente firmato dallo chef libanese Maradona Youssef in collaborazione con Gino Fabbri, Mastro Pasticcere tra i più amati d’Italia, membro APEI (Ambasciatori Pasticceri dell’Eccellenza Italiana). Un imperdibile connubio tra la tradizione del panettone nostrano e i profumi inebrianti del medioriente per un viaggio culinario da mille e una notte.

Ogni morso è un’esplosione di sapori e aromi sapientemente bilanciati. I datteri, simbolo di pace e gioia, vengono tagliati a mano, uno ad uno, per mantenerne intatta la forma e la consistenza. Il limone, esaltatore di gusto per eccellenza, crea un’armonia unica insieme all’acqua di fiori di rosa damascena e arancio, fragranze un tempo di esclusiva proprietà del re di Babilonia che ricordano i giardini libanesi di oggi. La noce moscata, una delle spezie più diffuse al mondo, emerge come un abbraccio avvolgente che porta con sé il calore delle feste, mentre i semi di ciliegia di Santa Lucia, un tipo di amarena utilizzato per produzione della tipica pasta frolla araba (il Maamoul), si svelano come custodi di antiche tradizioni. Mediterraneo ha un processo di lievitazione di ben 62 ore ed è ricoperto da una glassa di mandorle, il frutto considerato divino e sesamo, l’ingrediente della forza e della vitalità immancabile in ogni ricetta della pasticceria mediorientale.

“Sono molto orgoglioso del risultato ottenuto insieme al grande maestro Gino Fabbri - dichiara Maradona Youssef - Volevo omaggiare la tradizione del dolce più amato del Natale italiano proponendone una versione in grado di valorizzare e far conoscere la ricchezza culinaria del Libano. E’ da sempre il motore delle mie creazioni: utilizzare e mescolare al meglio gli ingredienti della cucina mediterranea per proporre sapori nuovi e stimolanti. E dal momento che il Natale rappresenta un momento di pace e serenità in famiglia, ho voluto unire anche un aspetto ludico all’esperienza del panettone, in grado di raccontare divertendo, un altro piccolo pezzo di storia mediorientale”.

Lo sviluppo dell’intero progetto grafico e la comunicazione digitale sono state realizzate da Innova e Capital-Innova, agenzie di Ferrara e Milano, leader italiane nella comunicazione food and beverage.

Se la sostanza è di solito quella che conta, infatti, anche la forma questa volta si distingue per originalità e accuratezza. Il packaging che avvolge il panettone Mediterraneo è realizzato da Innova e stampato da Modiano e riprende le illustrazioni staccabili e collezionabili, dei 4 Assi del mazzo di carte da briscola chiamato Mùluk Wa Nuwàb ideato dai mamelucchi e risalente all’XI° secolo. La confezione illustra e racconta la nascita del panettone Mediterraneo e l’origine dei suoi ingredienti. Il dolce è accompagnato da un mazzo di carte triestine Modiano, sul cui retro compare un disegno personalizzato che richiama l’antica arte della tassellatura “girih”, e richiama i colori dell’universo: da un fiore giallo, che simboleggia il sole e la vita, si diramano il rosso del fuoco e il blu dello spazio e del cielo.

Il panettone Mediterraneo è prodotto in versione limitata (1.000 pezzi) ed è acquistabile su Cosaporto.it o presso il ristorante Mezè di Milano, che lo proporrà anche nel suo menù per tutto l’inverno servito scottato e con ricotta e miele.


Lo chef imprenditore Maradona Youssef
Nato in Libano, Maradona Youssef è un maestro culinario che dopo alcune esperienze televisive ha iniziato la sua carriera a fianco dello chef pluristellato Bruno Barbieri. Così inizia la sua avventura nel mondo della ristorazione, che lo porta a lavorare al lancio di diversi ristoranti in Europa e Medioriente, fino ad arrivare a Milano ad aprire Mezè insieme a Costanza Zanolini. Cresciuto tra i sapori e le tradizioni della sua terra natale, ha affinato le sue abilità in cucina, combinando ingredienti e tecniche millenarie per creare piatti che celebrano la ricchezza culinaria del Libano.
Mezè, la cucina libanese nel cuore di Milano
I sapori delle spezie sapientemente dosati, della cucina di casa, le specialità street food e il Saj, tipico pane locale: Mezè (in lingua araba “assaggi”), porta a Milano l’esperienza conviviale della cucina libanese, fatta di piccoli assaggi da condividere e tradizioni tutte da scoprire. Il ristorante nasce nel 2022 in via Pasquale Sottocorno 19 dell'incontro tra lo chef Maradona Youssef e l'imprenditrice milanese Costanza Zanolini del gruppo Seguilabocca. Il menu del bistro ideato dallo chef gioca anch’esso sul concetto del viaggio proponendo percorsi degustazione tematici con specialità di diverse aree del Libano, molte delle quali vegetariane e vegane.



 

MUSEO BAGATTI VALSECCHI:  "STASERA AL MUSEO"     (terza edizione)

Anche in questa edizione di Stasera al Museo le sale della Casa Museo e il cortile di Palazzo Bagatti Valsecchi risuoneranno di musica per esprimere, attraverso note e suoni, le infinite dimensioni del Tempo.

   

I concerti si apriranno il 3 maggio con Parole e Musica, una toccante esibizione di voce e pianoforte di Giovanni Caccamo, giovane cantautore italiano scoperto da Franco Battiato, divenuto noto per aver vinto tra le nuove proposte il Festival di Sanremo 2015 con il brano Ritornerò da te.

Il 12 maggio un grande imperdibile appuntamento che animerà il cortile di Palazzo Bagatti Valsecchi, quello con Paola Turci che attraverso la sua eleganza e raffinatezza ci condurrà nel suo mondo, fatto di canzoni che raccontano il suo punto di vista sul nostro tempo e su tematiche a lei care che coinvolgono la nostra dimensione di uomini e donne che, come ricorda in una sua celebre canzone, “siamo fiamme in mezzo al vento, fragili ma sempre in verticale”.

Il 25 settembre debutterà in Museo Matteo Ferrari con il concerto Maramao. Canzoni tra le Guerre, un tuffo nel passato tra le più belle melodie composte tra il 1915 e il 1945 che Matteo interpreterà accompagnato al pianoforte da Simone Cappello.

Il 13 novembre andrà in scena Tempo, Musica e Parole. Arioso Furioso Trio, una riflessione sull’essenza e i significati della musica attraverso brani di autori da Giacomo Leopardi a Fortunato Depero recitati da Fosca Leoni, in alternanza e sapientemente accostati a quelli suonati dall’Arioso Furioso Trio.

Il 20 novembre sarà la volta di Giuseppe Anastasi, storico autore di grandi interpreti della canzone italiana, che emozionerà il pubblico con la sua esibizione di voce e pianoforte dal titolo Il tempo che verrà.

L’11 dicembre è in programma il concerto di musica e parole Franz Schubert incontra Simone Weil, dove l’esibizione del Trio Michelangeli, composto da Riccardo Gagliardi, pianoforte, Luke Hsu, violino e Alessandra Doninelli, violoncello, accompagnerà i testi originali della filosofa Simone Weil, recitati da Marina Occhionero.

Il 31 dicembre, infine, Libiamo ne’ Lieti Calici, in collaborazione con OttavaNota, darà vita ad un concerto che celebra l'eleganza e l'emozione del canto lirico italiano, presentando le giovani promesse dell'Accademia Cantoalato. Un viaggio emozionale attraverso le più affascinanti arie di Rossini, Verdi, Puccini e Donizetti, dove la bellezza delle parole si fonde con la potenza delle voci, creando un'armonia senza tempo.

 

La rassegna gode del sostegno di Regione Lombardia e del patrocinio del Comune di Milano, istituzioni a fianco del Museo Bagatti Valsecchi per promuovere la cultura.

Il Museo è grato ad ALTEMASI, M&G, MIHUB e SCAVIA, sponsor che hanno creduto nel progetto sostenendolo.

Tutti i visitatori durante gli eventi verranno omaggiati dell’acqua VALVERDE, sponsor tecnico di Stasera al Museo. 

Si ringrazia l’Accademia IUAD, insieme ai suoi studenti del primo anno in Comunicazione, per aver collaborato all’ideazione e alla realizzazione dell’identità grafica della terza edizione di Stasera al Museo.

 

Inoltre con l’avvio della nuova stagione di Stasera al Museo il pubblico sarà accolto con una grande novità: la collaborazione che il Museo Bagatti Valsecchi ha avviato con lo stilista Gianluca Saitto che, dopo aver studiato i diversi elementi presenti sulle tappezzerie che ornano le sale, ne ha tratto ispirazione per creare le nuove divise sviluppate su misura per il personale di accoglienza del Museo.

 

Completi uomo e donna che coniugano sartorialità e ricerca di tagli geometrici: lo scollo della giacca donna ripercorre il motivo del disegno neorinascimentale della tappezzeria, creando un effetto sagomato, mentre la versione uomo evoca lo stesso motivo, ma generando l’opposto in un gioco di pieno e vuoto, il tutto sottolineato dall’inserimento del piping color oro che percorre i bordi e fa emergere ancor di più gli innovativi scolli, e tagli. Anche i bottoni in metallo sono laserati e traggono ispirazione dalla tappezzeria del Museo.

La vera sorpresa risiede nella fodera stampata, che trae ispirazione dal grande globo delle costellazioni, un manufatto cinquecentesco di grande fascino esposto nella biblioteca antica. Il risultato è stato creare una fodera unica e suggestiva, un elemento di fascino storico legato alla modernità delle divise.

A completare la divisa, la camicia in popeline di cotone con il collo alla coreana che aggiunge un tocco raffinato alla mise complessiva.

Milano, 6 marzo 2024

 

BUON COMPLEANNO SUSANNA

     

Susanna Messaggio ha compiuto 61 anni. Si fa fatica a crederci. Il suo segreto sta nell'aver coltivato, fin da ragazza, le sue grandi passioni: lo studio e lo sport. Nonostante abbia iniziato presto l'attivita' televisiva e' riuscita a praticare, nel tempo, diversi sport, dalla corsa, alla bicicletta dalla palestra alla boxe. Inoltre ha conseguito rusultati importanti nello studio, due lauree tra cui quellla in medicina. Susanna e' impegnata nel sociale
collabora con ASM, l'associazione italiana per lo studio delle malformazioni.www.asmonlus.it In occasione del suo compleanno, ha pubblicato un libro.

Susanna Messaggio con Marinella Di Capua, Presidente di ASM Onlus e della Fondazione ASM per la Salute dell’Infanzia, con l’ex presentatrice di Mediaset Gabriella Golia,

con l'’editore del libro Franco Gengotti e Silvana Fiolini, Paola Neri, Susanna Messaggio, Clotilde De Santis, Daniela Forcella Biancolella. 

ASM, da 40 anni vicina alle mamme
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E' una libera scelta: non costa nulla e non sostituisce l'8 per mille.
Scrivi il 
codice fiscale di ASM - 97031400159 - nella tua Dichiarazione dei redditi."

Milano, 2 febbraio 2024

 

Gruppo BMW: Nuove MINI

  

Centro BMW di via Montenapoleone presentate le nuove MINI.

Milano, ottobre 2023

 

Museo Bagatti Valsecchi:  Seconda Edizione del cartellone  “Stasera al Museo”

  

 

Il Museo Bagatti Valsecchi ha presentato la seconda edizione del cartellone “Stasera al Museo”: diciannove appuntamenti di musica e teatro che da marzo a dicembre prenderanno vita nello splendido Salone d’Onore e – novità di quest’anno - nel cortile di Palazzo Bagatti Valsecchi.

 

Il tema di questa edizione è Le voci degli amori, traendo ispirazione dal motto latino ARS VOX AMORIS inciso proprio nelle pareti lignee del Salone d’Onore. Un inno alla musica, alla poesia, al canto e al teatro, ossia a tutte quelle forme d’arte che danno voce all’amore e che hanno guidato i fratelli Fausto e Giuseppe Bagatti Valsecchi nella realizzazione della suggestiva residenza di via Gesù, piena di fascino e bellezza.

 

Ideata dal Conservatore Antonio D’Amico, Stasera al Museo. Le voci degli amori ha l’obiettivo di rendere la casa museo un luogo di cultura vivo, che crea e sviluppa rapporti sinergici tra le arti, condividendo il piacere di stare insieme, come faceva un tempo la famiglia Bagatti Valsecchi, aprendo la dimora a ospiti e artisti in un’atmosfera accogliente e intima e offrendo esperienze creative e multisensoriali.

 

Il salone d’onore si animerà di creatività, dando voce all’amore che si presenta in tutte le sue multiformi caratteristiche attraverso serate sorprendenti. Apre questa edizione Ippolita Baldini che, insieme a Francesca Porrini, presenterà un nuovo e inedito studio, prodotto proprio dal Museo Bagatti Valsecchi, su due donne che hanno cambiato la storia dell’umanità, Maria e Maddalena; si prosegue con Emanuele Pedrani, artista poliedrico e contrabbassista dell'Orchestra del Teatro alla Scala di Milano e dell'omonima Filarmonica dell’Orchestra del Teatro alla Scala, che dialogherà tra parole e musica con Alice Cappagli; a giugno Chicco Dossi porterà in scena per la prima volta in assoluto un suo nuovo spettacolo vincitore nel 2021 del XXI Premio InediTO - Colline di Torino. Assolutamente imperdibili saranno i due appuntamenti speciali con Enrico Ruggeri e Arisa, cantanti che con le loro performance tra musica e parole, animeranno per la prima volta l’affascinante cortile neorinascimentale di Palazzo Bagatti Valsecchi, raccontando con le note musicali il loro punto di vista sull’amore che smuove i sentimenti più reconditi. E ancora Eliana Miglio e la giovane Angelica Giusto, con la regia di Camilla Brison, sono le protagoniste di un originale spettacolo dal titolo Le lacrime amare di Petra von Kant, che, prodotto sempre dal Museo Bagatti Valsecchi, va in scena per la prima volta e vede la collaborazione con l’Accademia della Moda – IUAD. A ottobre sarà la volta de L’Amante uno spettacolo teatrale inedito che viene portato in scena al Museo da Elizabeth Annable e Maria Carolina Nardino con la produzione di AltaLuceTeatro. In uscita con il suo nuovo album, il salone d’onore si ammanterà a novembre di dolci e armoniose melodie con la musica di Gioni Barbera compositore e pianista, storico collaboratore di Mogol.

 

Il nostro Museo quest'anno prosegue le sue attività con un periodo di grande fermento creativo e culturale. La programmazione di stasera al Museo è varia e ci consente di raccontare la bellezza del vivere che era uno dei desideri dei miei avi, i fratelli Fausto e Giuseppe Bagatti Valsecchi che hanno creato questa casa come un luogo dinamico, poliedrico e volto alla sinergia delle arti.” - afferma la Presidente Camilla Bagatti Valsecchi – “Sin dall'apertura della casa a metà Ottocento in questa residenza sono passati tantissimi artisti, pittori, scultori, musicisti, danzatori, cantanti lirici, e Stasera al Museo quest'anno ospita attori e cantanti d'eccezione proseguendo questa bella tradizione che rende questa casa un luogo magico”.

 

Quest'anno sono gli amori in tutte le loro declinazioni i protagonisti della nostra programmazione di Stasera al Museo. I fratelli Bagatti Valsecchi, innamorati della sapienza degli scrittori latini, hanno arricchito a metà Ottocento le sale della loro abitazione con tanti motti che ci invitano a vivere la vita con più attenzione e cura per la bellezza.” - continua Antonio D’Amico – “L'arte è dunque voce degli amori, come recita un motto che si può leggere dentro al museo, nel salone d’onore, e quest'anno l'amore trova spazio nelle attività di Stasera al Museo che si svolgeranno dal 29 marzo al concerto di capodanno il 31 dicembre, portando in scena musiche e performance teatrali e nei cortili del palazzo saranno protagoniste le canzoni di Arisa ed Enrico Ruggeri. Il Museo Bagatti Valsecchi quest'anno punta ad attività diversificate, credendo fermamente nell'interazione delle arti e nella sinergia con varie istituzioni”.

 

La rassegna gode del sostegno di Regione Lombardia e del patrocinio del Comune di Milano, istituzioni a fianco del Museo Bagatti Valsecchi per promuovere la cultura.

 

Stasera al Museo è realizzato grazie a diverse collaborazioni prestigiose: per i concerti sono stati coinvolti Serate musicali e Conservatorio di Milano, l’Accademia Teatro della Scala, Il Festival del Lago Cromatico, Orchestra internazionale LaFil Filarmonica di Milano, Accademia musicale OttavaNota e Pepita promozione; per gli spettacoli teatrali Eco di Fondo, Proscenio Teatro, Teatro della Cooperativa e Alta Luce Teatro.

Milano,  aprile 2023    c.stampa

 

MOSTRA di RENATO GIANANTI a TIVOLI: "La  Bellezza delle Donne"

 

           

Milano,  aprile 2023  

 

CICLISMO: Ieri Oggi Domani

           

Presentata presso Palazzo Biandrà "Ieri Oggi Domani", ovvero la sponsorizzazione della maglia azzurra idossata dal miglior scalatore.

A fare gli onori di casa il presidente di Banca Mediolanum Massimo Doris e Urbano Cairo presidente di RCS patron del Giro d'Italia.
Numerosi i volti nuovi e passati del ciclismo. Uno per tutti Francesco Moser.
Il dopo conferenza è stato allietato da un ottiimo buffet del catering Florian  Maison di Umberto de Martino. www.florianmaison.it
Milano, Palazzo Briandrà , 8 marzo 2023    Agostino Guzzardella
 

RIVIVE  RE NUDO

 

       

 

Rinasce RE NUDO. Come riferisce, nel suo editoriale, il direttore Luca Pollini RE NUDO e' ststo un sogno. L'unico giornale underground italiano, il primo che ha fatto capire ai suoi giovani lettori che il mondo stava cambiando e che loro potevano essere i protagonisti di questo cambiamento. Il sogno e' iniziato nel 1971 realizzandosi col mitico Festival al Parco Lambro di Milano nel 1974. A oltre mezzo secolo RE NUDO torna con la speranza di regale ancora un sogno. Tempi, mode, costumi sono cambiati ma Re Nudo si propone di essere ancora dalla parte del nuovo, mai banale e contro la "normalita'" quotidiana.
Nelle foto alcuni momenti della festa tenutasi presso la Galleria Still dove sono intervenuti diversi artisti, musicisti e giornalisti. Tra gli altri, oltre allo staff del periodico, Eugenio Finardi, Alberto Fortis, Mario Luzzatto Fegiz, Enzo Gentile

 

       

Milano, Galleria Still, 2 marzo 2023   Agostino Guzzardella

 

CPM Music Institute: Direzione del Carcere di San Vittore

 SONORIZZAZIONE DI AMPI SPAZI DEL CARCERE DI SAN VITTORE A MILANO

 

           

 

L’Area di Ricerca e di supporto alle attività musicali ed educative a sostegno della persona del CPM Music Institute, diretta da Franco Mussida, nata nel 1987 e finalizzata allo studio e all’uso della Musica come naturale stabilizzatore dell’umore, come strumento di arricchimento e socialità, è lieta di annunciare l’attivazione di una straordinaria iniziativa che prenderà il via dal Carcere di San Vittore a MILANO.

 

Si è tenuta infatti oggi, mercoledì 1 marzo, l’inaugurazione di un’importante iniziativa, unica nel suo genere anche in Europa, pensata per diffondere in un carcere musica strumentale di ogni genere, stile, provenienza ed etnia. Musica selezionata dai detenuti per fare in modo che in quel luogo di sofferenza possa traspirare, grazie alla musica, uno spirito pregnante di vita che abita le musiche delle tante diverse etnie del pianeta.

 

Ad essere riprodotte infatti saranno playlist ricche di brani originari di tanti paesi del mondo, specie quelli che seguono le rotte migratorie di questo tempo, organizzate dagli stessi detenuti durante i laboratori di “Ascolto Emotivo Consapevole” tenuti da Franco Mussida.

 

«L’iniziativa di sonorizzazione degli spazi del carcere di San Vittore rappresenta un esempio tangibile di come la cultura possa costituire un motore di cambiamento sociale – ha dichiarato l’Assessore alla Cultura, Tommaso Sacchi –. Questa iniziativa, che va ben oltre i confini della città di Milano, non solo promuove attività culturali all’interno del carcere, ma favorisce anche momenti di riflessione e divertimento, contribuendo a creare un’atmosfera diversa, più umana e vivibile, all’interno degli istituti di detenzione».

 

L’accensione dell’impianto di sonorizzazione degli spazi dell’istituto penitenziario di San Vittore che diffonderà il lavoro di selezione musicale, realizzato con i detenuti e l’importante contributo di Slow Music, ha visto la partecipazione di Tommaso Sacchi (Assessore alla Cultura del Comune di Milano), del Dott. Giacinto Siciliano (Direttore della struttura carceraria), del Dott. Luigi Pagano (già direttore Carcere San Vittore, Provveditore Regionale dell’Amministrazione penitenziaria e Vice-Capo Dipartimento), del Prof. Flavio Antonio Ceravolo (Università di Pavia e Comitato Scientifico CO2), di Mario Lavezzi (SIAE), di Marco Lavezzi (membro del C.d.S. SIAE) e di Massimo Poggini (Associazione Slow Music), oltre che dei musicisti del CPM Music Institute e del Coro de La Nave di San Vittore diretto dal giornalista Paolo Foschini.

 

Franco Mussida: «Sono felice di aver portato a termine questo progetto. Una gioia che condivido con decine di persone che hanno partecipato a questa avventura pluridecennale che continua. Si realizza un sogno che coltivo da oltre 35 anni. Ci tengo a ringraziare Educatori, Polizia Penitenzia e i direttori di questo carcere, da Luigi Pagano a Giacinto Siciliano. Considero questa un’attività sociale e umanistica fondamentale, al pari di quelle che mirano al sostegno della persona e favoriscono i processi di cambiamento profondo, che luoghi come questo possono indurre. Questa attività permette ai detenuti di sperimentare l’ascolto di se stessi grazie ad un particolare modo di ‘sentire’ la Musica che rende osservabile il filtro musicale emotivo. Si tratta di classificare per stati d’animo brani di ogni genere e stile musicale che vengono poi offerti all’ascolto di chi entra in carcere e di chi in carcere ci deve stare. Per i detenuti è un tempo prezioso in cui suono, silenzio, elementi consolatori superano la parola, agendo sulla condizione affettiva stabilizzando l’umore, rafforzando le parti più fragili dell’essere. È davvero una gioia poter vedere come il sentire dei detenuti, che nella Musica trovano la possibilità di vivere le parti più belle e nobili della loro dimensione emotiva, possa essere restituito a chi percorre quegli spazi, rimarcando un senso di umana unità che unisce, attraverso un clima sereno e consolatorio, visitatori, operatori e agenti della Polizia Penitenziaria».

 

L’iniziativa è la naturale evoluzione di CO2, progetto che dal 2013 ha coinvolto migliaia di detenuti in 11 carceri italiane portandoli ad avere un approccio più consapevole con l’ascolto della musica strumentale in ogni sua forma: dalla classica al Jazz, dal Pop alla Musica etnica.

Il progetto CO2 ha visto l’impegno e il contributo del Comitato Scientifico CO2, del Ministero della Giustizia, della SIAE - Società Italiana degli Autori ed Editori e del CPM Music Institute, e che nel 2017 ha ottenuto la Medaglia della Presidenza della Repubblica per il lavoro di utilità sociale e culturale svolto.

 

Milano, Carcere di San Vittore, 1  marzo  2023   Ago

 

 

Francesca Michielin:  "Cani Sciolti "

 

                   

 

Francesca Michielin inaugura uno speciale 2023 con il nuovo progetto discografico Cani Sciolti, in uscita venerdì 24 febbraio accompagnato dal singolo in radio quello che ancora non c’è, alla vigilia del suo compleanno, per Columbia Records/Sony Music Italy, già disponibile in pre-save e pre-order a distanza di tre anni dall’ultimo disco in studio FEAT (Stato di Natura).

Intenso viaggio dal sapore cantautorale di cui Francesca Michielin ha curato in prima persona ogni singolo particolare dalla scrittura all’arrangiamento e alla produzione, l’album è composto da 12 tracce – 9 inediti in aggiunta ai singoli già editi bonsoir e occhi grandi grandi e al brano un bosco dal carattere intimo e personale, sincero e spudorato: i cani sciolti sono le persone dissidenti, quelle che non stanno al guinzaglio o alle regole, e così il titolo del disco è la metafora del lavoro alla base di questo grande progetto maturato nel tempo, che ha mosso i primi passi tra il 2016 e il 2017, e dei temi che la cantautrice e polistrumentista riesce a sviscerare track by track.

Cani Sciolti, registrato “in famiglia” a Bassano del Grappa e finalizzato a Milano, con la direzione artistica di Francesca Michielin e Giovanni Pallotti, è stato mixato da Ricky Damian – premio Grammy “Record of the year”, Pino Pinaxa e Gigi Barocco. Le canzoni, nude e crude, prive di sovrastrutture, si possono definire, anche dal punto di vista musicale, coraggiose e controcorrente”, completamente suonate, realizzate molto spesso in presa diretta, quasi a celebrare gli artisti internazionali che l’hanno ispirata fin da piccola (Rage Against the Machine, The Verve, Red Hot Chili Peppers, Foo Fighters, Radiohead, etc.), con una forte attitudine grunge.

occhi grandi grandi apre il disco con il suo attacco nu metal, seguito dalle pennellate anni 2000 di un bosco e dalle tracce a sfondo sociale padova può ucciderti più di milano e ghetto perfetto; quello che ancora non c’è è il primo brano scritto di Cani Sciolti, che si colloca tra canzoni d’amore come piccola città – dedicata alla provincia, claudia – da donna a donna, verbena – sentimento di fine estate, d. punto – prima vera autobiografica di Francesca, e temi più analitici dal pop sound di bonsoir alle riflessioni di carmen – nata da un dialogo con Carmen Consoli – e di non sono io la tua solitudine. 

La cover, una sorta di finto dipinto, rispecchia al cento per cento la natura del progetto e mantiene la connessione con l’arte già presente nelle copertine dei singoli che l’hanno anticipato, intrappolando la realtà e mantenendola nel tempo. Struccata e spettinata, Francesca piange lacrime che si trasformano in fiamme: una rappresentazione della sua maturità personale e artistica, e una sublimazione del dolore e di certe problematiche che attraverso la musica è riuscita ad affrontare e a trasformare in qualcosa di potente come il fuoco. Il booklet, scritto e disegnato da lei, è realizzato sottoforma di diario.

Cani Sciolti arriva sulla scia di un 2022 costellato di soddisfazioni: tra lo straordinario successo riscontrato alla conduzione di X Factor, il suo primo romanzo Il cuore è un organo e la seconda stagione del podcast MASCHIACCI di cui è autrice e conduttrice, Francesca Michielin non ha mai smesso di stupirci con il suo talento e la sua poliedricità.

Ad anticipare la sua release, debutta con il doppio sold-out nella sua Bassano del Grappa mercoledì 22 e giovedì 23 febbraio il bonsoir! - Michielin10 a teatro, tour prodotto da Vivo Concerti che ha già registrato numerosi tutto-esaurito. È davanti ad alcune delle platee più suggestive d’Italia che Francesca riabbraccerà il suo pubblico e presenterà live per la prima

volta i brani inediti del nuovo disco, insieme ai grandi successi che l’hanno resa una delle cantautrici e polistrumentiste più apprezzate della scena contemporanea italiana.

I biglietti per il bonsoir! - Michielin10 a teatro sono disponibili su www.vivoconcerti.com e nei punti vendita autorizzati

Milano, ARCI BELLEZZA,  20  febbraio  2023   Ago



Canino e Bidoli in concerto   

   

Ieri sera alla Societa' del Giardino a Milano in Via San Paolo 10  concerto dell'eccellente pianista Bruno Canìno e del bravissimo violinista Alessio Bidoli.
Hanno eseguito brani di Tartini, Kreisler, Beethoven, Brahams e Ravel.             I presenti hanno applaudito e sono rimasti più che soddisfatti dalle esecuzioni. Nella foto chi scrive con il fratello musicologo Cesare al concerto degli Amici delle Serate Musicali   

Milano, 11 Febbraio 2023     Achille Guzzardella

 

Jannuzzo al Manzoni 

                    

 

Una serata spensierata 1 Febbraio 2023 al Manzoni per assistere alla commedia: " Il Padre della sposa" con il mattatore Gianfranco jannuzzo tornato alle scene.

Un successo di pubblico  per lo spettacolo con la regia di Gianluca Guidi. Nella foto chi scrive ed il fratello Agostino.

Milano 1 Febbraio 2023 Achille Guzzardella

 

 

ARTE & AMBIENTE: “L’ULTIMO BRINDISI”

DI ANDREA PELLICANI ALLA MOSTRA BE THE CHANGE DI MILANO

 

Critici d’eccezione i visitatori chiamati a votare sino al 4 febbraio

          

 

Andrea Pellicani con la sua opera “Incantesimo (l’ultimo brindisi)” partecipa a Be the Change di Artemide Experience, la mostra internazionale dedicata all’ambiente che si tiene fino al 4 febbraio allo Spazio Arte Tolomeo in via Andrea Maria Ampère 27 a Milano. La rassegna ha in serbo una sorpresa per i visitatori: saranno loro i critici d’eccezione chiamati a votare le opere esposte dei 41 artisti provenienti da tutto il mondo. 41 ambasciatori di quell’arte impegnata che non si limita a soddisfare il gusto estetico ma vuole risvegliare la sensibilità ecologica, green, ponendo sotto i riflettori la necessità di tutelare l’ambiente, evitando sprechi e comportamenti inopportuni, puntando invece all’ecosostenibilità.

L’ingresso alla mostra è libero. L'ingresso per i visitatori - che diventano parte attiva in questa mostra allo Spazio Tolomeo votando gli artisti che più gradiscono - è dal martedì al venerdì dalle 10 alle 12.30 e dalle 15 alle 19 e il sabato dalle 10 alle 12,30 e dalle 16.30 alle 18.30.  Domenica e lunedì chiuso.

Pellicani è perfettamente in linea con lo spirito della mostra: “L’arte è lo strumento più diretto per denunciare lo stato delle cose e spingere a ripensare da cosa si potrebbe ripartire” e ha deciso di esporre “Incantesimo - l’ultimo brindisi”. Un’opera di recupero totale (dimensioni cm. 69x91), firmata nel 2020, realizzata con una cornice ottocentesca e all’interno, oltre a evidenti segni di urti a un flûte vintage rotto, filamenti e molle metalliche che sorreggono, cristallizzano e incorniciano il volteggio dei frammenti nello spazio. “L’ho scelta- spiega l’artista- per la mostra “Be the change” di Artemide Experience allo Spazio Arte Tolomeo, perché il cambiamento sostenibile può e deve avvenire a partire dalle piccole cose che, se fatto da ognuno di noi, renderà possibile svoltare verso un futuro meno fosco. E poi, perché no, è anche un tributo al titolare dello spazio che ospita l’evento e al suo “tempio di cornici”, così importanti per la mia visione artistica”. Quest’opera è un esemplare particolarmente rappresentativo della produzione di Andrea Pellicani che per tutte le sue creazioni utilizza, ridonandogli una seconda vita e dignità, materiali di scarto che l’hanno portato a denominare la sua arte SC-ART. Una cifra stilistica basata sul quasi totale riutilizzo creativo di cornici recuperate, mensole o tavole di risulta, chiodi, fili metallici, vasi inutilizzati, sculture riciclate, pastiglie di acquerelli ormai rotte e minuterie spesso ignorate. Materiale che trova una seconda vita e una rivalsa nelle opere di Pellicani da oltre trent’anni. Un’evoluzione artistica la mia- spiega- parallela a quella di designer. Seguendo la mia inclinazione e superando nel corso degli anni il figurativo, ho iniziato a pensare e a elaborare una personale linea artistica astratta e concettuale che ha camminato parallelamente alla mia esperienza come designer e modellista di oggetti in scala ridotta, prendendone diversi aspetti e punti di riferimento.

Proprio per la dimestichezza con le componentistiche minime degli oggetti di uso comune come tavoli, sedie, armadi, elettrodomestici, ecc., ovvero chiodi, viti, cavi e minuterie metalliche varie, ho iniziato a pensare ad una trasposizione artistica di questi elementi quasi come se fossero una rappresentazione simbolica di un riscatto sociale delle persone più umili ma, anche, spesso più utili per far andare avanti bene il mondo, lavorativo e non solo.

 

Con Andrea Pellicani a contendersi il giudizio dei visitatori della mostra Be the change, curata da Max Welldone, che culminerà nella premiazione in programma sabato 4 febbraio alle ore 18, altri 40 artisti di diversa nazionalità: Alexandra Berjonval, Anna Maria Terracini, Chrissa Louccetti, Cinzia Sarcina, Claudio Caporaso, Cristina Puppieni, Dana Danini, Daniele Di Benedetto, Daniele Sirtori, Dianella Bartolini, Elisa Marighella - Ely’s, Emanuela Romanelli, Federico Lopes, Federico Bernardi, Fernando Gallucci, Franco Smith, Gabriele Bonavera, Giada Caldara, Giorgia Guaglianone, Giulia Gloria Roberta Galbiati, Giuseppina Toscano, Irene Pietrobono-IP by ArteMonium, Laura Venezia, Lilith Divine, Linfanera, Ludovico Costa, Marco Piccinelli, Mario Inverardi, Matteo Nebuloni-NebulartVision, Monia Biscioni, Silvia Moscato, Stefania Bolognese, Stefania Puppieni, Stefano Mariani, Strimi21, Tamashi, The Dark Side Art -Luigi Zucca, Viviana Falcade, Viviana Natalini, Zhao Ziyi.

Milano, 28 gennaio 

TORNA ‘PRETTY WOMAN’, IL MUSICAL DEI RECORD. IL SOGNO? JULIA ROBERTS O RICHARD GERE IN PLATEA
BEATRICE BALDACCINI E THOMAS SANTU, CON LA REGIA DI CHIARA NOSCHESE, AL LIRICO DAL 27 APRILE AL 7 MAGGIO.

Tutto pronto per il ritorno a casa del musical ‘Pretty Woman’. Dopo l’eccezionale successo della passata stagione, con il record di 80.000 biglietti venduti che lo hanno incoronato come lo spettacolo teatrale ‘più visto’ dagli italiani’, il Teatro Lirico ‘Giorgio Gaber’ di Milano si prepara ad accogliere il ritorno di ‘Pretty Woman’ dal 27 aprile al 7 maggio. I biglietti, per quello che continua a confermarsi uno spettacolo che non passa mai di moda, sono già in vendita.
Il musical, prodotto da Stage Entertainment, ha confermato il grande gradimento del pubblico facendo registrare una serie di ‘sold out’ anche nel tour in corso in tutta Italia (oltre 55 le piazza toccate) organizzato in collaborazione con Italiana Assicurazioni.
“I riscontri che giungono dalle altre piazze - spiega Matteo Forte, ad per l’Italia di Stage Entertainment e direttore dei teatri Nazionale e Lirico - sono eccezionali. Sono certo che anche le nuove repliche milanesi sapranno regalarci grandi soddisfazioni. Un sogno? Beh, sarebbe fantastico, soprattutto per il nostro giovane e bravissimo cast, se Julia Roberts o Richard Gere potessero assistere a un nostro spettacolo. Chissà, noi intanto in vista delle repliche al Lirico, un invito glielo invieremo. Proprio come in ‘Pretty Woman’, sognare non costa nulla”

.Milano, 28 gennaio 2023

Omaggio a Astor Piazzolla al Conservatorio

Stasera 9 Gennaio 2023 per le serate musicali al Conservatorio il Saxsofonista Marco Albonetti accompagnato dall'orchestra filarmonica italiana ha omaggiato Astor Piazzolla per il trentennale della scomparsa del grande compositore Argentino.Molti brani eseguiti, un gran successo di pubblico numerosissimo.

 Milano 9 Gen. 2023 Achille Guzzardella

I Legnanesi ad Assago

 

 Inaugurato stasera ad Assago lo spettacolo dei Legnanesi :"Liberi di sognare" al teatro Repower. Un successo di pubblico con la bravura solita della compagnia dialettale di Legnano. Un ritorno molto atteso e applaudito.

 Milano 29 Dice.bre 2022   Achille Guzzardella

 

20° ANNIVERSARIO di ADC group

 

     

 

Milano,  Spazio via Calabiana 14 ottobre 2022  Agostino Guzzardella

 

Voghera :  “50 Sfumature di Pinot Noir”  (15-16 OTTOBRE)

Fitto programma di eventi collaterali: dai Cortili Internazionali alla Cena di Gala Diffusa, dal concorso “Trova l’Intruso” al nuovo Dolce dedicato al maestro Pino Calvi

 

Torna, sempre più seducente, “50 Sfumature di Pinot Noir”, la manifestazione che conferma la vocazione di Voghera come capitale italiana di questo affascinante vitigno, dal quale si ottengono alcuni tra i più importanti vini del mondo.
 
Organizzata dal Movimento Turismo del Vino Lombardia, “50 Sfumature di Pinot Noir” (giunta alla terza edizione), avrà luogo il 15-16 ottobre, con un programma molto ricco che coinvolgerà vignaioli, realtà commerciali, appassionati e semplici curiosi. Saranno 50 i punti di degustazione dislocati in tutta la città, nei quali sarà possibile degustare vini di altrettante Cantine, ognuna caratterizzata dal proprio originale stile di produzione,
 
“ll Pinot Noir è per sua natura un vitigno versatile, commenta Carlo Pietrasanta, presidente MTV Lombardia, per questo abbiamo voluto celebrarlo creando un percorso itinerante a Voghera, alla scoperta dei mille modi in cui può essere vinificato: sarà un affascinante e raffinato shopping in città a giro di calice”.
 
Numerosi gli eventi che impreziosiscono il programma, il più intrigante dei quali è il gioco interattivo “Trova l’intruso”, che consiste nell’identificare un vino che è stato inserito all’interno della manifestazione pur non nascendo da uve Pinot Noir.
 
Vi sarà poi la “Cena di Gala Diffusa”, inedito format all’insegna dell’eleganza, ideato per promuovere la gastronomia della tradizione vogherese (e non solo): tutti i ristoranti aderenti proporranno un menù dedicato a € 30,00, con calice di Pinot Noir incluso (prenotazione direttamente nei locali). Dress Code: elegante “noir”, con un punto di rosso Valentino. All’iniziativa parteciperà anche il ristorante Voghera di Denver, in Colorado (USA).
  
Da non perdere anche i Cortili Internazionali! Voghera vanta infatti cortiletti che sono veri e propri gioiellini nei quali, per l’occasione, si potranno degustare i Pinot Noir francesi (Champagne e Borgogna), i Blauburgunder sudtirolesi e austriaci, i Pinot Noir californiani della Napa Valley e quelli del Nuovo Mondo (Cile, Australia, Nuova Zelanda, SudAfrica).
 
Infine, la festa sarà l’occasione per battezzare una nuova specialità gastronomica: un nuovo dolce, il cui ingrediente principale è il proprio il Pinot Noir, dedicato al grande musicista vogherese Pino Calvi, compositore di celebri canzoni e colonne sonore, pianista, direttore d’orchestra.
  
“50 Sfumature di Pinot Noir” è parte del ciclo di manifestazioni “Ogni Giorno in Lombardia” ed è organizzato in collaborazione con Regione Lombardia e con il patrocinio e la collaborazione del Comune di Voghera.
 
Per partecipare all’evento, sarà necessario presentarsi al PINOT NOIR POINT in piazza Duomo 26, dove sarà possibile ritirare il proprio calice, che sarà distribuito insieme alla tasca e alla mappa dei punti degustazione. Con 20 euro si avrà diritto a 10 degustazioni di Pinot Noir italiani. Il kit è acquistabile in prevendita attraverso il portale Enonautilus o nelle enoteche Cà di Sass e Oltre l’Enoteca, a Voghera. Per l’accesso ai Cortili Internazionali si dovranno acquistare appositi gettoni al costo di € 3,00 l’uno.
 
Nato nel 1993, il Movimento Turismo del Vino è un'associazione che annovera circa 1000 fra le più prestigiose cantine d'Italia con i seguenti obiettivi: promuovere la cultura del vino attraverso le visite ai luoghi di produzione, sostenere l'incremento del turismo nelle aree a vocazione vitivinicola, qualificare i servizi turistici delle cantine, incrementare le prospettive economiche e occupazionali dei territori del vino.
 

 

Milano,  10 ottobre 2022

 

PALAZZO BAGATTI-VALSECCHI -  ALTEMASI

 

 

     

 

Nella splendida cornice del Palazzo Bagatti Valsecchi, si e' svolta la presentazione  dei vini  dell'azienda trentina Altemasi.  Altemasi Millesimato 2018, tipico spumante classico trentino ittenuto da da seleziinate cuvee di Chardonnay. Altemasi Rose' che rappresenta un'armonica uniine tra l'eleganza dello Chardonnay e la struttura del Pinot Nero. Altemasi Pas Dose' 2017 segue il metodo Trento Doc legato al proprio territorio d'origine.
Milano, Palazzo Bagatti Valsecchi, 9 ottobre 2022  Agostino Guzzardella

 

 

L’ARTE PER L’UCRAINA, BRUCIAMO LA GUERRA

                   

Guerra in Ucraina: l’arte scende in campo. È quanto ha deciso di fare l’artista e designer Andrea Pellicani, munito del suo arsenale artistico, con la mostra personale “Agenda 2030-Arte per Riflettere” che sarà inaugurata sabato 2 aprile 2022 alle ore 17,30 alla Biblioteca civica “Lino Germani” in via Cesare Battisti 2 ad Albairate.

 

Un’inaugurazione che prevede una performance choc ad alto impatto emotivo, metafora dei conflitti per sottolineare che la guerra fa così, ti porta via le cose care e distrugge tutto senza distinzioni, la vita come anche le opere d’arte.

 

L’impegno di Pellicani non si limita all’esposizione, perché una mostra è da guardare ma non per restare a guardare. Devolverà, infatti, il 50 per cento del ricavato delle opere, che saranno tutte in vendita a prezzo base estremamente ribassato anche se poi ciascuno potrà aggiungere eventuali maggiorazioni, in aiuto alle vittime della guerra tramite la sottoscrizione del Consolato Ucraino o quella della Croce Rossa Italiana.

 

La mostra personale comprende 15 opere, suddivise in 4 temi specifici, che rientrano nelle problematiche affrontate dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, da cui prende il titolo: pandemia, cambiamenti climatici, riuso, recupero e riciclo sostenibile, problemi sociali (immigrazione, povertà, ecc.) E obiettivi del documento ONU quanto mai attuali quali: costruire società pacifiche, giuste, inclusive e proteggere i diritti umani.

 

Tutte le opere sono realizzate con i materiali che Andrea Pellicani predilige e che l’hanno portato a denominare la sua arte Sc-art, seguendo come spiega: “il concetto d’arte a partire da un quasi totale riutilizzo creativo di cornici recuperate, mensole o tavole di risulta, chiodi, fili metallici, vasi inutilizzati, sculture riciclate, pastiglie di acquerelli ormai rotte e minuterie spesso ignorate, simboli del lavoro poco considerato. Una forza umile, che viene dal basso e che, conoscendo la fatica anche solo per essere riconosciuta, può essere fondamentale per andare verso la difficile transizione che ci attende. Il desiderio di “risarcire” o, comunque, dedicare a tutti costoro qualcosa che nascesse proprio dagli scarti ha ispirato tutto quello che costituisce la mia arte”. Un’arte che utilizza, quindi, oggetti di uso comune frantumati, danneggiati, distrutti, proprio come la guerra in Ucraina ha frantumato, danneggiato, distrutto la vita quotidiana di migliaia di persone. Materiale che ha trovato una seconda vita e una rivalsa nelle opere dell’artista designer albairatese da oltre trent’anni.

 

Il progetto di Pellicani, realizzato per divulgare e approfondire gli obiettivi e i traguardi di intervento fissati dall’ONU per lo Sviluppo Sostenibile, ha incontrato il gradimento dell’Amministrazione municipale di Albairate che ha promosso l’evento.  “Il Comune- dichiara l’Assessore alla Cultura, Maria Cristina Trezzi- vuole essere soggetto attivo del programma d’azione dell’Agenda 2030, realizzando iniziative che permettano di conoscere i suoi Sustainable Development Goals, pensati per promuovere uno stile di vita consapevole, attento e sostenibile che si rifletta con azioni concrete nel quotidiano di ogni cittadino. Andrea Pellicani, con il suo linguaggio artistico, rappresenta l’interprete perfetto di questa sensibilità che vorremmo condividere con i nostri concittadini”.

In questo progetto- sottolinea Pellicani- presento una serie di opere uniche suddivise per diverse   tematiche   e   problemi   riguardanti l’umanità intera - dalle conseguenze del surriscaldamento climatico alle migrazioni - e le sfide globali che l’attendono, tutte tese a far riflettere su atteggiamenti, comportamenti e attitudini che ci caratterizzano. L’arte è lo strumento più diretto per denunciare lo stato delle cose e spingere a ripensare da cosa si potrebbe ripartire”.

 

La mostra sarà accompagnata da un catalogo di 32 pagine, con nota dello scrittore, curatore e critico d’arte Mauro Carrera, realizzato per l’occasione in 100 esemplari numerati. Le prime 30 copie, con in copertina un intervento originale di Andrea Pellicani, saranno in vendita a 15 euro, mentre quelle soltanto numerate a 5 euro.

 

Dopo l’inaugurazione la mostra, a ingresso libero, sarà visitabile fino al 10 aprile: dal lunedì al venerdì dalle ore 14.30 alle 18.30, sabato e domenica dalle 15.00 alle 19.00.

 

 

LA MIA EVOLUZIONE ARTISTICA PARALLELA A QUELLA DA DESIGNER 

di Andrea Pellicani

 

Seguendo la mia inclinazione e superando nel corso degli anni il figurativo, ho iniziato a pensare ed elaborare una personale linea artistica astratta e concettuale che ha camminato parallelamente alla mia esperienza come designer e modellista di oggetti in scala ridotta, prendendone diversi aspetti e punti di riferimento.

Proprio per la dimestichezza con le componentistiche minime degli oggetti di uso comune come tavoli, sedie, armadi, elettrodomestici, ecc., ovvero chiodi, viti, cavi e minuterie metalliche varie, ho iniziato a pensare ad una trasposizione artistica di questi elementi quasi come se fossero una rappresentazione simbolica di un riscatto sociale delle persone più umili ma, anche, spesso più utili per far andare avanti bene il mondo, lavorativo e non solo.

 

Questa concezione si è sposata immediatamente con l’altra grande ricerca che ho portato avanti, quella del recupero e del riutilizzo di scarti di lavorazione di tante aziende conosciute tramite l’attività di designer. In particolare, ho attinto molto materiale di scarto da una azienda dell’hinterland milanese che crea orologi moderni decorativi e da parete. I pannelli restanti dopo il taglio laser e privati delle forme necessarie all’azienda, di svariate fogge, dimensioni e materiali, restavano inutilizzati e venivano buttati in grandi quantità. Io ho iniziato a recuperarli e a farne arte col nome di Sc-art.

La prima testimonianza di questo mix tra pannelli di scarto e minuterie metalliche risale al 2007 ed è il quadro “Minuterie meccaniche”, presentato nel 2015 al concorso “Arte in Arti&Mestieri” di Suzzara (Mantova), dove ottenne apprezzamenti e una segnalazione meritoria, oltre alla pubblicazione sul catalogo della manifestazione. Da quel momento è iniziata la mia seconda vita, quella che avrebbe dovuto essere in realtà la principale: quella di artista.

 

A queste ricerche sono seguite “i Percorsi/Itinerari di vita” e “le Traiettorie balistiche”, sempre realizzate tramite componenti metalliche come fili, cavi, viti speciali e simili, nel proseguimento della mia concezione artistica di riproposizione metaforica, su supporti recuperati, di esperienze reali di vita, in particolare modo di ogni esistenza che pare trascurata ma che risulta fondamentale per tante altre persone. Questa visione viene certamente dall’aver sempre lavorato a stretto contatto con le cosiddette “maestranze”, quell’esercito di persone che stanno dietro alle grandi mostre e ai personaggi famosi, coloro che rendono possibili i grandi eventi senza apparire mai, oppure con i laboratori in cui artigiani abilissimi riescono a mettere insieme le opere e i progetti di artisti di chiara fama.

Il desiderio di “risarcire” o, comunque, dedicare a tutti costoro qualcosa che nascesse proprio dagli scarti ha ispirato tutto quello che costituisce la mia arte.

Albairate (MI), 25 marzo 2022

Mine Vaganti di Ozpetek al Manzoni

 

Simpatica la versione teatrale al Manzoni a Milano di Mine Vaganti di Fernad Ozpetek vista stasera e inaugurata ieri 8 marzo e in calendario fino al 20 .Bravi Pannofino e Simona Marchini e tutti i giovani attori.Uno spettacolo in due tempi non all'altezza del film che ha fatto epoca. Comunqueuna serata piacevole.Nelle foto il momento degli applausi agli attori e chi scrive con Pannofino dopo lo spettacolo, e con Marialuisa e Franco.

Milano, 9 Marzo 2022  Achille Guzzardella

BERGAMO: BRESCIA CAPITALE ITALIANA DELLA CULTURA 2023 

"LA CITTÀ ILLUMINATA

                  

La cultura per rilanciarsi dopo l’emergenza pandemica, per dare piena forma e realizzazione al rilancio che Bergamo e Brescia pianificano e immaginano dopo la vicenda covid19: nasce nel 2020 l’idea della Capitale della Cultura 2023 di Bergamo e Brescia che si concretizza nel tema cardine de “La Città illuminata”, un progetto che non vuol essere una rassegna di eventi lunga un anno, ma che mira a costruire una visione del futuro da lasciare in eredità all’intero territorio.

Il tessuto produttivo manifatturiero di queste due città è da sempre tra quelli a maggiore valore aggiunto di tutta l’Europa, così come è la dorsale storica che ha contribuito allo sviluppo e alla modernizzazione del nostro Paese. Partendo da questo scenario sono stati costruiti percorsi collaborativi tra due aspetti culturali spesso posti in antitesi, quello legato alla cultura umanistica e artistica e quello scientifico/tecnologico che in questo contesto saranno rielaborati e uniti per costruire un’eredità da lasciare al territorio a conclusione dell’anno.

Il Dossier Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023 “La città illuminata”, realizzato grazie al supporto del Centro di Ricerca ASK - Art, Science and Knowledge dell’Università Bocconi e con il sostegno del Comitato Bergamo Brescia 2023 e di Intesa Sanpaolo, si articola in quattro aree su cui saranno realizzati iniziative ed eventi che renderanno Bergamo e Brescia protagoniste del palinsesto culturale italiano ed europeo durante tutto il 2023.

“La cultura come cura” ha lo scopo di aiutare a costruire una memoria condivisa con uno sguardo di speranza verso il futuro. A questa si aggiungono: “La città natura” che avrà l’obiettivo di

stimolare la riflessione sul rapporto tra spazi urbani e spazi naturali, una delle grandi sfide di questo secolo per rendere le due città più verdi e sostenibili; “La città dei tesori nascosti” per ripensare, reinterpretare e riprogettare il rapporto con i patrimoni culturali di entrambi i territori e infine “La città che inventa”, un insieme di progetti che vede protagoniste le imprese e le loro associazioni di rappresentanza che insieme alle istituzioni artistiche e culturali racconteranno la grande capacità inventiva, progettuale e realizzativa del manifatturiero caratteristico di questi luoghi.

Queste sono le linee guida del dossier presentato questa mattina alle Gallerie d’Italia di Intesa Sanpaolo alla presenza di Dario Franceschini, ministro per i beni e le attività culturali, Attilio Fontana, presidente di Regione Lombardia, Giuseppe Sala, sindaco di Milano, Giorgio Gori, sindaco di Bergamo, Emilio Del Bono, sindaco di Brescia, Stefano Baia Curioni, professore associato del Dipartimento di Scienze sociali e politiche dell’Università Bocconi, Giovanni Fosti, presidente di Fondazione Cariplo, Giovanni Bazoli, presidente emerito di Intesa Sanpaolo, ed Enrico Pazzali, presidente del comitato Bergamo-Brescia Capitale Italiana della cultura 2023.

Il dossier di partecipazione è stato realizzato attraverso un lavoro di progettazione condiviso che ha visto il coinvolgimento delle due città con l’idea che le due amministrazioni si muovessero all’unisono per strutturare un percorso coerente che permettesse di accettare e includere le differenze così da disegnare una visione di un progetto in grado di unire i due poli di una ipotetica area metropolitana tra Bergamo e Brescia.

Nella prima fase di ascolto è stato possibile mappare i luoghi e gli attori della cultura a cui hanno fatto seguito una serie di interviste qualitative per identificare le relazioni fra le due città e il livello di integrazione culturale fra le due province su cui attivare successivamente i tavoli di lavoro a cui hanno partecipato più di 300 realtà capaci di costruire una serie di iniziative coerenti con l’obiettivo finale.

La governance vede come riferimenti principali del progetto i Comuni di Bergamo e di Brescia con i rispettivi sindaci e assessorati alla Cultura, la Fondazione Cariplo e le due fondazioni di comunità dei capoluoghi come membri onorari del Comitato Bergamo Brescia 2023 guidato dal presidente Enrico Pazzali. Il contributo di Intesa Sanpaolo sarà molto importante per la realizzazione dell’evento.

 Milano, 2 marzo 2022


“COLLEZIONARE EDIZIONI CON INTERVENTI D’ARTISTA”:

               

UN DIARIO D’AUTORE E UN MANUALE ANTIFRODI FIRMATO PELLICANI E CARRERA

Giovedì 2 dicembre alle ore 18,00 al Libraccio in viale Romolo, 9 a Milano l’architetto d’interni, artista, designer, Andrea Pellicani e lo scrittore, critico d’arte, collezionista, Mauro Carrera presenteranno il loro libro "Collezionare edizioni con interventi d'artista" Punto & Virgola Edizioni. Ordinabile online sulle maggiori piattaforme è reperibile anche nelle librerie della catena Il Libraccio e in altre librerie specializzate.

All'incontro aperto al pubblico (che dovrà presentare il Green Pass per accomodarsi nei posti a sedere, per assistere in piedi basterà rispettare il distanziamento e indossare la mascherina) parteciperanno lo scultore Gianantonio Cristalli e lo street artist Pao. Interverrà, invece, in videochiamata l'architetto, designer, artista Ugo La Pietra che ha collaborato con una nota alla realizzazione del volume. Chi meglio di lui che nel suo contributo scrive di soddisfare le richieste dei frequentatori delle sue mostre firmando i suoi libri. "Io li accontento – rivela – e quasi sempre aggiungo alla firma un piccolo schizzo, che appartiene ad alcuni "segni" in cui mi riconosco e che mi sembra di capire fanno piacere al mio visitatore".

Schizzi, segni, che possono spingere, com'è accaduto ad Andrea Pellicani e Mauro Carrera, ad appassionarsi e ad avventurarsi in quest'affascinante collezionismo di nicchia alla ricerca di pagine "preziose". Non si tratta solo di una preziosità spirituale, ma di oggetti del desiderio che possono valere dai 50 ai 10 mila euro a seconda dell'importanza dell'artista, del libro su cui ha scritto e disegnato, della data e della complessità dell'intervento. E proprio a 10 mila euro recentemente è stato battuto a un'asta un libro con dedica di Matisse.

Come tutte le passioni anche questa può nascondere dei pericoli dai quali mette in guardia il volume che può rappresentare, come si legge in copertina, una Guida per librai, bibliotecari, bibliofili amanti dell'arte e artisti amanti dei libri. Perché non è facile addentrarsi in questo viaggio, seppure affascinante, ed evitare copie “taroccate”. Molto spesso una dedica autentica viene manomessa con l’aggiunta di un disegno da falsari più o meno abili. Fenomeno in crescita, sintomo di un sempre crescente interesse verso questo collezionismo di nicchia.

"All'inizio di quest’avventura che iniziò con una tripletta folgorante- racconta Andrea Pellicani- l'acquisizione quasi contemporanea di tre pezzi di eccezionale valore, un Dalì, un Mathieu e un Arman, da buon neofita, ho fatto tanti e ripetuti errori spendendo il triplo o più del dovuto per opere dubbie o mediocri, rimanendo sovente senza fondi proprio quando mi sarebbero serviti per raggiungere un vero capolavoro".

“Poi nella mia carriera di collezionista l’incontro fortunato con Mauro Carrera- prosegue Pellicani- che mi aiutò a comprendere errori e mancanze. Con la sua cultura mi diede fiducia a proseguire e mi “adottò” per essere l’ideale prosecutore della sua esperienza. Grazie al suo prezioso lavoro sono potuto giungere fino a qui, a raccontare tutto ciò e a prendere spunto dalla mia collezione per scrivere questo libro dedicato alle edizioni con interventi originali degli artisti. Per la precisione, questa è la prima uscita di quella che vorrebbe essere una serie: infatti, ho suddiviso la collezione per categorie ben distinguibili, cosa che consentirà lo spunto di partenza per i diversi argomenti. In questo primo libro illustreremo i volumi relativi a pittori e scultori; successivamente arriveranno quello di illustratori e fumettisti e, ancora, quello appartenente a personaggi famosi di vario genere (registi, attori, scrittori, fotografi, architetti, ecc.) Le finalità di questa impresa si sono via via dilatate: dalla semplice idea di divulgare e far conoscere la storia della mia collezione si è sviluppata la precisa volontà di creare un vero manuale/ prontuario che, prendendo spunti da una parte di essa, fornisse ad amatori, neofiti e professionisti uno strumento utile per avvicinare, approfondire e chiarire molti degli aspetti che compongono l’universo dei volumi con dediche e disegni originali".

"Con questo volume – precisa Mauro Carrera – non inventiamo una branca della bibliofilia che ormai esiste da anni, ne ratifichiamo tuttalpiù la conclamata esistenza (e questo è già qualcosa). Se proprio se ne deve trovare un momento fondativo in Italia lo rintracciamo in una mostra tenutasi a Bologna per la sesta edizione del festival del libro d’arte ArteLibro e nell’ambito delle Giornate Europee del Patrimonio (26-27 settembre 2009). Vista la pericolosità di questa bibliomania e i prezzi che alcuni esemplari hanno ormai raggiunto possiamo preconizzare con ragionevole grado di sicurezza, tra gli artisti oggetto di questa singolare forma di collezionismo più di qualche folgorante ascesa o repentina caduta in disgrazia. L’esplosione di questa bomba collezionistica è quello che temiamo, ma sotto sotto quello che speriamo. Il collezionismo oltre a fornire una serie di indubbi piaceri privati, gode enormemente del proselitismo. L’iniziato si sente tale solo quando a sua volta inizia qualcun altro all’occulta pratica. Con il passare degli anni ho verificato la progressiva difficoltà nel trovare pezzi importanti a prezzi accessibili, ma nonostante questo, l’eventualità di un’insperata trouvaille spinge ancora i bibliofili ad estenuanti ricerche reali e virtuali".

"Questo libro – conclude Carrera – si rivolge a una serie di categorie che possono avere un diretto interesse all’argomento: studiosi, bibliotecari, librai, bibliofili. Sono, questi, i miei peggiori nemici. Nonostante ciò, mi sento di consigliarlo a denti stretti, giacché, oltre al coinvolgente saggio del collezionista Andrea Pellicani – che mostra per la prima volta parte della sua magnifica raccolta a corredo iconografico del volume – e al mio modesto contributo, questo libro contiene la preziosa nota Perché faccio libri e libri d’artista di Ugo La Pietra”.                www.andreapellicani.it (http://www.andreapellicani.it)

Milano, 29 novembre 2021

ARMANI HOTEL MILANO COMPIE 10 ANNI

Un anniversario importante quelloArmani Hotel Milano compie 10 anni Francesco Mascheroni, Executive Chef di Armani/Ristorante, dedica all’anniversario un menù che ripercorre la storia dell’Hotel e dei suoi ambienti Milano, 4 Novembre 2021 – Un anniversario importante quello di Armani Hotel Milano che celebra 10 anni di attività. Era l’11 novembre 2011 quando, nell’ambito del progetto Armani Hotels e Resorts nato dalla collaborazione tra Giorgio Armani S.p.A. ed Emaar Properties PJSC, l’Armani Hotel Milano ha aperto le porte nel cuore della città, dopo Armani Hotel Dubai. L’hotel ha sede nell’edificio in stile razionalista progettato da Enrico A. Griffini nel 1937, dall’alto presenta una silhouette a forma di A, e racchiude un mondo di armonia, privacy e attenzione alla sicurezza degli ospiti. Un decennio celebrato dall’Executive Chef Francesco Mascheroni con un menu alla carta che comprende le proposte più significative di questi anni, ripercorrendone l’evoluzione e i successi. La materia prima è sempre al centro, nella sua purezza e autenticità; il design e i colori dei piatti incontrano i diversi luoghi e atmosfere dell’hotel in scatti ambientati negli spazi principali (dall’Armani/Bamboo Bar, all’Armani/SPA, alle camere, fino all’Armani/Ristorante), in un ideale abbraccio con i materiali e gli arredi che ne fanno il luogo iconico dell’ospitalità milanese. Partendo dal più recente, fino a un piatto del 2011, i signature dishes sono: Dentice verdure e frutta, mango, tempura verde, shiso un antipasto di questo ultimo anno, i Ravioli di agnello delle Langhe, lime, coste, pomodori confit (2020), il Carbonaro yuzu, tofu, verdure croccanti (2019), il Gambero, carota, frutto della passione, burro tiepido (2018), lo Spaghetto ricci di mare, cavolfiore al miso, mela verde (2017), il Fois gras anguilla affumicata, mela verde, pistacchio (2016), la Guancia di vitello spuma di polenta concia, cacao (2015), il Tiramisu bianco, meringa al caffè (2014), Come un lasagna ragù d’anatra, lemongrass, agrumi (2013), il Piccione ai carboni, zucca, tamarindo (2012), un grande classico tutt’ora presente in carta, Cioccolato Liu chu, limone di Amalfi, zenzero candito (2011), un dessert a forma di A, un omaggio al mondo Armani. Questi piatti raccontano l’evoluzione, la ricerca e le intuizioni che hanno dato origine a uno stile di cucina identitario che omaggia occidente e oriente, in un dialogo continuo, che restituisce piatti della tradizione con uno sguardo contemporaneo. Il menu, compre