Ieri, allo Spazio Teatro 89 di via Fratelli Zoia a Milano, il concerto pianistico del giovane Paolo Ehrenheim, intitolato Sursum corda! Suggestioni gregoriane al pianoforte, ha rivelato un percorso di raro fascino e di grande interesse per la scelta dei brani, diversi per autore ma accomunati dal riferimento musicale al Canto gregoriano.
I colori scuri, meditativi e di intensa pregnanza, ispirati al mondo più antico, sono emersi tanto in Satie quanto in Respighi o Debussy, in Brahms, in Liszt e persino nel raro compositore statunitense George Crumb. Ehrenheim, pianista emergente dalle indubbie qualità interpretative, ha alternato melodie semplici, come nelle Ogives (n.1 e n.4) di Satie o nei deliziosi Tre preludi su melodie gregoriane di Respighi, a pagine di anche poderoso virtuosismo lisztiano come Sursum corda!, Vision, Miserere d’après Palestrina, e il monumentale Totentanz.
Tra questi lavori si collocavano anche il Debussy di Mouvement, di Brahms dell’Intermezzo op. 118 n. 6 e la suggestiva Profezia di Nostradamus tratto da Makrokosmos di Crumb, brani che hanno completato un itinerario coerente e raffinato, delineato con dedizione dall’interprete. Ehrenheim si è dimostrato un pianista capace di passare da una luminosa leggerezza a momenti di intenso e voluminoso virtuosismo, senza mai evidenziare contrasti o incoerenze espressive. La sua linearità e chiarezza nel delineare ogni dettaglio fanno di lui un interprete di rilievo nel panorama dei giovani pianisti di oggi. Applauditissimo dal numeroso pubblico presente nell’elegante spazio musicale, Ehrenheim ha voluto infine sciogliere il particolare clima di misteriosa tensione sonora con la pacata Sonata K 208 di Domenico Scarlatti. Un ottimo concerto, come sempre presentato e commentato con competenza da Luca Schieppati.