Al Tempio Valdese di via Ascanio Sforza a Milano, l’Orchestra dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca, diretta da Iakov Zats, ha proposto un programma articolato su tre brani di forte identità stilistica, firmati da Anton Webern (1883–1945), Dmitrij Šostakovič (1906–1975) e Pëtr Il’ič Čajkovskij (1840–1893).
La serata si è aperta con il Langsamer Satz per archi, WoO 6 (1905) di Webern. Composto ben prima dell’adozione del linguaggio atonale e dodecafonico che avrebbe caratterizzato la sua maturità, questo brano giovanile si inscrive ancora nel solco del tardo romanticismo, con evidenti richiami a Brahms e Mahler. Nella versione per orchestra d’archi, il pezzo ha offerto ai giovani musicisti l’opportunità di esprimere un fraseggio lirico e un gioco dinamico raffinato, ben sostenuti dalla bacchetta esperta di Zats, alla guida della compagine universitaria dal 2018.
A seguire, il celebre Concerto per pianoforte n. 1 in do minore, op. 35 (1933) di Šostakovič. Strutturato in quattro movimenti (Allegro moderato – Lento – Moderato – Allegro con brio), il brano ha visto come solisti il giovane Leonardo Merlini (2003), al pianoforte, e Raffaele Sabato, alla tromba. Merlini ha offerto un’interpretazione di grande precisione, con dinamiche ben equilibrate e un tocco trasparente che ha saputo valorizzare i molteplici colori dell’orchestrazione. Sabato, dal canto suo, ha saputo distinguersi per la limpidezza del timbro e l’estrema accuratezza degli interventi. L’orchestra, ancora una volta, ha risposto con coesione e sensibilità. In chiusura, la Serenata per archi in do maggiore, op. 48 (1880) di Čajkovskij, uno dei capolavori della letteratura per archi, ha trovato nei giovani strumentisti una resa calibrata, capace di cogliere la profondità lirica e la vitalità ritmica della partitura. Attentissimi alle indicazioni del direttore, i musicisti hanno restituito una lettura intensa e coinvolgente, guidati con chiarezza e sensibilità da Zats, noto anche per la sua carriera di violista a livello internazionale.
Una splendida serata musicale, dunque, che ha chiuso con successo la stagione concertistica dell’orchestra universitaria. Appuntamento a ottobre per l’inizio della nuova stagione.