L’Insubria Chamber Orchestra diretta da Marini alle Serate Musicali

0
26

Un concerto con molte rarità musicali quello ascoltato ieri sera in Conservatorio per l’organizzazione di Serate Musicali.

Con Salieri, Mozart e Haydn siamo in pieno Settecento, e i tre compositori legati al mondo viennese utilizzano stilemi simili per produrre opere apprezzate dal pubblico di allora. Antonio Salieri (1750-1825) è quello vissuto più a lungo ed è stato presentato con la Sinfonia in re maggiore “La Veneziana”, chiamata così per il tono brillante che ricorda l’atmosfera della città veneta. L’Insubria Chamber Orchestra diretta da Giorgio Rodolfo Marini ha restituito con nitore ed efficacia il primo lavoro di un compositore poco più che ventenne. Sempre di Salieri, il Concerto in do maggiore per pianoforte e orchestra ha trovato in Carlo Levi Minzi un solista capace di proporre una melodicità semplice ma incisiva, in un contesto orchestrale trasparente nei tre classici movimenti: Allegro maestoso, Larghetto e Andantino. Un buon lavoro per Salieri e un’ottima esecuzione per gli interpreti.
Il Mozart successivo, con la giovanile Sinfonia n. 11 in re maggiore K 84, ci ha rivelato la genialità di un quindicenne nell’articolare un lavoro già maturo costrito tra Napoli e Bologna nei primi viaggi italiani del salisburghese. Splendido l’Allegro iniziale — ripetuto anche come bis — dove sono presenti momenti di alto valore melodico e armonico. Efficaci l’Andante e l’Allegro finale.
I due Notturni di Haydn sono in effetti brevi sinfonie in tre movimenti, nati per avere come strumenti di riferimento la lira, lo strumento studiato dal dedicatario, re Ferdinando IV di Napoli, poi sostituita da flauto e oboe. Due opere in do maggiore di rispettosa pregnanza espressiva, interpretate ottimamente. Successo con calorosi applausi a tutti i protagonisti.