La formazione cameristica Concerto de’ Cavalieri, capeggiata dal direttore Marcello Di Lisa, è tornata alle serate organizzate da La Fondazione la Società dei Concerti con un programma di brani settecenteschi di Vivaldi, Caldara, Händel, Corelli e Scarlatti. Un excursus musicale particolarmente accattivante, dove il protagonista vocale, il sopranista Samuel Mariño, ha dato sfoggio di eccellenti qualità. L’impaginato, particolarmente vario, ha incluso anche brani orchestrali, come il Concerto per violino in re maggiore RV 212a di Antonio Vivaldi (1678–1741) e il Concerto grosso in re maggiore op. 6 n. 4 di Arcangelo Corelli (1653–1713), mettendo in risalto le ottime qualità del violinista Enrico Casazza.
Ma è nelle numerosissime arie che il canto, ottimamente impostato, di perfetta intonazione e di eccellente virtuosismo del sopranista venezuelano Mariño, trentunenne originario di Caracas, ha entusiasmato il numeroso pubblico presente in Sala Verdi. Brani come: Agitata da due venti – aria da Griselda; Dite oimé! – aria da La fida ninfa; Vedrò con mio diletto – aria da Giustino; Quell’augellin che canta – aria da La Silvia; Anch’il mar par che sommerga – aria da Bajazet, tutti di Antonio Vivaldi e Vanne pentita a piangere – aria da Il trionfo dell’innocenza di Antonio Caldara (1670–1736), Un pensiero nemico di pace – aria da Il trionfo del Tempo e del Disinganno di Georg Friedrich Händel (1685–1759); Caldo sangue– aria da Sedecia re di Gerusalemme di Alessandro Scarlatti (1660-1725),
hanno portato a una meritata standing ovation finale. Entusiasmanti anche i bis, prima con Scherza in mar la navicella da Lotario di Händel, poi con la celebre aria da Rinaldo, sempre di Händel, Lascia ch’io pianga. Splendida serata!