È stato un pomeriggio di intensa emozione musicale quello di domenica 25 maggio 2025 all’Auditorium di Milano, durante la replica domenicale della stagione dell’Orchestra Sinfonica di Milano. Sul podio, il giovane direttore Emmanuel Tjeknavorian, classe 1995, già apprezzato come violinista e oggi sempre più affermato nel panorama internazionale della direzione d’orchestra. Il concerto si è aperto con un classico del repertorio beethoveniano: l’Ouverture “Egmont” op. 84 di Ludwig van Beethoven, pagina drammatica che traduce in musica lo spirito eroico e tragico dell’omonimo dramma di Goethe. Sin dalle prime battute, l’orchestra ha mostrato una coesione notevole. Raffinati e chiarissimi gli ottoni, ottime tutte le sezioni. La direzione di Tjeknavorian si è imposta per lucidità di visione e controllo del dettaglio, con una chiara attenzione al fraseggio e alle dinamiche interne della partitura.
Una lucidità ritrovata nella Sinfonia n. 1 in Re maggiore “Titano” di Gustav Mahler. Tjeknavorian ha affrontato questa monumentale partitura, nella versione più diffusa, con indubbia maturità interpretativa. La sua lettura si è contraddistinta per l’equilibrio fra introspezione lirica e slancio drammatico: i passaggi più intimi sono stati resi con estrema delicatezza, mentre le celebri esplosioni sonore, come nel Finale, sono emerse con straordinaria potenza e trasparenza. La narrazione musicale, ricca di contrasti e colori, è stata condotta con gesto chiaro e coinvolgente, che ha saputo guidare l’orchestra in ogni sfumatura, dalla serenità pastorale del primo movimento alle tensioni grottesche del celebre terzo tempo. Il pubblico, che ha gremito ogni posto dell’Auditorium, ha accompagnato l’ultima nota con un lungo e caloroso applauso per un successo pienamente meritato.
