La Quinta di Mahler diretta da Tjeknavorian apre la nuova stagione in Auditorium

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Dopo l’anticipo scaligero di settembre, l’Orchestra Sinfonica di Milano e il suo direttore musicale Emmanuel Tjeknavorian hanno inaugurato la stagione 2025-26 con il primo concerto nella sede dell’Auditorium di Largo Mahler.

Ed è proprio al grande musicista e direttore austriaco che Tjeknavorian ha voluto rendere omaggio, proponendo l’interpretazione della Sinfonia più celebre: la Quinta, in cinque movimenti e grande orchestra, che racchiude nel quarto movimento la pagina più nota, probabilmente la più riflessiva e penetrante dell’intero patrimonio sinfonico, l’Adagietto, Sehr langsam (molto lento).

Prima di giungere a quel capolavoro di intrecci melodici e armonici affidato ai soli archi e all’arpa, i poderosi virtuosismi mahleriani si sono imposti con vigore, preceduti da una marcia funebre dal passo misurato, nello splendore degli ottoni dei primi tre movimenti, fino a sfociare nell’ampio quinto movimento conclusivo.La corposa Sinfonia, nella lettura complessivamente rapida di Tjeknavorian, è durata meno di settanta minuti, rivelando la decisa e trasparente sintesi discorsiva che il direttore sa far emergere dai bravissimi orchestrali. Nei momenti più accesi, ricchi di timbriche e precisi impasti sonori, Tjeknavorian ha raggiunto i risultati più convincenti, sostenuto da una sezione degli ottoni particolarmente coinvolgente.
L’Adagietto, atteso snodo che sospende il clima estroverso dell’opera, ha trovato una resa efficace, pur con un andamento non tra i più lenti. Infine, l’ampio movimento conclusivo, con le sue voluminose battute finali, ha suggellato un successo ormai consueto per un’orchestra che, sotto la guida del giovane direttore, sembra cambiare pelle e farsi entusiasmante.
Fragorosi e interminabili applausi hanno salutato l’esecuzione. Domenica alle ore 16 è attesa la replica, da non perdere.