Le serate musicali organizzate da Milano Arte Musica per la Clavier Übung di J.S. Bach hanno visto questa volta protagonista la clavicembalista tedesca Christine Schornsheim, nella Chiesa di San Francesco di Paola, con le celebri Variazioni Goldberg, una delle opere più note ed eseguite del Sommo tedesco. Le abbiamo ascoltate moltissime volte sul moderno pianoforte, ma raramente sullo strumento a tastiera originario: il clavicembalo a due manuali. Ieri era presente una fedele copia milanese di un originale Zell tedesco del 1737.
La Schornsheim è una delle musiciste più apprezzate nel panorama internazionale per quanto riguarda la musica antica su strumenti originali o su prestigiose copie. Suona diversi strumenti a tastiera (clavicembali, fortepiani ecc.) e ha realizzato importanti incisioni discografiche, lodate dalla critica più autorevole e premiate con riconoscimenti prestigiosi (come il Diapason d’Or). Docente di strumenti antichi a tastiera a Monaco di Baviera, alterna l’attività didattica a un’intensa carriera concertistica che la porta in tutto il mondo. Ieri, nella bellissima chiesa barocca milanese gremita per l’occasione, ha eseguito con discorsività, qualità espressiva e una visione complessiva superlativa l’Aria con le trenta Variazioni e l’Aria da capo finale. Un monumento architettonico-musicale che ogni volta rivela il genio bachiano in una verità melodica, contrappuntistica e armonica senza pari.
Nella sua avvincente interpretazione, molto interessanti le semplici note aggiunte che hanno anticipato l’Aria iniziale e concluso quella finale ripetuta: una sorta di riduzione all’osso della celebre melodia, come riflessione intima e consapevole sul capolavoro bachiano. L’eccellente interpretazione ha suscitato applausi fragorosi e prolungati.