Musica contemporanea in dialogo con la pittura italiana del Novecento alla Sala Fontana di Milano
Un originale intreccio tra musica e arti visive ha preso vita oggi alla Sala Fontana del Museo del Novecento di Milano, grazie al progetto “Arti Parallele” del Trio Estroverso. Il programma, ideato dalla flautista Luisa Sello e realizzato insieme a Ettore Michelazzi (flauti) e Aurora Sabia (pianoforte), ha proposto un percorso musicale ispirato alle opere pittoriche di grandi artisti del secondo Novecento come Lucio Fontana, Carlo Carrà, Mario Sironi, Vittorio Marussig e Renato Guttuso.

Apre il concerto Maya di Ian Clarke, per due flauti e pianoforte, composto tra il 1986 e il 2000: un brano vivace, dai colori sonori accesi, che ha introdotto efficacemente il filo conduttore dell’intero programma — l’analogia tra le pennellate della pittura e le linee della musica contemporanea. Ogni brano è stato associato a un dipinto, creando un dialogo visivo e sonoro capace di amplificare l’esperienza estetica. A seguire, in prima esecuzione assoluta, Catalogo dei sogni bizzarri (2024) di Gheorghi Arnaoudov per flauto e flauto contralto, articolato in tre movimenti (Moderato, Moderato, Allegro), ha esplorato atmosfere oniriche e rarefatte. Poi Two Tigers on the Tree; Eleven are the Screen (2016) di Giorgio Tortora per flauti e pianoforte, composizione densa di simbolismi e visioni, e Sense of Past (2018) della compositrice Albena Petrovic, una riflessione intima sul tempo e la memoria. Il programma ha incluso anche Vox Libera (2021) per flauto solo di Giordano De Nisi, un brano di forte tensione emotiva, e Red Sun. Chill Wind (2010) di Anne Boyd, evocativo e poetico. In chiusura, una sorprendente incursione ottocentesca: il Duetto in mi minore di Ferruccio Busoni, composto nel 1880 da un giovanissimo musicista quattordicenne già dotato di straordinaria maturità espressiva.

Il Trio Estroverso ha saputo rendere con precisione tecnica ed espressività un repertorio complesso e variegato, rivelando un’intesa profonda tra gli interpreti. In particolare, la coesione tra i due flauti — con Michelazzi anche al flauto contralto — e il pianoforte di Aurora Sabia ha saputo esaltare le raffinate sfumature di ogni composizione. Un pubblico numeroso e attento ha premiato l’ensemble con calorosi e meritati applausi.