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NUOVO RISTORANTE :    BETTOLA SICILIANA

VITTORIO VACCARO, eclettica e poliedrica personalità del mondo dello spettacolo e del food, lunedì 9 dicembre, in Via Lodovico Muratori, 11 a Milano BETTOLA SICILIANA, il suo primo ristorante!

Il locale è aperto dal lunedì al venerdì dalle ore 19.30 e sabato e domenica dalle ore 12.00 alle ore 15.00.

Conosciuto per la sua lunga esperienza che spazia dalla recitazione alla conduzione televisiva, passando anche per la regia e la musica, Vittorio Vaccaro ha sempre intrecciato la sua carriera artistica con la grande passione per la cucina. Cresciuto in una famiglia umile e ricca di valori, il suo amore per l’arte culinaria nasce nel bar-trattoria dei genitori, in un piccolo borgo dell’entroterra ennese.       

Bettola Siciliana è la naturale evoluzione del viaggio che Vittorio Vaccaro ha compiuto fino a oggi e di un percorso in cui arte e cucina si incontrano, incarnando la sua visione creativa: un luogo dove i sapori autentici della Sicilia prendono vita in piatti della tradizione ricchi di gusto, realizzati con prodotti biologici e a km 0. Ogni portata che verrà proposta racconterà storie di vita, calore, convivialità e famiglia, riflettendo quella semplicità nobile che l’esperto di gastronomia reinterpreta con eleganza e cura, rendendo il menu un omaggio vivo e raffinato alla sua terra.

«Oggi a mio avviso mancano ristoranti in grado di far sentire la gente a casa, dove poter mangiare piatti che trasudano amore per la tavola e per la materia prima di qualità senza per forza dovere andare dagli stellati – racconta Vittorio Vaccaro – Voglio parlare a tutti coloro che riconoscono un ruolo fondamentale al cibo, non solo come necessità ma anche come ricerca di amore, di ricordi e di sana convivialità».

Attore, regista, conduttore televisivo, esperto di gastronomia e creativo instancabile, Vittorio Vaccaro incarna l’eclettismo nella sua forma più pura, spaziando con successo dal mondo dello spettacolo a quello della gastronomia. La sua carriera come attore teatrale prende il volo con collaborazioni prestigiose, come quella con Eimuntas Nekrosius al Teatro Olimpico di Vicenza, e si arricchisce di altre esperienze di alto livello, tra cui la produzione Socrate di Vincenzo Cerami per il Teatro Stabile di Catania. Ideatore e direttore artistico di importanti festival, tra cui Mythos al Teatro San Babila di Milano e Officine del Teatro presso il Teatro alle Vigne di Lodi, ha saputo dare vita a eventi culturali innovativi che celebrano la bellezza e la creatività. Nel campo della regia, il suo talento si esprime attraverso spot pubblicitari, video musicali e produzioni cinematografiche, mostrando una visione che coniuga estetica e narrazione. Come attore sul piccolo e grande schermo, recita in popolari produzioni, tra cui per la tv la fiction Squadra Antimafia 4 (Canale 5), le sitcom Piloti (Rai 2), Camera Café (Italia 1), il film tv Il mio amico Babbo Natale (Canale 5), e per il cinema il lungometraggio Nato a Xibet di Rosario Neri, selezionato ai David di Donatello 2020. Recita da protagonista in Stand Against Violence di Laura Chiossone. Come musicista, dopo aver frequentato il Conservatorio come clarinettista, nel 2020 fonda il quintetto Vittorio Vaccaro jazz band, ed è stato tra i protagonisti del musical Il libro della Giungla. Come autore e regista di opere originali realizza il documentario Wave, il mediometraggio Me.Dea e il cortometraggio Ultimo di Dio, progetti che fondono riflessione artistica e sperimentazione. Nel 2008 debutta alla conduzione nel programma tv Quarta Parete per la regia di Pino Strabioli, e dal 2021 al 2023 è presenza fissa nel cast di Forum. Il suo amore per la cucina trova un’importante ribalta televisiva nel 2022, quando conduce i programmi su Food Network A Casa Cucina Papà, Green Table e Liguria a Tavola, portando la sua sensibilità artistica tra i fornelli e raccontando il cibo come esperienza culturale e creativa. Racconta la sua vita, tra una ricetta e l’altra, nel libro La cucina è il teatro della vita (Giraldi Editore), uscito nel 2023.

Milano, 9 dicembre 2024

 

 

LA PIZZA DEGLI ZAR CHE NASCE DAGLI SCARTI, CHEF CIRO PRESENTA LA SUA COSACCA
 

Il pizzaiolo napoletano con ristorante a Brescia rinnova la tradizione e propone l’antica pizza con il ragù alla napoletana. La storia: fu dedicata agli Zar di Russia, che l’amarono tanto da regalare a Napoli le statue del Giardino di Palazzo Reale. Chef Ciro: “Ricordiamo le tradizioni della terra campana e innoviamo i suoi gusti: il ragù le dona una dimensione straordinaria di piacevolezza”

 


Lo chef Ciro di Maio propone una versione innovativa della Cosacca, la leggendaria pizza degli zar che era nata come scarto dei pizzaioli napoletani. Ha appena aggiunto al suo menù una versione rivista, con il ragù alla napoletana. 
“Far conoscere ricette che rischiano di andar dimenticate, valorizzando i gusti primari della mia terra: è questo l’obiettivo che porto avanti”, spiega lo chef, originario di Napoli, noto nel bresciano per il suo ristorante “San Ciro” e per il proprio impegno sociale, dall’insegnamento dell’arte bianca in carcere alla donazione dell’acqua avanzata sui tavoli del ristorante al canile.
Per chi non la conoscesse, unendo gli elementi della tradizionale Margherita e della Marinara, la Cosacca si differenzia per l'uso di formaggio grattugiato al posto della mozzarella, mantenendo il basilico. Una pizza che affonda le radici nella tradizione napoletana e si distingue per la sua preparazione essenziale, con soli quattro ingredienti: pomodoro, formaggio, basilico e olio. La sua storia inizia due secoli fa, ma la tradizione si era quasi persa fino al 2016, quando venne citata in un episodio del programma “4 Ristoranti” di Alessandro Borghese.
La sua origine è affascinante, e come spesso accade per i piatti migliori, è figlia della povertà. La pizza, infatti, risale al XIX secolo e si dice sia stata inventata dai pizzaioli napoletani come piatto "di recupero", creato con gli ingredienti rimasti a fine turno, quando mozzarella e sardine erano già esaurite. Il pomodoro di Corbara, il pecorino di Bagnoli, l’olio extravergine campano: sono gli ingredienti della tradizione, che nei decenni si sono sempre più raffinati, quelli che ci si poteva permettere a fine giornata. 
Il suo nome, Cosacca, trae ispirazione invece dalla visita dello Zar Nicola I in Sicilia e Napoli, dove, nel 1844, la coppia imperiale fu accolta dal re Ferdinando II di Borbone per via di una malattia della moglie dello Zar. Secondo la tradizione, per il banchetto di congedo in onore degli ospiti russi, i pizzaioli del regno dovevano creare una pizza completamente nuova. Estrassero dal cilindro la “pizza dei pizzaioli”, la Cosacca. Piacque talmente agli zar che, al ritorno in Russia, Nicola I e sua moglie Aleksandra ricompenseranno Napoli con i Palafrenieri, le due statue in bronzo che costituiscono l’ingresso del giardino del Palazzo Reale.
“Nonostante la sua semplicità, la Cosacca è una pizza che richiede abilità nella preparazione”, spiega chef Ciro di Maio. “Il formaggio grattugiato deve essere dosato con precisione, per evitare che il sapore diventi troppo forte o troppo debole. Inoltre, la cottura deve essere perfetta: troppo calda rischia di rovinare l'aspetto, troppo bassa non sprigiona tutti i sapori. Il risultato finale è una pizza che esplode in tre diversi profumi: quello del formaggio, del basilico e dell'olio, e infine quello del pane croccante del cornicione. In questo tripudio abbiamo deciso di aggiungere un tocco in più, il ragù napoletano, che noi prepariamo secondo una ricetta famigliare che mi ha tramandato mia mamma. Il tempo di cottura? Minimo dodici ore. I gusti semplici hanno bisogno di tempo. E la storia della Cosacca lo conferma”.

 

SCHEDA DI APPROFONDIMENTO
SCHEDA SAN CIRO Ciro Di Maio nasce a Frattamaggiore, un comune del Napoletano, nel 1990. Mamma casalinga, papà dal passato burrascoso. Le sue prime esperienze nel lavoro sono a 14 anni, poi si iscrive all’Alberghiero, ma a 18 anni lascia gli studi e inizia a lavorare.  Nel 2015, la svolta: trova un lavoro da pizzaiolo per una grossa catena in Lombardia, poi riesce a rilevare quella pizzeria assieme a sei soci, infine diventa titolare unico. È così che è iniziata l’avventura “San Ciro”, il suo locale a Brescia (vicino al multisala Oz, in via Sorbanella) che oggi impiega una quindicina di persone ed è noto per la veracità delle sue pizze, ma anche per il suo menù alla carta di alta cucina. Un locale amato perché rappresenta la tradizione napoletana, a partire dagli ingredienti: olio dop, mozzarella di bufala campana dop, pomodorino del Piennolo, ricotta di bufala omogeneizzata e porchetta di Ariccia Igp. Fondamentale è la pasta: ogni giorno viene scelto il livello esatto di idratazione, in base all’umidità di giornata. In menù ha la pizza verace, ma anche il battilocchio, la pizza fatta da un impasto fritto nell’olio bollente e subito servito avvolto in carta paglia. Le pizze sono tutte diverse, sono fatte artigianalmente. Ciro lo ripete spesso. “Mi piace tirare le orecchie alle pizze, ognuna ha il suo carattere e deve mostrarlo, odio le pizze perfettamente rotonde e se c’è più pomodoro da una parte rispetto ad un’altra è perché usiamo pomodori veri”. Molti i vip che lo amano, le pareti del suo ristorante sono piene di fotografie. Tra le altre anche Eva Henger, che è stata a cucinare pizze una sera da lui. Senza dimenticare i giocatori del Brescia Calcio e del Germani Brescia, che quando possono, anche dopo le partite, lo passano a salutare. Ciro ama le iniziative benefiche. Oltre al lavoro in carcere per formare i detenuti a diventar pizzaioli, Ciro si è dedicato anche alla formazione nel Rione Sanità di Napoli, un quartiere che gli ricorda la strada in cui è cresciuto, via Rossini a Frattamaggiore. L'istituto che ha accolto il suo progetto è stato l'Istituto alberghiero D'Este Caracciolo, ha portato a termine delle lezioni online a dei ragazzi che seguono l’indirizzo enogastronomico e l’indirizzo sala e accoglienza.

Milano, novembre 2024

 


Le guide del Golosario in libreria e in una sola app: il Golosario Totale

 

Per il turismo enogastronomico, tutta l'esperienza de ilGolosario, con 10.000 segnalazioni tra Ristoranti, Negozi e cantine Wine Tour. L’app disponibile per iOS e Android; i libri su Amazon e nel circuito Mondadori

 

Diecimila segnalazioni fra ristoranti, negozi e cantine Wine Tour selezionati dai giornalisti Paolo Massobrio e Marco Gatti de ilGolosario, in un'unica app comoda e intuitiva. Ma le nuove edizioni de ilGolosario 2025 e ilGolosario Ristoranti 2025 – assieme a ilGolosario Wine Tour 2024 – sono in libreria oltreché disponibili nell'app ilGolosario Totale, aggiornata in continuazione.

«Da oltre 25 anni raccontiamo l'Italia del gusto attraverso i nostri libri: ilGolosario (26^ edizione), ilGolosario Ristoranti (10^ edizione) e, più recentemente, ilGolosario Wine Tour. Il nostro obiettivo è valorizzare il lavoro degli artigiani del gusto, proseguire la nostra ricerca al di là dei nomi più conosciuti e offrire a tutti la possibilità di raggiungere il massimo riconoscimento – 
spiegano Paolo Massobrio e Marco Gatti, curatori delle guide –. Questo avviene, ad esempio, nella guida ai Ristoranti, dove la corona radiosa, massimo riconoscimento, viene assegnata a ristoranti gourmet, trattorie, bistrot, agriturismi e pizzerie che raggiungono l'eccellenza nella loro categoria. Il Golosario ammiraglio segnala invece produttori artigianali di tutta Italia (ben 2.335 segnalazioni) e negozi (sono 4.141) con le migliori pasticcerie, enoteche, boutique del gusto, panetterie, macellerie e gelaterie. L'enoturismo, poi, offre esperienze entusiasmanti, dai picnic in vigna alle degustazioni più elaborate in cantina, puntualmente descritte nel nostro libro e nell'app». ilGolosario Wine Tour recensisce ben 1.528 aziende vitivinicole che offrono un’esperienza.

 

Punto di forza del sistema Golosario e Golosaria è l’autorevolezza dei libri, ma anche l'app in continuo aggiornamento, con nuove segnalazioni di locali scoperti dopo l’uscita dei libri, modifiche dei dati, trasferimenti, chiusure e cambi di proprietà. Un lavoro redazionale quotidiano svolto da Paolo Massobrio, Marco Gatti e dagli oltre 90 collaboratori della guida.

Milano, novembre 2024

 

Il Tartufo Bianco d’Alba sposa i prodotti del territorio:   tornano le  “Eccellenze del Piemonte in vetrina”

Grande appuntamento, ormai consolidato, per il Piemonte: per oltre un mese, dal 23 ottobre e fino a fine novembre, tornano sul territorio gli eventi di “Eccellenze del Piemonte in vetrina” per presentare il buono e il bello della nostra regione, che vanta una cucina di altissimo livello e produzioni di grande pregio.

L’evento animerà i territori con un fitto programma: dai tour tematici dedicati ai media specializzati in food, travel e lifestyle, alle masterclass negli istituti alberghieri del territorio condotte dai Giudici del Centro Studi Nazionale del Tartufo, fino al premio legato al progetto “Dawn to earth”, attribuito quest’anno alla grande chef Manu Buffara, e all’evento di chiusura al Castello di Roddi. Parallelamente, la grande cucina piemontese verrà interpretata da chef conosciuti in tutto il mondo con protagonista il Tartufo Bianco d’Albasentinella della biodiversità e testimone indiscus so della valorizzazione turistica internazionale di tutto il territorio. 

Il progetto, giunto alla quinta edizione, è ideato dall’Ente Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d'Alba in collaborazione con Visit Piemonte, promosso da Regione Piemonte e realizzato in collaborazione con le ATL Alexala, ATL del Cuneese, Distretto Turistico dei Laghi, Ente Turismo Langhe Monferrato Roero, ATL Terre dell'Alto Piemonte - Biella, Novara, Valsesia e Vercelli e ATL Turismo Torino e Provincia.

“Eccellenze del Piemonte in vetrina” è partito nel 2020 come progetto pilota e con gli anni è diventato un evento diffuso: ad aprire il calendario

dell’edizione 2024 è stato, il 23 e 24 ottobre, il Biellese con esperienze sul territorio e la cena al Ristorante “Il Patio” di Pollone dello chef Sergio Vineis. 

A questo primo appuntamento seguiranno: il 7 e 8 novembre il fascino del Monferrato astigianoil 12 e 13 novembre l’incontro con le eccellenze di Alessandria e del suo territorioil 14 e 15 novembre le suggestioni del Cuneese tra le Valli Grana e Mairail 20 e 21 novembre i tesori di Novara e del Novarese; il 25 e 26 novembre l’insolita Torino; il 26 e 27 la magia di Varallo e della Valsesia; il 28 e 29 novembre l’incanto di Stresa e della Val d’Ossola. 

Nei primi giorni di dicembre, al Castello di Roddi, verranno sviluppate iniziative in continuità con il payoff della 94a edizione della Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba “L’intelligenza Naturale”. Grazie a esperienze di intelligenza artificiale in combinazione con quella naturale, si potranno sperimentare nuove creatività e codici narrativi insoliti per valorizzare il Tartufo Bianco d’Alba e il patrimonio gastronomico territoriale. In questo contesto, Ente Fiera organizzerà un evento il 3 dicembre al Castello di Roddi, con presentazione alla stampa, al territorio e agli istituti alberghieri del percorso creativo.

«L’importante progetto “Eccellenze del Piemonte in vetrina” taglia il traguardo della sua quinta edizione con un ricco calendario di appuntamenti e un’inaugurazione d’eccezione con l’assegnazione del Premio “Dawn to Earth” alla chef brasiliana Manu Buffara all’Accademia Alberghiera di Alba-APRO. L’importante riconoscimento, che dal 2021 è attribuito ogni anno dall’Ente Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba a personalità della gastronomia mondiale che si sono distinte nel campo della sostenibilità ambientale e sociale, apre quella che possiamo considerare una vera e propria festa della cultura del cibo e del vino piemontese - dichiara Marina Chiarelli, assessore al Turismo Cultura Sport della Regione Piemonte. - Una stagione che anche quest’anno vedrà impegnati ragazzi e docenti degli Istituti alberghieri delle diverse province in esperienze di conoscenza del Tartufo Bianco d’Alba, come anche di quello Estivo, attraverso un percorso guidato dai Giudici del Centro Nazionale Studi Tartufo di Alba di analisi sensoriale immersiva. Vetrina della vocazione enogastronomica di qualità del Piemonte in Italia e nel mondo, saranno anche i singoli territori e i loro grandi chef che accoglieranno i giornalisti in viaggi stampa dedicati, all’insegna dell’alta qualità dei prodotti locali abbinati al celeberrimo Tuber Magnatum Pico».

Milano, ottobre 2024

 

GIUDE:   Osterie d’Italia 2025

                35 anni dopo la prima Guida, il modello dell’osteria originale rivive nelle nuove forme di ristorazione informale

 

Osterie d’Italia 2025
di Francesca Mastrovito ed Eugenio Signoroni
Pagine: 960
Collana: Guide Slow
Prezzo al pubblico: 24,00 euro
In libreria dal 16 ottobre 2024

 

La trentacinquesima edizione di Osterie d'Italia racconta, come ormai da tradizione, la ristorazione italiana più autentica e di qualità attraverso le visite e le recensioni di più di 250 collaboratori sparsi in tutta Italia, una rete fitta e capillare di appassionati che visitano in anonimato tantissimi locali.

1917 sono i locali segnalati nell’edizione 2025: accanto alle osterie, ai ristoranti, alle enoteche con cucina e agli agriturismi, c’è una novità. Quest’anno infatti si è voluta inaugurare una sezione chiamata Locali Quotidiani, che raggruppa tutte quelle tipologie ristorative alternative come pastifici, pub, enoteche e gastronomie le cui caratteristiche, in primis l’attenzione e l’aderenza al territorio, la selezione di materie prime e un particolare stile di accoglienza attento alla convivialità, rientrano a tutti gli effetti nell’idea di osteria così come raccontata da Osterie d’Italia. Questa nuova sezione, che si trova in fondo alla guida, ha largamente contribuito al numero di nuovi indirizzi inseriti nella guida poiché da soli i Locali Quotidiani sono 134, che andando a sommarsi a tutte le altre novità fa lievitare a 460 i nuovi ingressi, a testimonianza di un settore che continua a crescere e rinnovarsi.

 

Dei 1917 locali segnalati nella guida, sono 324 i locali premiati con il massimo riconoscimento della Chiocciola, assegnato alle insegne che si contraddistinguono per l’eccellente proposta e per l’ambiente, la cucina e l’accoglienza in sintonia con i valori di Slow Food.

 

Guardando alle regioni, quelle con più osterie segnalate sono il Piemonte (178), e subito dietro Campania (172) e Toscana (164), con un trend abbastanza simile nel numero delle Chiocciole che vede la Campania con 39 locali chiocciolati, il Piemonte con 29 e la Toscana con 27. Milano ottobre 2024

 

Prosegue inoltre la segnalazione di quelle realtà gastronomiche regionali uniche raccolte negli inserti, che si individuano facilmente nella Guida grazie alle pagine rosa in cui sono raccolte, al termine di ogni sezione regionale: accanto alle piadinerie romagnole, i fornelli pugliesi, i farinotti liguri e tanti altri, nella trentacinquesima edizione fa il suo ingresso l’inserto delle migliori pizze al padellino a Torino.

Milano ottobre 2024

DOM PÉRIGNON RENDE OMAGGIO A JEAN-MICHEL BASQUIAT CON UN'EDIZIONE SPECIALE DEL VINTAGE 2015

 

Dom Pérignon e Jean-Michel Basquiat sono due leggende separate dal tempo e dallo spazio, ma ciascuna - a suo modo - ha incarnato la cultura della propria epoca e ha plasmato quella delle epoche future. Le loro traiettorie creative sono profondamente diverse, ma non per questo divergenti. Con un'edizione speciale del Vintage 2015, Dom Pérignon rende omaggio a un artista profondamente radicato nelle sue origini, che ha dato vita a una delle espressioni artistiche più iconiche e potenti del nostro tempo. 

 

La risonanza tra Dom Pérignon e l'universo di Jean-Michel Basquiat è simboleggiata da un tête-à-tête grafico e concettuale che sovrappone lo scudo, emblema della Maison, e la corona a tre bracci, dichiarazione e firma dell'artista newyorkese. Molto più di due semplici simboli, questa creazione visiva incarna l'incontro tra due storie e due identità.

 

Lo scudo Dom Pérignon ha un doppio significato: nella tradizione araldica, evoca la difesa di un luogo e della sua comunità. Inoltre, designa il supporto su cui è iscritta l'insegna di una Maison, rendendola riconoscibile. Per Dom Pérignon, testimonia sia l'attaccamento al territorio originario di Hautvillers che l'inflessibile ambizione di Dom Pérignon nell’affermare la propria unicità.

 

Icona dell'opera di Basquiat, la corona è un simbolo di potere. Basquiat usa la corona per elevare i soggetti di questi dipinti, ma anche per commentare le dinamiche di potere presentate nelle sue opere.

 

Radicalmente semplici e universalmente riconoscibili, queste due figure sovrapposte affermano armoniosamente una visione creativa di eccezione e innovazione, oggi riconosciuta come un classico. Per questo omaggio a Jean-Michel Basquiat, Dom Pérignon ha scelto un'opera dell'artista tanto significativa quanto enigmatica, In Italian (1983).

 

L'omaggio di Dom Pérignon a Jean-Michel Basquat si concretizza in un'edizione speciale di coffret e di bottiglie di Vintage 2015. Il design di queste è stato immaginato secondo il principio dell'assemblaggio, fondamentale sia per Dom Pérignon che per Basquiat. La serie comprende tre diversi coffret, ciascuno raffigurante una porzione del dipinto In Italian di Basquiat, che possono essere riassemblati se uniti insieme. Per rafforzare ulteriormente il senso dell'incontro tra Dom Pérignon e Basquiat, ognuna delle tre parti dell'opera d'arte è stata studiata nei suoi componenti in modo che il nome e l'emblema della Maison si iscrivessero armoniosamente sul coffret all'interno delle campiture di colore del dipinto, massimizzando il sofisticato gioco di forme e linee. A suggello di questo omaggio, l'etichetta delle bottiglie, anch'essa realizzata in tre varianti di colore, riporta l'emblema ibrido della corona a tre rami sovrapposta allo scudo. 

 

La tribute collection si arricchisce di un pezzo unico, in edizione di otto esemplari, destinato agli intenditori di grandi annate e agli amanti dell’arte.

 

Questa edizione speciale è stata realizzata in collaborazione con Artestar, un'agenzia globale di licenze e consulenza creativa che rappresenta artisti visivi, proprietà e fondazioni di fama mondiale. Per saperne di più: Artestar.com

 

Milano, 9 ottobre 2024       La Redazione

 

PRIMA EDIZIONE DEL FESTIVAL DEDICATO ALLA CONNESSIONE TRA ALIMENTAZIONE E SALUTE

Il 6, 7 e l’8 dicembre nella splendida cornice di Villa Nobel di Sanremo (Imperia) si terrà la prima edizione di HEALTH AND FOOD FESTIVAL: IL CIBO DEL BENESSERE, evento imperdibile dedicato alla connessione tra alimentazione e salute.

Durante il festival, saranno organizzati numerosi appuntamenti, tra cui incontri con professionisti del benessere (nutrizionisti, medici e chef) che condivideranno consigli pratici e approfondimenti scientifici sull’importanza di una dieta equilibrata e rispettosa dell’ambiente, e momenti dedicati alla sana cucina con show cooking, laboratori e degustazioni, per scoprire come preparare piatti gustosi ma salutari, utilizzando i prodotti tipici del territorio.

Il festival offrirà anche spazi dedicati alla cultura e allo spettacolo: sono previsti eventi per famiglie, spettacoli dal vivo, incontri letterari e percorsi didattici per i più piccoli, affinché anche loro possano imparare l’importanza di uno stile di vita sano, attraverso il gioco e l’interazione.

Ideato da Gianfranco Trapani in collaborazione con Prime Quality, gestore di Villa Nobel la cui proprietà è della Provincia di Imperia, il festival non si limiterà a parlare di cibo, ma offrirà una visione a 360 gradi del benessere, in un territorio che da sempre promuove uno stile di vita sano e naturale con le sue tradizioni gastronomiche e le sue eccellenze. Dalle colline di ulivi (olio di oliva extravergine di alta qualità) alle coste che offrono pesce fresco e ingredienti genuini dell’entroterra, Sanremo diventa il luogo ideale per celebrare la salute attraverso il cibo. Il patrimonio alimentare ligure, basato su prodotti semplici e di qualità, si sposa perfettamente con l’obiettivo del festival: promuovere il benessere attraverso scelte alimentari consapevoli e sostenibili.

Il Centro Studi Alfred Nobel Sanremo vuole essere strumento per gli Enti del territorio primi tra questi Regione Liguria e comune di Sanremo per rendere dinamiche le relazioni con le istituzioni svedesi, ed in particolare con la fondazione Alfred Nobel, responsabile dal 1905 della complessa gestione di attribuzione dei prestigiosi Premi Nobel, la cui cerimonia avviene ogni anno il 10 dicembre.

Prime Quality è composta da esperti di eventi privati ed aziendali. Un team giovane e dinamico con importanti esperienze internazionali che si dedica con passione alla cura di ogni dettaglio che lavora sulle specificità di ciascun cliente per realizzare eventi unici con team dedicati e professionali. I servizi offerti includono event management, catering, banqueting, noleggio attrezzatura, intrattenimento ed allestimenti.

Milano, 8 ottobre 2024        La Redazione

 

VOGHERA: “50 SFUMATURE DI PINOT NOIR” CON OLTRE 50 TAVOLI DI DEGUSTAZIONE IN TUTTA LA CITTÀ

Presentata oggi alla stampa la V Edizione della manifestazione, che si rivolge agli appassionati del mondo del vino e agli operatori del settore Milano, 30 settembre 2024 -- Organizzata dal Movimento Turismo del Vino Lombardia, con Ferrarieventi, Cadisass, avrà luogo a Voghera (PV), dal 5 al 7 ottobre, la V edizione di “50 Sfumature di Pinot Noir”. La manifestazione coinvolgerà produttori italiani e internazionali, tutti accomunati dall’utilizzo del prestigioso vitigno. Saranno quasi cinquanta i punti di degustazione dislocati in tutta la città, davanti a negozi, bar e ristoranti, dove sarà possibile degustare vini di altrettante Cantine, ognuna caratterizzata dal proprio stile di produzione e dalle varie vinificazioni: rosso, bollicine, rosato e anche bianco! Durante il fine settimana, la manifestazione sarà aperta a tutti: dalle 11,00 alle 20,00 il sabato e dalle 11.00 alle 19,00 la domenica, sarà possibile acquistare il Calice di “50 Sfumature di Pinot Noir” (acquistabile anche on line) presso il Pinot Noir Point di piazza Duomo. Lunedì 7, invece, ci sarà un evento riservato ai professionisti del settore Ho.Re.Ca. che avrà luogo nei locali dell’Istituto Gallini, dalle 10.30 alle 16,00. “Questa manifestazione, ha spiegato Carlo Pietrasanta, presidente Movimento Turismo del Vino Lombardia, vuole essere un omaggio al vitigno principe dell’Oltrepò Pavese, che con i suoi circa tremila ettari coltivati a Pinot Noir, è la terza zona europea per importanza, dopo Borgogna e Champagne: un primato importante, a livello italiano e internazionale, che fa di Voghera una delle Capitali mondiali del Pinot Noir. Ma non basta: saranno presenti cantine provenienti da varie zone della Francia (Borgogna, Champagne, Linguadoca, Alsazia), Slovenia, Nuova Zelanda e, per restare in Italia, ci saranno etichette di numerose regioni: Piemonte, Trentino-Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia, Marche, Umbria, Campania, Puglia e Sicilia oltre alla Lombardia, padrona di casa.”. Nell’ambito della manifestazione, è da non perdere il talk show in diretta con gli “House of Wine”, simpatici e competenti, che sabato 5 alle 18.00, al Teatro Valentino Garavani, commenteranno tre versioni di Pinot Noir (Oltrepò, Italia, Mondo) alla presenza dei rispettivi produttori. Sempre al Teatro, dopo un aperitivo nel Foyer (alle 18.45), avrà luogo il Concerto “Vino e Lirica”, con le più celebri arie operistiche dedicate al vino. "Abbiamo scelto di sostenere questa iniziativa, ha commentato Elena Lucchini, assessore a Famiglia, Solidarietà sociale, Disabilità, Pari opportunità di Regione Lombardia, perché ha saputo crescere e promuovere i vini di qualità dell’Oltrepò Pavese. Voghera, la mia città, ospiterà una rassegna capace di valorizzare i nostri vignaioli e le nostre aziende, protagoniste di un settore strategico, che sa innovarsi con produzioni sempre più sostenibili. Il vino lombardo è sempre più apprezzato così come il territorio dell’Oltrepò, destinazione turistica straordinaria con un patrimonio enogastronomico, culturale e paesaggistico unico”. "50 Sfumature di Pinot Noir", ha confermato Barbara Mazzali, assessore al Turismo, Marketing Territoriale, Moda e Grandi Eventi di Regione Lombardia, non è semplicemente un evento enogastronomico, ma una vera e propria celebrazione del territorio lombardo, in particolare del Pavese, e di una delle sue eccellenze, il vino. L'Oltrepò Pavese, con le sue dolci colline, i borghi storici, i maestosi castelli e le antiche tradizioni, rappresenta una meta turistica di grande charme e autenticità, che questa iniziativa mette in risalto in modo unico. Le visite alle cantine, le degustazioni curate nei minimi dettagli e gli incontri con i produttori offrono ai visitatori una immersione completa nella cultura enologica locale, permettendo di scoprire la passione e la maestria che stanno dietro ogni bottiglia. È una esperienza sensoriale e culturale che racconta il territorio, dalle sue radici alla sua evoluzione”. “Ringrazio perciò tutti coloro che si sono impegnati a realizzare un evento di tale valore, capace di fungere da potente volano di promozione territoriale e che incarna perfettamente il legame tra vino e territorio, rafforzando l’immagine di Voghera come capitale mondiale del Pinot Noir. L’obiettivo è attirare un pubblico sempre più vasto, che comprenda non solo il turismo di prossimità e nazionale, ma anche i tanti appassionati internazionali, sempre più alla ricerca del meglio dell’enogastronomia Made in Italy." "Partecipare a un evento come questo, ha sottolineato Alessandro Beduschi, assessore all’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste di Regione Lombardia, significa immergersi in una esperienza che va oltre la degustazione. È un viaggio attraverso la storia e la passione di un territorio che ha trasformato un vitigno simbolo di eccellenza e riconosciuto in tutto il mondo in una bandiera identitaria. Voghera e l’Oltrepò Pavese non sono solo capitali del Pinot Noir, ma luoghi che sanno dare vita a un racconto che parla di qualità, orgoglio e amore per la terra. Queste manifestazioni ci ricordano quanto sia prezioso il nostro patrimonio enologico e quanto sia importante custodirlo e farlo conoscere sempre meglio." “È con grande piacere, ha dichiarato Paola Garlaschelli, Sindaco di Voghera, che invito i wine lovers alla nuova edizione di "50 Sfumature di Pinot Noir", evento che celebra l’eccellenza enologica del nostro territorio e il fascino intramontabile di uno dei vitigni più amati al mondo. Voghera, con la sua posizione privilegiata, rappresenta la porta verso le colline dell'Oltrepò Pavese, patria italiana del Pinot Nero e di una rinomata spumantistica Metodo Classico, che dal 1865 continua a dare lustro all’Italia. Voghera è inoltre sede dello storico Istituto Tecnico Agrario Carlo Gallini, una vera eccellenza formativa che diploma tanti giovani professionisti, pronti a proiettare nel futuro una lunga storia che rappresenta la nostra identità locale.” “Il vino è cultura, ha proseguito, e manifestazioni come questa ci ricordano l'importanza di preservare e tramandare le nostre tradizioni enologiche, che rappresentano anche un ponte tra passato e futuro. Desidero rivolgere un sincero ringraziamento al comitato organizzatore, al Movimento Turismo del Vino Lombardia e alla Regione Lombardia, che insieme al Comune di Voghera sostiene con convinzione questa manifestazione. Grazie a un impegno di squadra, riusciamo a promuovere e valorizzare le eccellenze del nostro territorio, portando alla ribalta nazionale e internazionale le straordinarie qualità del nostro Pinot Nero e la bellezza della nostra città con il suo centro storico incantevole, il Teatro Valentino Garavani e tante attrattive storico artistiche e naturalistiche da riscoprire, magari incamminandosi sulla nostra Greenway, percorso ciclopedonale suggestivo che collega Voghera a Varzi.” “È iniziato il conto alla rovescia, ha aggiunto Maria Cristina Malvicini, assessore al Commercio del Comune di Voghera, in vista di una manifestazione che è ormai una tradizione che si rinnova, non solo celebrando il nostro straordinario patrimonio vinicolo, ma coinvolgendo attivamente la città e il suo tessuto commerciale. Negozi e pubblici esercizi collaboreranno con i produttori, offrendo isole di degustazione diffuse lungo le vie di Voghera, unendo la qualità dei vini all'accoglienza e alla professionalità dei nostri commercianti. Per tutto il week end la città diventerà un palcoscenico diffuso, dove sarà possibile vivere un'esperienza unica: degustare ottimi vini, scoprire i sapori del territorio, e passeggiare tra le vetrine dei negozi che, per l'occasione, proporranno iniziative speciali”. “Questo evento, ha concluso, rappresenta l'opportunità per rafforzare il legame tra produttori e operatori commerciali, che ringrazio per l'entusiasmo e la disponibilità che dimostrano nel contribuire al successo di "50 Sfumature di Pinot Noir". Il coinvolgimento di ogni attività è fondamentale per fare sentire Voghera accogliente e viva, offrendo ai visitatori un percorso enogastronomico nel nostro centro storico. Le piccole attività commerciali hanno in comune un aspetto importante con le aziende vitivinicole di successo: dietro a ogni insegna c’è sempre il cuore di famiglie che ogni giorno s’impegnano con talento e passione”.

Milano, 2 ottobre 2024

Valtènesi, il “Rosso dell’Anno” è firmato dall’Azienda Agricola Le Gaine

L’azienda agricola Le Gaine di Paolo Cottini a Bedizzole conquista il podio del “Premio Sante Bonomo” per il Rosso dell’Anno, istituito dal Consorzio Valtènesi in memoria del past president Sante Bonomo. Alla selezione hanno partecipato i vini rossi a base Groppello che già avevano conquistato il diploma di eccellenza (con punteggio pari o superiore a 85/100) al concorso enologico ufficiale per la Doc Riviera del Garda Classico-Valtènesi della Fiera del Vino di Polpenazze del Garda. I campioni sono stati nuovamente degustati da un panel di esperti, che hanno decretato come vincitore il Riviera del Garda Classico Doc Groppello firmato Le Gaine. 

La cerimonia di consegna del Premio Bonomo, svoltasi a Villa Galnica di Puegnago del Garda (sede del Consorzio), ha coronato la presentazione del libretto “A spasso per la Valtènesi”, pubblicazione realizzata dal Consorzio Valtènesi con l’illustratrice Elisa Delai e Kito Studio e dedicata ai bambini. Il progetto rappresenta uno strumento di divulgazione per avvicinare le nuove generazioni alla conoscenza della vite, del vino e dell’attività enologica che da sempre caratterizza il territorio della Valtènesi: uno strumento innovativo che Paolo Pasini, Presidente del Consorzio Valtènesi, ha simbolicamente donato alla dirigente scolastica dell’istituto comprensivo della Valtènesi. Per rimarcare l’importanza del progetto educativo hanno mandato un saluto l’assessore all’istruzione, formazione e lavoro di Regione Lombardia Simona Tironi e l’assessore Assessore all’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste di Regione Lombardia Alessandro Beduschi.

La giornata si è conclusa con l’evento “I Giardini della Casa del Vino”, l’itinerario enogastronomico nel chiostro e nel parco di Villa Galnica ormai giunto alla sua quarta edizione: una quarantina le cantine che hanno proposto oltre 70 etichette in degustazione ad un vasto pubblico di winelover ed appassionati nella cornice unica della sede vista lago del Consorzio Valtènesi. Un grande banco d’assaggio di fine estate, ma anche uno spaccato unico per conoscere ed approfondire la leggerezza dei vini della Valtènesi. Presenti alla serata anche la Strada dei Vini e dei Sapori del Garda con i prodotti agroalimentari del territorio, e la Delegazione Onav di Brescia, che ha consegnato le “spille di fedeltà” ai soci con almeno 10 anni di iscrizione alla presenza del presidente Vito Intini.

Milano, 16 settembre 2024    La Redazione

TORNA LEGEND KOMBUCHA CON “LE CENE LEGGENDARIE”:

UN VIAGGIO CHE PARTE DA MONZA PER SCOPRIRE LA VERSATILITA’ DELL’ANTICO TONICO ORIENTALE

Tornano "Le Cene Leggendarie", l'iniziativa culinaria firmata Legend Kombucha - una delle prime brewery artigianali italiane di kombucha - che celebra la versatilità dell'antico tonico orientale con abbinamenti attentamente studiati per esaltarne le proprietà benefiche e il gusto unico. Il nuovo ciclo prenderà il via il 14 luglio presso Il Circolino di Monza, il club del gusto guidato dal Resident Chef Lorenzo Sacchi, per tre domeniche consecutive e proseguirà la prima domenica di settembre. In queste occasioni, il format di Legend Kombucha si unirà alla proposta di brunch de Il Circolino, declinato nel "Brunch Leggendario".

Lo Chef Sacchi, noto per la sua filosofia di cucina che unisce le tradizioni culinarie brianzole con quelle ispaniche, ha studiato per l’iniziativa un menu ad hoc, di cui gli ospiti potranno godere nell’incantevole spazio all’aperto del locale che si affaccia sul fiume Lambro, in abbinamento con Legend Kombucha.

Il Brunch Leggendario si articola in 3 proposte: la prima, The Original One”, include Pan de Cristal con tomate e jamòn ibérico, un mini croissant farcito con steak tartare e un French toast con pralinato di nocciola e gelato alla vaniglia. Questo menu è accompagnato da Legend Kombucha Original Blend, il cui sapore classico ne esalta i gusti senza mai sovrastarli. The Spicy One è la seconda alternativa e consiste di un English muffin con uovo alla Benedict, bacon e salsa Bernese, un Rösti di patate con salmone affumicato, avocado e cream cheese, e dei soffici pancake con sciroppo d’acero, crème fraîche e frutti rossi. Questa opzione è accompagnata dalla Legend Kombucha Ginger Bomb, che grazie alla presenza dello zenzero e del limone, conferisce una nota speziata e piacevolmente acidula. Nell’ultima proposta, The Fresh One”, si potranno trovare hummus di piselli con stracciatella e menta, waffle con pollo fritto, sciroppo d’acero e cetriolo sott’aceto e, infine, un banana bread con arachidi e caramello salato.

La freschezza di questo trio sarà ripresa dalla Legend Kombucha Mockito, dal sapore agrumato e deciso, ispirata al famoso mojito.

Per chi desidera esplorare ulteriormente il mondo della kombucha - sempre più apprezzata come ingrediente nella miscelazione - la Barmaid de Il Circolino Damara Lanzone, ha studiato due versioni di cocktail da provare in abbinamento alle tre proposte di brunch. “Sunday Morning” composto da Bitter Rosso italiano, miele al passion fruit, Legend Kombucha Ginger Bomb e il mocktail “Garden Party” a base di  Gin analcolico, Legend Kombucha Original Blend, Sherbet di pompelmo giallo e fiori di sambuco.

Monza, 11 luglio 2024

GIUGNO 2024

NUOVA APERTURA:                "  ORSETTO D’ABRUZZO "

      

Il ristorante di CUCINA ABRUZZESE situato a Milano, in VIA VALTELLINA 10, pensato per chi vuole immergersi nella tradizione
enogastronomica della regione del Centro Italia, in particolare del suo entroterra.
Una trattoria dall’ATMOSFERA CONFIDENZIALE e ALLA MANO, il cui claim si identifica in “CUCINA SINCERA A KM VERO”,
è il luogo in cui tanti abruzzesi, ma non solo, possono SENTIRSI A CASA. Nasce per volontà di DOMENICO CIOTTI, sulmontino
e già titolare dell’omonimo locale di Bologna, con l’obiettivo di offrire ai clienti un prodotto di QUALITÀ AUTENTICO, utilizzando
INGREDIENTI DI PRIMISSIMA SCELTA e prediligendo produttori locali abruzzesi. 

Il logo del locale, un orsetto seduto, è un omaggio
all’ORSO MARSICANO, simbolo del Parco Nazionale d’Abruzzo, a riprova ulteriore del legame del proprietario Domenico con la
propria terra natale.

Punto di riferimento per gli amanti del buon cibo, Orsetto D’Abruzzo offre ai clienti L’AUTENTICA ESPERIENZA DELLA CUCINA
CASALINGA ABRUZZESE. Il menù è pensato per portare in tavola i SAPORI TRADIZIONALI, offrendo UN’ESPERIENZA CULINARIA COINVOLGENTE.

Dagli antipasti ai dolci, inclusi vini e amari,
TUTTI GLI INGREDIENTI e prodotti utilizzati provengono da RIVENDITORI ABRUZZESI, come, ad esempio, le lasagne realizzate
dal pastificio “Mugnaia” di Elice (PE) e i formaggi e i salumi del Bio Agriturismo “Valle Scannese” di Scanno (AQ).
La cucina agropastorale dell’entroterra regionale caratterizza l’offerta gastronomica in cui, a fianco dei grandi classici a base di
carne, come gli intramontabili arrosticini, spiccano diverse preparazioni vegetariane e vegane.

Dalla cucina a vista fino alla sala, l’ospite viene immerso in una REALTÀ RUSTICA E FAMILIARE, circondato dai
in una REALTÀ RUSTICA E FAMILIARE, circondato dai VERI SAPORI DELLA TRADIZIONE contadina abruzzese.

Tra le proposte spiccano paste ripiene, come il TIMBALLO ABRUZZESE - una speciale lasagna composta da uova sode, scamorza,
pomodoro, ragù di pecora, maiale e manzo - o gli GNOCCHI FATTI IN CASA “ALLA SCANNESE”, con Patate di Avezzano,
una varietà coltivata nell’altopiano del Fucino, nell’entroterra abruzzese, dove un tempo sorgeva un lago.

Milano, 30 giugno 2024         La Redazione

 

GUIDA alle BIRRE d'ITALIA

Quello della birra artigianale è «un mondo che continua a essere una nicchia di mercato – analizza Eugenio Signoroni, curatore insieme a Luca Giaccone della Guida alle Birre d’Italia -, certamente troppo piccola a livello numerico, ma che sempre più̀ sta, invece, esprimendo valori di grande attualità̀ e interesse. La birra artigianale italiana sta faticosamente raggiungendo una sua identità̀, fatta non solo di tipologie originali, ma anche di uno stile italiano nella produzione e negli equilibri degli stili più̀ classici».

La Guida non è solo un fedele testimone dell’evoluzione del settore, ma un importante luogo di incontro e di stimolo per tutti i produttori, uno strumento utile all’esperto e a chi vuole avvicinarsi al mondo brassicolo.

Dal 2008, grazie a una rete di 101 collaboratori, che non sono solo esperti degustatori, ma persone presenti sul territorio, che conoscono i birrifici, la loro storia, la Guida offre uno spaccato dell’Italia della birra completo e ricco di particolari. All’inizio i birrifici in Italia erano poco più̀ di 200, oggi hanno superato quota 1000. Nell’edizione 2025, in libreria da venerdì 24 maggio e sullo store di Slow Food Editore, sono raccontate 511 realtà – tra produttori di birra e di sidro – e recensite 2767 etichette, segnalati 785 locali dove è possibile bere o acquistare birra artigianale italiana.

Non mancano i riconoscimenti assegnati ogni anno dai curatori della guida: 49 le Chiocciole (i migliori birrifici d’Italia, secondo la Guida), 101 con l’Eccellenza (i birrifici che esprimono un’elevata qualità̀ media su tutta la produzione) e 43 con il premio Filiera (realtà che si dedicano con particolare attenzione alla produzione diretta delle materie prime), novità di questa edizione. Del totale delle birre recensite ben 779 etichette sono state premiate.
La Guida non si ferma alla segnalazione dei birrifici, ma va oltre, per dare un servizio a chi vuole degustare, comprare e, magari, sperimentare gli abbinamenti migliori. A queste realtà di mescita e ristorazione, Birre d’Italia 2025 dedica un ampio spazio: una guida nella guida. Ai locali migliori sono stati conferiti due tipi di riconoscimenti: 97 eccellenti, (che si distinguono per la selezione e il servizio delle birre e per l’accoglienza) e 96 golosi (con una proposta di cibo particolarmente curata).

Milano, 24 giugno  2024    la redazione

 

MAGGIO 2024

NUOVA APERTURA:    " MEATBALL FAMILY "                                                            

      

E' stato inaugurato in piazza Cinque Giornate 6 il nuovo ristorante del vulcanico Diego Abatantuono. Nel menù un vasto assortimento, di pietanze, prima fra tutte le famose polpette del comico/attore. Presenti alla serata inaugurale molti volti noti del mondo dello spettcolo e del giornalismo, tra gli altri i comici Ale e Franz, il Mago Forest, il cantautore Daiano, Silvia Annicchiarico, ecc.

      

Il primo ristorante della catena di Diego, nato dalla sua passione per la cucina,  è stato aperto nel 2013. MEATBALL FAMILY, letteralmente la Famiglia delle Polpette, vuole ricreare il concetto della famiglia che sta intorno ad un tavolo in stile italo-americano.  

Fanno parte della catena MEATBALL FAMILY: a Milano Stazione Centrale, Cinque Giornate Citylife, Galleria Borromea a Roma Maximo e Romaest 

Milano, 8 maggio 2024    Ago  Guzzardella

 

NUOVA APERTURA:       " FRESCO

Sarpi Secondo locale meneghino del celebre marchio di ristorazione napoletana, il nuovo ristorante porta tra le vie di Paolo Sarpi i profumi e i sapori della migliore cucina partenopea Seconda apertura nel cuore di Milano per Fresco - famosa catena nata dall’idea di due imprenditori napoletani che oggi conta 18 strutture in tutta Italia - che da giovedì 21 marzo apre le porte di FRESCO Sarpi, il nuovo ristorante all’interno del Leonardo Milan City Center (via A. Fioravanti 18).

Con un'atmosfera dinamica, abbinata a un arredamento semplice e raffinato nei toni del nero, grigio e oro che richiamano il logo, FRESCO Sarpi accoglie i clienti in uno spazio ampio e invitante arricchito da elementi naturali, come le piantine di erbe aromatiche che compongono la mise en place di ogni tavolo e le decorazioni d’ispirazione green della carta da parati. Il nuovo locale, con una capacità totale di 170 coperti - 70 nella sala interna e 100 nella grande corte all’esterno - offre un'esperienza gastronomica genuina, basata su un menu ricco di piatti tipici della tradizione mediterranea. Dal gusto autentico della pizza napoletana alle prelibatezze più celebri della cucina italiana,

FRESCO Sarpi promette di deliziare tutti i palati. Tra i piatti che conquisteranno la clientela troviamo gli Spaghetti alla Nerano, preparati secondo la ricetta autentica in cui gli spaghetti trafilati al bronzo incontrano zucchine fritte, provolone, grana DOP, pecorino romano DOP e basilico, ma anche le tipiche polpette al ragù napoletano, un piatto che ricorda la cucina di famiglia senza annoiare mai. Non potevano certo mancare pesce e frutti di mare, proposti in diversi piatti, dai primi ai secondi, grigliati, fritti o cotti a sauté. Per onorare la città, il menu presenta una selezione di piatti della tradizione milanese, come il risotto allo zafferano e la cotoletta. Infine, i dolci aggiungono un tocco extra goloso al pasto; per chi avesse ancora spazio è d’obbligo provare il classico babà napoletano, graffette calde con Nutella, tiramisù o dolce Pan di Stelle.

FRESCO Sarpi è la prima apertura di Fresco in un hotel milanese, realizzata grazie alla partnership con Fedegroup che da diversi anni collabora con Leonardo Hotels per l’offerta food&beverage delle strutture del gruppo in Italia e all’estero:

“Da diversi anni parte del portfolio brand di Fedegroup, FRESCO è l’interpretazione moderna della pizzeria-trattoria popolare che, con la sua atmosfera disinvolta, accompagna il cliente finale nella scoperta di una cucina verace e sana come quella napoletana.” – dichiara Achille Marotta, Direttore Operativo di Fedegroup – “Queste caratteristiche lo rendono la soluzione ideale per gli hotel business a 4 stelle come il Leonardo Hotel Milan City Center, che con questa apertura ha colto l’opportunità di offrire al quartiere, uno dei più multietnici e identitari di Milano, un prodotto tradizionale facilmente riconoscibile da un pubblico locale e internazionale. Siamo orgogliosi di quest’apertura insieme a Leonardo Hotels, partner con cui condividiamo valori, vision e la volontà di sperimentare sempre nuove soluzioni capaci di soddisfare diverse clientele.”

FRESCO si prepara quindi ad aprire le porte del nuovo locale a Milano, l'inaugurazione ufficiale avra luogo giovedì 21 marzo 2024 dalle 18:30 alle 21:30 in Via Aristotile Fioravanti 18, promettendo una serata gustosa e divertente. Sponsor ufficiale dell’evento sara Birra Castello, primo produttore di birra a capitale 100% italiano, che si unisce a FRESCO per celebrare e accompagnare il buon cibo.

FRESCO Trattoria-Pizzeria Sarpi Via Aristotile Fioravanti 18, Milano

Milano, 20 aprile 2024

 

JUSTME AI PIEDI DELLA TORRE BRANCA LUOGO MAGICO PER VIVERE L’ATMOSFERA VIBRANTE DELLA DESIGN WEEK

                          

Si sa che durante la Milano Design Week, dopo aver trascorso la giornata nei padiglioni del quartiere fieristico di Rho ad ammirare le creazioni di grandi designer e di aziende presenti al Salone del Mobile, non si vede l’ora di immergersi nelle grandi serate del mitico Fuori Salone che praticamente coinvolge tutta la città di Milano. Se poi si “indovina” il posto giusto, le serate sono davvero memorabili. E uno dei luoghi magici per vivere l’atmosfera vibrante della Design Week si trova ai piedi della Torre Branca, praticamente immersa nel bel giardino che circonda la Triennale, altro luogo mitico per chi ama l’arte. Ai piedi della Torre disegnata da Giò Ponti e costruita nel 1933 e da subito considerata una vera opera d’arte, si trova JUSTME, che nel cuore della city, con un programma studiato ad hoc per far vivere serate memorabili continuando a respirare l’atmosfera magnetica della Design Week a conclusione di giornate trascorse alla scoperta di nuove architetture che trasformano il mondo. D’altronde il JUSTME si trova ai piedi di una struttura “in cui l’architettura moderna e la tecnica nuova trovano un punto di contatto” che dopo l’intervento di restauro finanziato dalla Fratelli Branca, è ritornata agli antichi splendori e preso il nome dei produttori del famoso Fernet.

Cosa propone JUSTME agli appassionati di design ed arte che animano le serate milanesi durante la Design Week?

Questi gli appuntamenti:

         Martedì 16 evento Fernet Branca - presentazione del nuovo Cocktail FernetFizz in collaborazione con “LA TARTINA” locale di Brera che offrirà una speciale degustazione    di oltre 100 tipi di tartine

         Mercoledì 17 - dalle 23.00 un tripudio di energia e creatività con l’evento Redbull che ospiterà Francesco Caporale detto “FRA”, Doodle Artist & Illustratore, per regalare    un’esperienza unica e coinvolgente…tutta da scoprire!

        Giovedi 18-  Pop Design, installazione di gonfiabili e mostra dell’artista Mayf8 - In consolle Jack-E storico dj di Las Caves du Roy St Tropez.

·       Venerdi 19 - un grande evento con Alec Monopoly il dj-artista amato dalle star, seguito da milioni di follower

         Sabato 20 – Alla consolle  Marco Carola, una leggenda, il dj italiano più famoso al mondo.

·        Domenica 21 - The Spirits of Art, powered by Ginarte evento di chiusura.  

Tutto questo programma si svolgerà in una struttura metallica dal design futurista, a pianta semicircolare con volta in cristallo trasparente che consente dall’interno una suggestiva visione prospettica della Torre mentre il garden estivo con pista da ballo e 2 aree Vip regala notti danzanti sotto le stelle del cielo di Milano, immersi nella splendida cornice del Parco Sempione. Una location dal fascino esclusivo, meta ambita dal jet set internazionali, vip e celebrities dove l’intrattenimento di altissimo livello, si coniuga all’eccellenza del servizio, l’ambiente sofisticato, arredi Art Nouveau e grande musica, ideale per chi desidera vivere un’esperienza unica dall’aperitivo all’ after dinner.

Infine, durante la Design Week, prenotando, sarà possibile salire sulla Torre Branca per ammirare lo skyline mozzafiato di Milano al crepuscolo, sorseggiando un drink a 100 m di altezza. Si ritorna al club per scegliere tra gli oltre 30 cocktail preparati da esperti bartender e trascorrere piacevoli momenti conviviali deliziati dalla cucina raffinata di ispirazione fusion di Antonio Zingrillo, Chef del Ristorante JUSTME che coniuga il meglio della tradizione italiana a inedite proposte gourmet, attraverso ingredienti ricercati e abbinamenti che ricreano nuove sinfonie di sapori ed eccellenze culinarie. La serata prosegue a grande ritmo sulle note vibranti del DJ set, con musica che risveglia allegria e spensieratezza per vivere momenti di puro divertimento, nel garden estivo con vista sul parco, ballando felici fino alle prime luci dell’alba, che è sicuramente un’esclusiva di JUSTME nel cuore di Milano.

JUSTME   Torre Branca – Viale Luigi Camoens 2 – tel. 02.311817 Milano  www.justmemilano.com

Milano, 15 aprile   Michele Pizzillo

 

Il Ribelle a Padernello

Sabato 20 aprile, al Castello di Padernello (BS), la cena di “Aspettando il Mercato” dedicata alle eccellenze e ai presidi Slow Food della Valchiavenna

È atteso al Castello di Padernello, sabato 20 aprile, per la cena di “Aspettando il Mercato” (dal 2018, il sabato sera che precede il Mercato della Terra®, l’evento per assaggiare alcune specialità e dare voce ai produttori invitati a portare alcune produzioni specifiche), un ospite speciale: lo Storico Ribelle. Un baluardo della produzione casearia lombarda, definito “eroico” per la sua fedeltà alle origini laboriose e complesse, che nasce e si produce esclusivamente nei tre mesi estivi in alpeggio a quota minima di 2000 metri e in un’area molto limitata, quella delle valli di Gerola Alta e Albaredo San Marco.

La cena “Il ribelle a Padernello”, che avrà inizio alle ore 19.30, è in collaborazione con Slow TerreAcqueBresciane e con Slow Food della Mera, propone un menu ricco di profumi e sapori che utilizza prodotti del Mercato della Terra® di Padernello e prodotti provenienti dalla Valchiavenna. Il menu prevede Mousse di fresco di pecora (Bianchessi) e robiola di capra (ValPersane); Crostini integrali con pesto di aglio orsino e di tarassaco (Erbakora); Brisaola della Valchiavenna e Violino di capra – Presidio Slow Food; Farrotto con spiancino fresco e Furmacc del Féen – Presidio Slow Food; Apertura e degustazione di una forma di Storico Ribelle 2018 – Presidio Slow Food; Frittata alle erbette spontanee (Filippini) con verdure del Mercato della Terra (Orto Egitto); Bossolà con gelato alla crema (QBio & Raro); Pane di grani evolutivi QBio e vini Valtellina DOCG.

I presidi Slow Food sostengono le piccole produzioni tradizionali che rischiano di scomparire, valorizzano territori, recuperano antichi mestieri e tecniche di lavorazione.

Il costo della cena e di 30 euro per i soci Slow Food, 35 euro per chi non è socio.

Via Cavour, 1 Padernello - 25022 Borgo san Giacomo (BS) Tel. 030 9408766
E-mail:
info@castellodipadernello.it  Sito web: www.castellodipadernello.it

Milano, 11 aprile  2024 

NUOVA APERTURA :       " KITCHEN SOUND BREAK "

           

A un anno dell'apertura del Padel Palace inaugura ABKS Break Time, il nuovo Bistrot  dello chef Alessandro Borghese. Adiacente ai cinque campi di padel, il bistrot si sviluppa su due livelli e conta un totale di sessanta coperti. Segue gli stessi orari di apertura del centro sportivo, dalle 9 alle 23.  Lo chef Borghese, socio di Padel Palace insieme a Diletta Leotta, Max Giusti, Gabriele Corsi e Umberto Chiaramonte, dichiara: " Abbiamo pensato di offriewe ai giocatori di padel  che frequentano il centro una proposta di cucina gustosa e dinamica, in linea con il contesto di chi ha speso molte energie in campo" Cucina  semplice ma di sostanza  con ingredienti di qualità. Insieme ai piatti  di Alessandro Borghese ci saranno anche proposte di Joe's American Factory di Joe Bastianich.
Presenti all'anteprima inaugurato il 23 marzo, molti personaggi del mondo dello spettacolo e del giornalismo tra cui Max Giusti, Diletta Leotta, ecc.

Milano, 24 marzo 2024   Ago Guzzardella

NUOVA APERTURA: Artisti Del Vegetariano

 

Si apre un nuovo capitolo nella storia di Artisti Del Vegetariano, il celebre format gastronomico specializzato in cucina vegetariana e vegana. Con l'acquisizione di una quota di maggioranza da parte di Fedegroup, il marchio intraprende un'avventura culinaria ancor piu ambiziosa con il lancio del suo nuovo menu, ora disponibile.

Guidati dalla visione di offrire piatti raffinati e sostenibili, Artisti Del Vegetariano ha stretto una collaborazione con lo chef stellato Paolo Gramaglia, il cui talento e la cui esperienza sono stati fondamentali per la creazione di un menu basato su criteri di stagionalità e riduzione degli sprechi

“La storia ci insegna che la maggior parte dei piatti italiani ha origini contadine con ingredienti vegetali alla base dell’alimentazione, ed è entusiasmante essere parte del cambiamento alimentare che viviamo oggi attraverso le cucine di Artisti Del Vegetariano” – commenta lo chef Gramaglia – “La nostra missione è trasformare il pasto in un'esperienza gastronomica, ricca di storie, tradizioni, colori e sapori. Vogliamo lasciare ai nostri ospiti un ‘gustoso ricordo di verdi vibrazioni'.

Il nuovo menu, concepito con cura e passione, offre una vasta gamma di piatti che esaltano la bellezza e la versatilita degli ingredienti vegetali. Tra le prelibatezze che conquisteranno la clientela di Artisti Del Vegetariano, troviamo l’insalata russa in versione vegana e un mix di farro e orzo arricchito da bacche di Goji, mirtilli rossi e germogli di pisello, condito con una salsa citronette. Dal sud Italia arrivano poi la caponata di melanzane, gli arancini vegetariani e il gateau di patate con cuore di bieta, che riportano al gusto autentico del Mediterraneo. Insieme, alcune opzioni etniche come l’hummus, disponibile in versione classica, di fagioli o con pomodori secchi, e il cous cous in verde. Tra i dolci, di cui molti vegani, si trovano una torta di caroteperfetta per colazione o merenda, insieme a praline al cioccolato, tiramisù e cheesecake ai frutti di bosco per terminare golosamente un pasto salutare.

Parallelamente a questo rinnovamento gastronomico, Artisti Del Vegetariano ha aperto le porte di un nuovo punto vendita a Milano, nell’elegante quartiere Wagner. L'inaugurazione, che si e tenuta la sera del 14 marzo 2024 in Piazza Wagner 13, e stata la giusta occasione per celebrare l'inizio di questo nuovo capitolo e insieme gustare in anteprima le coloratissime creazioni culinarie.

       

Tutti i punti vendita di Artisti Del Vegetariano: Milano, Piazza Wagner 13 Milano, Via Spallanzani 6 Milano, Via Ponte Vetero 15 Milano, Corso Magenta 2 Padova, Sotto il Salone 52

Milano, 21 marzo 2024 

 

NUOVA APERTURA :            " PIPERITA "

UN TUFFO NEGLI ANNI ’70 NEL CUORE DI MILANO  Cucina verace, sapori internazionali e intrattenimento danno vita ad una destinazione imperdibile

     

Fresco e pungente come la menta, rivoluzionario come gli anni ’70, benvenuti da Piperita: nella centrale zona di via Torino, il secondo ristorante e cocktail bar ideato e curato da Gruppo Tavola.

Con la sua atmosfera ispirata al celebre Piper di Roma e il suo design pop, Piperita è un inno alla spensieratezza e alla gioia di vivere, che accoglie i clienti in un ambiente unico nel suo genere.

Giraffe, sfere stroboscopiche e scritte al neon sono solo alcuni dei dettagli sorprendenti nei quali immergersi. Da non perdere le illustrazioni dell’artista Andrea Casagrande, che ha interpretato lo stile del locale attraverso il suo tratto caratteristico.

Il menù, tradizionale e verace, riserva un’attenzione particolare alle esigenze senza glutine e vegane, dando spazio a piatti dai nomi onomatopeici, show cooking singolari e curiosi dessert da comporre al tavolo.

Per completare il viaggio, prima o dopo cena è d’obbligo una tappa al “The Flight”, lounge bar al piano superiore del locale, dove gustare una selezione di signature cocktails dai sapori internazionali.

Ai gusti imperdibili della sua cucina, Piperita unisce l’intrattenimento con musica live, karaoke e cabaret in calendario dal mercoledì alla domenica.

Attraverso i suoi ristoranti, il Gruppo Tavola, società B-Corp, si impegna non soltanto a offrire ai propri clienti buon cibo e divertimento, ma anche a garantire e trasmettere un impatto positivo sull’ambiente, sulla società e sui suoi dipendenti, prestando particolare attenzione alla sostenibilità e all’etica

 Per coloro che non si accontentano di una destinazione gastronomica ma cercano un’esperienza completa, Piperita è il place to be a Milano.

 Piperita: Via San Sisto 3, Milano, MI   351 367 1438 Dal mercoledì alla domenica dalle ore 20.00 alle 02.00 https://gruppotavola.com/piperita/  https://www.instagram.com/piperitamilano/

Milano, 5 marzo 2024      La Redazione

IL NATALE DI INFERMENTUM SI FA IN 8

Dalla versione semplice a quella senza lattosio, passando per i cioccolatosi e la magia del Monte Nuvola: la ricca offerta per le feste dell’azienda artigianale pluripremiata del veronese che esportaa Milano, in Italia e nel Mondo.

Otto ricette per un Natale che piacerà proprio a tutti. Infermentum, l’azienda di Stallavena(Verona) nata nel 2015 dalla passione di un gruppo di amici per i lievitati, inizia proprio in questi giorni a sfornare i dolci per le feste più belle dell’anno.

Qualità artigianale 100%, garantita dal sapiente utilizzo della materia prima - dalle farine Molino della Giovanna al cioccolato di Valrhona, passando per i canditi di Agrimontana - lavoro manuale e gioco di squadra è questa a ricetta che in pochissimi anni ha permesso a Infermentum di varcare i confini locali e nazionali, arrivando ad essere presente in 200 punti vendita in Italia ed esportare in 12 paesi nel mondo.

 L’avventura   di   Infermentum   parte   proprio   dai   panettoni.   Nel   dicembre   2014,  quasi   per   gioco, I tre soci Francesco Borioli, Luca Dal Corso, Elisa Dalle Pezze  (insieme a Daniele Massella) .    

Già nel 2016 il nome Infermentum compare nella  classifica di Dissapore dei 30 panettoni migliori d’Italia nel 2018 vince Mastro Panettone, il concorso dei migliori panettoni artigianali d’Italia  organizzata da Golosa.it

Da fine settembre a inizio gennaio la produzione di Infermentum si concentra proprio sui panettoni, pensati in  7 diverse varianti dal peso di 1 kg e su un autentico outsider   il famoso Monte Nuvola.

 “Infermentum è pronta ad affrontare questo periodo di grande lavoro con entusiasmo e voglia di portare Felicitò nelle famiglie durante le feste - dichiarano Francesco Borioli, Luca Dal Corso ed Elisa Dalle Pezze -Oltre il 70% della nostra produzione si concentra in questo periodo dell’anno, in cui la squadra di nfermentum si arricchisce di persone volenterose che rendono possibile crescere ogni anno. Se oggi arriviamo a produrre fino a 50mila lievitati natalizi in poche settimane, mantenendo la qualità artigianale che è il faro di ogni nostra ricetta, è grazie al lavoro di tutti loro.

INFERMENTUM. STORIA DI SUCCESSO DI TRE AMICI CHE HANNO CAMBIATO VITA

                   

Due ingegneri, una specialista in marketing e il sogno comune di lasciare il sentiero tracciato, seguire il proprio istinto e creare, insieme, qualcosa di eccezionale. Sono gli ingredienti da cui è nata Infermentum, giovane ma già solidissima azienda di dolci artigianali del Veronese. Perché Francesco Borioli, Luca Dal Corso, Elisa Dalle Pezze (insieme a Daniele Massella, nel 2021 uscito dalla società per seguire nuovi progetti), cresciuti insieme tra le colline di Stallavena, non sono nati pasticceri, ma alla soglia dei 35 anni hanno deciso di dare una svolta alla propria vita professionale rimboccandosi le maniche e mettendo letteralmente le mani in pasta. Una scelta rivelatasi vincente: dai 500 panettoni realizzati quasi per gioco nel 2014,  oggi l’azienda produce quasi 100.000 dolci l’anno, distribuiti in oltre 200 punti vendita in Italia e in 12 paesi del Mondo, e attraverso l’e-commerce. E’ una parabola in continua ascesa, quella di Infermentum, nome scelto a consacrazione del lievito madre, re incontrastato della produzione, e del fermento che ogni giorno si respira nel laboratorio di Stallavena.

L’amicizia fa la forza

Nel 2012 Francesco e Luca, ingegnere ambientale nell’azienda di famiglia il primo, ingegnere industriale il secondo, iniziano ad appassionarsi di lievitati, cimentandosi nel tempo libero nella produzione di focacce, pizze e dolci da forno. Francesco capisce immediatamente che è quella la sua strada: molla il lavoro nell’azienda di famiglia e si butta a capofitto nell’apprendimento delle tecniche di lievitazione. Uno studio da autodidatta, basato su tentativi, sperimentazioni, molti corsi con maestri lievitisti, assaggi, aggiustamenti, miglioramenti continui, fino al raggiungimento del miglior risultato possibile. Una tecnica vincente, che si applica ancora quotidianamente, nel laboratorio di Infermentum. Il 2014 segna l’anno dello “Sliding Doors”: Francesco coinvolge Luca, Elisa e il compagno di università Daniele nella produzione di qualche panettone per amici e parenti. I quattro  amici comprano un’impastatrice e di notte vanno a cuocere nei forni di un laboratorio nella valle di fronte Stallavena. Il gradimento è unanime,  il passaparola immediato, l’entusiasmo alle stelle: in pochi giorni i quattro amici si ritrovano a impastare 500 dolci natalizi che in poche ore vanno letteralmente a ruba. Nel 2015 la vera svolta, con l’apertura del laboratorio in un magazzino dismesso di via Copernico che consente di produrre 3800 panettoni, sperimentare, consolidare, implementare nuove ricette.

Tra il 2016 e il 2017 anche Elisa e Luca abbandonano il proprio impiego alla scrivania per dedicarsi anima e corpo a una passione sempre più forte. Una scelta consapevole e convinta, premiata dai numeri di produzione, che si moltiplicano di anno in anno arrivando, nel 2022, a quota 95.500 pezzi, per un fatturato che cresce ogni anno del 20% e oggi raggiunge i 2 milioni di euro.

Umiltà, condivisione e ricerca continua: gli ingredienti del successo

Sperimentare ogni giorno, cercare sempre di migliorarsi, non scendere mai a compromessi in nome del business. ”Siamo ossessionati dalla qualità ”, dicono spesso i tre amici per sintetizzare il proprio approccio al lavoro. Ed è proprio la qualità il faro di ogni scelta nel laboratorio artigianale di Infermentum, dove oggi, nel periodo di massima attività a ridosso del Natale, collaborano fino a 38 persone. Una decina i dipendenti fissi, tra cui diverse neomamme, che qui trovano il giusto equilibrio tra lavoro e vita privata. Ognuno in Infermentum dà il suo contributo. Perché Francesco, Luca ed Elisa credono molto nel lavoro di squadra, nella pluralità delle idee, nella capacità di delegare, confrontarsi, imparare ogni giorno l’uno dall’altra, in una costante ricerca di perfezionamento della produzione, che si avvale soltanto di qualche macchina impastatrice. Tutto il resto è fatto ogni giorno a mano, con il cuore.

 Non solo panettoni: Torta di Rose e altre prelibatezze

Infermentum nasce a Natale, con il Panettone, ma cresce poi sfornando altre prelibatezze.  Se a Pasqua le vendite si concentrano inevitabilmente sulle Colombe, tutto l’anno la più richiesta è la Torta di Rose. La ricetta di del dolce tipico veronese all’aroma di arancia e vaniglia rielaborata da Infermentum ha conquistato anche molti ristoratori della vallata, che la servono in monoporzione calda  accompagnata da creme al mascarpone, gelato o salsa di lamponi. Completano la produzione l’Albiciocco, soffice lievitato al cioccolato fondente e albicocche candite, i Bauletti per la colazione disponibili in 8 varianti e i biscotti, che dallo Sbrisolotto al Muscovado e Cannella rendono più dolce ogni occasione.

Qualità a prima vista

Se l’abito non fa il monaco, è anche vero che un packaging dice molte cose di un prodotto. L’artigianalità dei dolci di Infermentum è scritta già nella sua confezione, un sacchetto di carta molto semplice ma raffinato, pensato nei minimi dettagli, che ricorda quello del pane appena sfornato . Ogni dolce viene confezionato nel laboratorio di via Copernico, con un’etichetta di colore diverso a distinguerne la tipologia.

“Impastiamo, annusiamo, osserviamo, ascoltiamo i nostri dolci mentre lievitano o si imbiondiscono in forno, assaggiamo. E ricominciamo. Per migliorare. Per far star bene le persone, spargere buon umore e buon gusto, boccone dopo boccone”.    Francesco, Luca, Elisa
  
Milano, novembre 2023


 I martedi' dell'Accademia Gulltiero Marchesi. Insosteninblita'

   

E' stata un'interessante serata quella passata presso lAccademia Gualtiero Marchesi in via Bovesin della Riva, una piacevole conversazione tra rappresentanti di societa' eccellenti di natura diversa. Roberto Livi dirigente BMW, Franco Caimi di Open Lab Caimi, Diego Cusumano titolare di una azienda vinicola alle pendici dell'Etna, gli chef Peter Leeman e Filippo Lamantia. Tutti i relatori hanno sottolineato l'importanza di produrre e di avere una visione sostenibile nel mondo.
La serata e' stata allietata da un concerto per arpa e flauto e da un ottimo primo piatto.
Milano, 14 novembre 2023   Ago Guzzardella


Buon Compleanno Camparino.108 anni e non li dimostra.

Si e' rinnovato anche quest anno l'appuntamento immancabile. La storia del caffe' piu' famoso di Milano ha inizio nel 1867 anno in cui Giuseppe Campari lo apre non lontano da dove si trova oggi. Fu Davide nel 1915 a trasferirlo in Galleria. Volle un locale liberty come voleva la moda di allora. Da sempre costituisce un punto di riferimento  un luogo di riferimento dei milanesi e non solo. Mentre il pino terra e' rimasto originale,  i piani 1 e -1 sono stati completanente rinnovati.
Nelle foto alcuni momenti della serata.
Milano, 13 novembre 2023 Agostino Guzzardella

"SEMPLICEMENTE PESCE"   Viviana Varese e Ritu Dalmia inaugurano POLPO, bar trattoria vivace

In una delle strade più frequentate di Milano, chef Viviana Varese si ispira alla trattoria anni ’80 per dare vita a un locale dinamico, contemporaneo e vivace in cui è il pesce ad essere protagonista. POLPO, che trasforma la famosa Via Melzo in un lungomare dal sapore retrò, svela una doppia anima dividendosi fra bar, in cui tapas e assaggi accompagnano il momento dell’aperitivo, e trattoria. I suoi punti forti: una proposta di pesce di qualità e che punta a valorizzare la materia prima e coinvolgere un pubblico alla ricerca di un’esperienza culinaria autentica.
 
Semplicemente pesce. Sono le parole chiave che contraddistinguono POLPO, il nuovo indirizzo milanese della chef Viviana Varese inaugurato in Via Melzo 9, dando a SPICA, una nuova veste in uno degli angoli popolari e democratici più frequentato della città. Un bar trattoria vivace, punto di riferimento per la cucina di pesce di qualità, dove ingredienti eccellenti si combinano a semplicità e allegria. Un contesto di movida, informale ma curato nei dettagli, nato dalla scelta di offrire a un target eterogeneo una proposta gastronomica sincera che ritrova altrettanto spirito giovanile in cucina, con Valentina Gaeta, e in sala, con Davide Gianni, Valeria Lorusso e Martina Guercia. Sfumature di blu disegnano i suoi interni, a ricordare il mare anche alla vista: così che ogni senso possa condurre a un’atmosfera marittima e retrò. Come tutti i ristoranti di Viviana Varese, POLPO vuole infatti essere un luogo, dove cucina e ambiente, fra design e arredi, comunicano all’unisono, per trasportare l’ospite in una dimensione unica nel suo genere. 
«È un POLPO di testa, è un voler ritornare all’inizio della mia carriera con la cucina che facevo con la mia famiglia mescolato con l’esperienza dei miei ultimi 20 anni» sottolinea Viviana Varese«Ritu ed io abbiamo scelto di dare a SPICA una veste italiana, perché i progetti non finiscono, ma si evolvono». 
 
«Per l'amicizia che mi lega a chef Viviana Varese e per l'idea di questo progetto così interessante, penso che la location di Spica sia lo spot ideale per inaugurare un nuovo format basato sul pesce, qualcosa che non puoi trovare in una zona come Porta Venezia a Milano» dice Ritu Dalmia«Polpo è quella ventata di aria fresca che io e Chef Viviana Varese vogliamo portare e che non ci fermerà mai nei nostri progetti futuri».
 
IL CONCEPT
POLPO è un punto di riferimento per chi ama il mare: “Semplicemente pesce”, infatti, le parole che ne identificano l’anima. Uno spazio informale e dinamico, dedicato a chi ama una cucina autentica e il piacere della convivialità, diviso tra bar, spazio ideale per un aperitivo, e trattoria con un menu che permette di tuffarsi alla scoperta di piatti a base di pesce che rispettano ed esaltano la materia prima. Un progetto che si inserisce nell’offerta enogastronomica milanese e che consente di provare un’esperienza di alta qualità in un ambiente rilassato e democratico, aperto a tutti e dedicato specialmente ai giovani, desiderosi di mangiare ottimo pesce in abbinamento a un buon calice di vino.  
 
LA LOCATION
POLPO prende il posto di Spica, progetto di cucina fusion che la chef stellata Viviana Varese aveva intrapreso con la socia e chef indiana Ritu Dalmia nel 2019, e che oggi vede una continuità progettuale proprio con un bar trattoria dal carattere moderno e ben integrato in una delle strade più popolari e vivaci di Milano, Via Melzo. È in quelle mura che POLPO presenta una nuova dimensione, trasformando la famosa via milanese in un lungomare. È il blu il suo colore dominante, declinato in arredi e tessuti che evocano il dolce ricordo del mare, a cui Viviana Varese si è ispirata per questo nuovo progetto. Quel mare anni ’80 che profuma di spontaneità, ripercorso da immagini che, come cartoline d’epoca, decorano le mura del locale. Bar, sala e dehors esterno con divanetti e tavoli in piedi completano un ambiente poliedrico dove la qualità del cibo e il buon bere sono al centro, grazie al restyling curato dallo studio di architettura B-Arch di Sabrina Bignami e Alessandro Capellaro. 
 
IL MENU
Pochi ingredienti di qualità crudi e combinati a diverse cotture compongono un menu di circa 50 piatti in totale, espressione di una cucina semplice e sincera. Frutti di mare, molluschi e pesce in primis, dal gambero alle ostriche, tra tonno e calamari, ma anche molto spazio alle verdure e agli assaggi, ispirati alle celebri tapas, che offrono il giusto accompagnamento per il momento dell’aperitivo. Tutto è stato creato e pensato perché anche l’immaginazione possa volare alla ricerca di ricordi e sapori che portano a spiagge anni ’80, ombrelloni e acqua salata. Nel menù non manca la proposta caffè grazie alla collaborazione della Chef Viviana Varese con Nespresso, che propone così una miscela di arabica intensa e un decaffeinato dal profilo aromatico. I prezzi, infine, sono contenuti e accessibili, in linea con l’idea di un bar trattoria dal carattere democratico.
Milano, 28 settembre 2023 

 

CIRO INSEGNA A FAR LA PIZZA AI DETENUTI. “LI AIUTO A TROVARE LAVORO”

Il pizzaiolo originario di Napoli, titolare della pizzeria “San Ciro”, entra in carcere a Brescia, per due mesi insegnerà i segreti di impasti e cottura. Ciro Di Maio: “La ristorazione ha bisogno di lavoratori, vogliamo aiutare chi vuole crearsi una seconda opportunità. Se altre pizzerie vogliono partecipare al progetto, sono le benvenute”
 
Ciro Di Maio è un giovane pizzaiolo, classe 1990, originario di Frattamaggiore, nel Napoletano. Nel 2015, dopo aver lasciato gli studi all’Alberghiero, per trovare qualche nuova opportunità decise di trasferirsi in Lombardia. È così che è iniziata l’avventura di “San Ciro”, la sua pizzeria con sede a Brescia. Il nome del locale deriva da quello dei nonni, sia materno che paterno, di Ciro. Figure importanti nella sua vita, come quella del padre, che per rimediare al suo passato  ha dedicato il suo tempo al volontariato e ad aiutare i giovani ad uscire dalla droga collaborando con una comunità per salvare i tossicodipendenti.
Dalle difficoltà iniziali alla realizzazione lavorativa: Ciro  si considera un privilegiato e, dopo aver superato le difficoltà connesse alla pandemia e ai successivi rincari delle materie prime, ha deciso di donare a chi è meno fortunato la possibilità di trovarsi un lavoro. La pizza come forma di rinascita. Il lavoro come via di fuga dalla criminalità.
Dal 28 febbraio, infatti, Ciro sta insegnando l'arte della pizza ai detenuti del carcere Canton Mombello di Brescia, grazie ad un progetto ideato in collaborazione con Luisa Ravagnani, garante dei diritti delle persone private della libertà personale del Comune di Brescia, e sostenuto dalla direttrice del carcere stesso, Francesca Paola Lucrezi. Un progetto nato ancora nel 2019, poi sospeso per via del Covid, e che adesso può decollare.
 
Per due mesi Ciro entrerà in carcere due volte a settimana, per realizzare lezioni di teoria e pratica su come si fa la pizza perfetta. Dal ruolo del sale alla temperatura dei forni, passando per i segreti dell’impasto e quelli legati al pomodoro. Alle lezioni presenzieranno sette detenuti, tutti accusati di reati minori e dunque pronti a scontare un (breve) periodo di detenzione in carcere. In tutto, quaranta ore di un corso professionale che userà le strutture del carcere (come il forno elettrico) e sarà supportato da “San Ciro”, almeno per la gestione dei primi impasti.
Luisa Ravagnani è garante dei diritti delle persone private della libertà personale a Brescia. “Imparare un mestiere in carcere rappresenta una concreta possibilità di utilizzare il tempo della pena per prepararsi a un futuro lontano dalle scelte devianti che in precedenza hanno condotto al carcere”, dice. “L'impegno di Ciro in questo progetto dimostra che la collettività esterna è in grado di abbandonare pregiudizi e stigma per trasformarsi in elemento fondamentale del percorso di reinserimento. Non resta che sperare che l'entusiasmo di Ciro contagi anche altri imprenditori che, come lui, sappiano credere nelle seconde possibilità.
Francesca Paola Lucrezi è la direttrice del carcere. “Il corso di pizzaiolo nella Casa Circondariale di Brescia ha riscosso sin da subito moltissimo apprezzamento tra i detenuti che ne hanno chiesto , in numero di gran lunga superiore rispetto ai posti disponibili, la partecipazione”, dice. “L’attività professionalizzante, oltre a conferire competenze è particolarmente “appetibile” per la spendibilità nel mondo del lavoro. È senz’altro auspicabile la ripetizione dell’attività all’interno del carcere e sarebbe un importante risultato se altri pizzaioli accettassero la proposta di Ciro di consorziati in tal senso: fare sistema garantisce efficacia e tenuta nei risultati”.
 
“Un ragazzo che finisce in carcere, magari per reati minori, poi ha una difficoltà enorme nel reinserirsi nel mondo lavorativo”, spiega Ciro. “Lo so per esperienza personale, ho visto molti amici finire male. Per questo ho deciso di impegnarmi in prima persona per aiutarli. In questo momento storico, tra l’altro, c’è una richiesta sempre maggiore di pizzaioli e di persone che si vogliano impegnare nell’ambiente della ristorazione. Abbiamo pensato di proporre un corso di questo tipo proprio per garantire in modo quasi automatico l’assunzione alle persone che seguiranno il corso”.
L’obiettivo nel medio periodo di Ciro è quello di creare una sorta di consorzio di pizzaioli che, come lui, vogliano dare una possibilità a chi ha sbagliato e contemporaneamente ricoprire quei ruoli che sono ancora vacanti. “Lancio un appello ai miei colleghi che lavorano nella ristorazione”, conclude Ciro. “Vorrei fondare un’associazione di persone che vogliano aiutare gli ex detenuti a reinserirsi con una nuova professionalità. In questo periodo nel quale mancano lavoratori è un modello positivo per tutti”.
Va detto che Ciro non è nuovo ad iniziative benefiche. Qualche tempo fa, si era dedicato alla formazione anche nel Rione Sanità di Napoli, una zona che a lui ricorda la via dove è cresciuto, via Rossini a Frattamaggiore. L'istituto che ha abbracciato il suo progetto è stato quello alberghiero D'Este Caracciolo. Nello specifico, le classi che hanno seguito le videolezioni sono state quelle ad indirizzo enogastronomico e a indirizzo sala e accoglienza.

Milano, aprile  2023

 

 

 

GIUGNO 2024

NUOVA APERTURA:                "  ORSETTO D’ABRUZZO "

      

Il ristorante di CUCINA ABRUZZESE situato a Milano, in VIA VALTELLINA 10, pensato per chi vuole immergersi nella tradizione
enogastronomica della regione del Centro Italia, in particolare del suo entroterra.
Una trattoria dall’ATMOSFERA CONFIDENZIALE e ALLA MANO, il cui claim si identifica in “CUCINA SINCERA A KM VERO”,
è il luogo in cui tanti abruzzesi, ma non solo, possono SENTIRSI A CASA. Nasce per volontà di DOMENICO CIOTTI, sulmontino
e già titolare dell’omonimo locale di Bologna, con l’obiettivo di offrire ai clienti un prodotto di QUALITÀ AUTENTICO, utilizzando
INGREDIENTI DI PRIMISSIMA SCELTA e prediligendo produttori locali abruzzesi. 

Il logo del locale, un orsetto seduto, è un omaggio
all’ORSO MARSICANO, simbolo del Parco Nazionale d’Abruzzo, a riprova ulteriore del legame del proprietario Domenico con la
propria terra natale.

Punto di riferimento per gli amanti del buon cibo, Orsetto D’Abruzzo offre ai clienti L’AUTENTICA ESPERIENZA DELLA CUCINA
CASALINGA ABRUZZESE. Il menù è pensato per portare in tavola i SAPORI TRADIZIONALI, offrendo UN’ESPERIENZA CULINARIA COINVOLGENTE.

Dagli antipasti ai dolci, inclusi vini e amari,
TUTTI GLI INGREDIENTI e prodotti utilizzati provengono da RIVENDITORI ABRUZZESI, come, ad esempio, le lasagne realizzate
dal pastificio “Mugnaia” di Elice (PE) e i formaggi e i salumi del Bio Agriturismo “Valle Scannese” di Scanno (AQ).
La cucina agropastorale dell’entroterra regionale caratterizza l’offerta gastronomica in cui, a fianco dei grandi classici a base di
carne, come gli intramontabili arrosticini, spiccano diverse preparazioni vegetariane e vegane.

Dalla cucina a vista fino alla sala, l’ospite viene immerso in una REALTÀ RUSTICA E FAMILIARE, circondato dai
in una REALTÀ RUSTICA E FAMILIARE, circondato dai VERI SAPORI DELLA TRADIZIONE contadina abruzzese.

Tra le proposte spiccano paste ripiene, come il TIMBALLO ABRUZZESE - una speciale lasagna composta da uova sode, scamorza,
pomodoro, ragù di pecora, maiale e manzo - o gli GNOCCHI FATTI IN CASA “ALLA SCANNESE”, con Patate di Avezzano,
una varietà coltivata nell’altopiano del Fucino, nell’entroterra abruzzese, dove un tempo sorgeva un lago.

Milano, 30 giugno 2024         La Redazione

 

GUIDA alle BIRRE d'ITALIA

Quello della birra artigianale è «un mondo che continua a essere una nicchia di mercato – analizza Eugenio Signoroni, curatore insieme a Luca Giaccone della Guida alle Birre d’Italia -, certamente troppo piccola a livello numerico, ma che sempre più̀ sta, invece, esprimendo valori di grande attualità̀ e interesse. La birra artigianale italiana sta faticosamente raggiungendo una sua identità̀, fatta non solo di tipologie originali, ma anche di uno stile italiano nella produzione e negli equilibri degli stili più̀ classici».

La Guida non è solo un fedele testimone dell’evoluzione del settore, ma un importante luogo di incontro e di stimolo per tutti i produttori, uno strumento utile all’esperto e a chi vuole avvicinarsi al mondo brassicolo.

Dal 2008, grazie a una rete di 101 collaboratori, che non sono solo esperti degustatori, ma persone presenti sul territorio, che conoscono i birrifici, la loro storia, la Guida offre uno spaccato dell’Italia della birra completo e ricco di particolari. All’inizio i birrifici in Italia erano poco più̀ di 200, oggi hanno superato quota 1000. Nell’edizione 2025, in libreria da venerdì 24 maggio e sullo store di Slow Food Editore, sono raccontate 511 realtà – tra produttori di birra e di sidro – e recensite 2767 etichette, segnalati 785 locali dove è possibile bere o acquistare birra artigianale italiana.

Non mancano i riconoscimenti assegnati ogni anno dai curatori della guida: 49 le Chiocciole (i migliori birrifici d’Italia, secondo la Guida), 101 con l’Eccellenza (i birrifici che esprimono un’elevata qualità̀ media su tutta la produzione) e 43 con il premio Filiera (realtà che si dedicano con particolare attenzione alla produzione diretta delle materie prime), novità di questa edizione. Del totale delle birre recensite ben 779 etichette sono state premiate.
La Guida non si ferma alla segnalazione dei birrifici, ma va oltre, per dare un servizio a chi vuole degustare, comprare e, magari, sperimentare gli abbinamenti migliori. A queste realtà di mescita e ristorazione, Birre d’Italia 2025 dedica un ampio spazio: una guida nella guida. Ai locali migliori sono stati conferiti due tipi di riconoscimenti: 97 eccellenti, (che si distinguono per la selezione e il servizio delle birre e per l’accoglienza) e 96 golosi (con una proposta di cibo particolarmente curata).

Milano, 24 giugno  2024    la redazione

 

MAGGIO 2024

NUOVA APERTURA:    " MEATBALL FAMILY "                                                            

      

E' stato inaugurato in piazza Cinque Giornate 6 il nuovo ristorante del vulcanico Diego Abatantuono. Nel menù un vasto assortimento, di pietanze, prima fra tutte le famose polpette del comico/attore. Presenti alla serata inaugurale molti volti noti del mondo dello spettcolo e del giornalismo, tra gli altri i comici Ale e Franz, il Mago Forest, il cantautore Daiano, Silvia Annicchiarico, ecc.

      

Il primo ristorante della catena di Diego, nato dalla sua passione per la cucina,  è stato aperto nel 2013. MEATBALL FAMILY, letteralmente la Famiglia delle Polpette, vuole ricreare il concetto della famiglia che sta intorno ad un tavolo in stile italo-americano.  

Fanno parte della catena MEATBALL FAMILY: a Milano Stazione Centrale, Cinque Giornate Citylife, Galleria Borromea a Roma Maximo e Romaest 

Milano, 8 maggio 2024    Ago  Guzzardella

 

NUOVA APERTURA:       " FRESCO

Sarpi Secondo locale meneghino del celebre marchio di ristorazione napoletana, il nuovo ristorante porta tra le vie di Paolo Sarpi i profumi e i sapori della migliore cucina partenopea Seconda apertura nel cuore di Milano per Fresco - famosa catena nata dall’idea di due imprenditori napoletani che oggi conta 18 strutture in tutta Italia - che da giovedì 21 marzo apre le porte di FRESCO Sarpi, il nuovo ristorante all’interno del Leonardo Milan City Center (via A. Fioravanti 18).

Con un'atmosfera dinamica, abbinata a un arredamento semplice e raffinato nei toni del nero, grigio e oro che richiamano il logo, FRESCO Sarpi accoglie i clienti in uno spazio ampio e invitante arricchito da elementi naturali, come le piantine di erbe aromatiche che compongono la mise en place di ogni tavolo e le decorazioni d’ispirazione green della carta da parati. Il nuovo locale, con una capacità totale di 170 coperti - 70 nella sala interna e 100 nella grande corte all’esterno - offre un'esperienza gastronomica genuina, basata su un menu ricco di piatti tipici della tradizione mediterranea. Dal gusto autentico della pizza napoletana alle prelibatezze più celebri della cucina italiana,

FRESCO Sarpi promette di deliziare tutti i palati. Tra i piatti che conquisteranno la clientela troviamo gli Spaghetti alla Nerano, preparati secondo la ricetta autentica in cui gli spaghetti trafilati al bronzo incontrano zucchine fritte, provolone, grana DOP, pecorino romano DOP e basilico, ma anche le tipiche polpette al ragù napoletano, un piatto che ricorda la cucina di famiglia senza annoiare mai. Non potevano certo mancare pesce e frutti di mare, proposti in diversi piatti, dai primi ai secondi, grigliati, fritti o cotti a sauté. Per onorare la città, il menu presenta una selezione di piatti della tradizione milanese, come il risotto allo zafferano e la cotoletta. Infine, i dolci aggiungono un tocco extra goloso al pasto; per chi avesse ancora spazio è d’obbligo provare il classico babà napoletano, graffette calde con Nutella, tiramisù o dolce Pan di Stelle.

FRESCO Sarpi è la prima apertura di Fresco in un hotel milanese, realizzata grazie alla partnership con Fedegroup che da diversi anni collabora con Leonardo Hotels per l’offerta food&beverage delle strutture del gruppo in Italia e all’estero:

“Da diversi anni parte del portfolio brand di Fedegroup, FRESCO è l’interpretazione moderna della pizzeria-trattoria popolare che, con la sua atmosfera disinvolta, accompagna il cliente finale nella scoperta di una cucina verace e sana come quella napoletana.” – dichiara Achille Marotta, Direttore Operativo di Fedegroup – “Queste caratteristiche lo rendono la soluzione ideale per gli hotel business a 4 stelle come il Leonardo Hotel Milan City Center, che con questa apertura ha colto l’opportunità di offrire al quartiere, uno dei più multietnici e identitari di Milano, un prodotto tradizionale facilmente riconoscibile da un pubblico locale e internazionale. Siamo orgogliosi di quest’apertura insieme a Leonardo Hotels, partner con cui condividiamo valori, vision e la volontà di sperimentare sempre nuove soluzioni capaci di soddisfare diverse clientele.”

FRESCO si prepara quindi ad aprire le porte del nuovo locale a Milano, l'inaugurazione ufficiale avra luogo giovedì 21 marzo 2024 dalle 18:30 alle 21:30 in Via Aristotile Fioravanti 18, promettendo una serata gustosa e divertente. Sponsor ufficiale dell’evento sara Birra Castello, primo produttore di birra a capitale 100% italiano, che si unisce a FRESCO per celebrare e accompagnare il buon cibo.

FRESCO Trattoria-Pizzeria Sarpi Via Aristotile Fioravanti 18, Milano

Milano, 20 aprile 2024

 

JUSTME AI PIEDI DELLA TORRE BRANCA LUOGO MAGICO PER VIVERE L’ATMOSFERA VIBRANTE DELLA DESIGN WEEK

                          

Si sa che durante la Milano Design Week, dopo aver trascorso la giornata nei padiglioni del quartiere fieristico di Rho ad ammirare le creazioni di grandi designer e di aziende presenti al Salone del Mobile, non si vede l’ora di immergersi nelle grandi serate del mitico Fuori Salone che praticamente coinvolge tutta la città di Milano. Se poi si “indovina” il posto giusto, le serate sono davvero memorabili. E uno dei luoghi magici per vivere l’atmosfera vibrante della Design Week si trova ai piedi della Torre Branca, praticamente immersa nel bel giardino che circonda la Triennale, altro luogo mitico per chi ama l’arte. Ai piedi della Torre disegnata da Giò Ponti e costruita nel 1933 e da subito considerata una vera opera d’arte, si trova JUSTME, che nel cuore della city, con un programma studiato ad hoc per far vivere serate memorabili continuando a respirare l’atmosfera magnetica della Design Week a conclusione di giornate trascorse alla scoperta di nuove architetture che trasformano il mondo. D’altronde il JUSTME si trova ai piedi di una struttura “in cui l’architettura moderna e la tecnica nuova trovano un punto di contatto” che dopo l’intervento di restauro finanziato dalla Fratelli Branca, è ritornata agli antichi splendori e preso il nome dei produttori del famoso Fernet.

Cosa propone JUSTME agli appassionati di design ed arte che animano le serate milanesi durante la Design Week?

Questi gli appuntamenti:

         Martedì 16 evento Fernet Branca - presentazione del nuovo Cocktail FernetFizz in collaborazione con “LA TARTINA” locale di Brera che offrirà una speciale degustazione    di oltre 100 tipi di tartine

         Mercoledì 17 - dalle 23.00 un tripudio di energia e creatività con l’evento Redbull che ospiterà Francesco Caporale detto “FRA”, Doodle Artist & Illustratore, per regalare    un’esperienza unica e coinvolgente…tutta da scoprire!

        Giovedi 18-  Pop Design, installazione di gonfiabili e mostra dell’artista Mayf8 - In consolle Jack-E storico dj di Las Caves du Roy St Tropez.

·       Venerdi 19 - un grande evento con Alec Monopoly il dj-artista amato dalle star, seguito da milioni di follower

         Sabato 20 – Alla consolle  Marco Carola, una leggenda, il dj italiano più famoso al mondo.

·        Domenica 21 - The Spirits of Art, powered by Ginarte evento di chiusura.  

Tutto questo programma si svolgerà in una struttura metallica dal design futurista, a pianta semicircolare con volta in cristallo trasparente che consente dall’interno una suggestiva visione prospettica della Torre mentre il garden estivo con pista da ballo e 2 aree Vip regala notti danzanti sotto le stelle del cielo di Milano, immersi nella splendida cornice del Parco Sempione. Una location dal fascino esclusivo, meta ambita dal jet set internazionali, vip e celebrities dove l’intrattenimento di altissimo livello, si coniuga all’eccellenza del servizio, l’ambiente sofisticato, arredi Art Nouveau e grande musica, ideale per chi desidera vivere un’esperienza unica dall’aperitivo all’ after dinner.

Infine, durante la Design Week, prenotando, sarà possibile salire sulla Torre Branca per ammirare lo skyline mozzafiato di Milano al crepuscolo, sorseggiando un drink a 100 m di altezza. Si ritorna al club per scegliere tra gli oltre 30 cocktail preparati da esperti bartender e trascorrere piacevoli momenti conviviali deliziati dalla cucina raffinata di ispirazione fusion di Antonio Zingrillo, Chef del Ristorante JUSTME che coniuga il meglio della tradizione italiana a inedite proposte gourmet, attraverso ingredienti ricercati e abbinamenti che ricreano nuove sinfonie di sapori ed eccellenze culinarie. La serata prosegue a grande ritmo sulle note vibranti del DJ set, con musica che risveglia allegria e spensieratezza per vivere momenti di puro divertimento, nel garden estivo con vista sul parco, ballando felici fino alle prime luci dell’alba, che è sicuramente un’esclusiva di JUSTME nel cuore di Milano.

JUSTME   Torre Branca – Viale Luigi Camoens 2 – tel. 02.311817 Milano  www.justmemilano.com

Milano, 15 aprile   Michele Pizzillo

 

Il Ribelle a Padernello

Sabato 20 aprile, al Castello di Padernello (BS), la cena di “Aspettando il Mercato” dedicata alle eccellenze e ai presidi Slow Food della Valchiavenna

È atteso al Castello di Padernello, sabato 20 aprile, per la cena di “Aspettando il Mercato” (dal 2018, il sabato sera che precede il Mercato della Terra®, l’evento per assaggiare alcune specialità e dare voce ai produttori invitati a portare alcune produzioni specifiche), un ospite speciale: lo Storico Ribelle. Un baluardo della produzione casearia lombarda, definito “eroico” per la sua fedeltà alle origini laboriose e complesse, che nasce e si produce esclusivamente nei tre mesi estivi in alpeggio a quota minima di 2000 metri e in un’area molto limitata, quella delle valli di Gerola Alta e Albaredo San Marco.

La cena “Il ribelle a Padernello”, che avrà inizio alle ore 19.30, è in collaborazione con Slow TerreAcqueBresciane e con Slow Food della Mera, propone un menu ricco di profumi e sapori che utilizza prodotti del Mercato della Terra® di Padernello e prodotti provenienti dalla Valchiavenna. Il menu prevede Mousse di fresco di pecora (Bianchessi) e robiola di capra (ValPersane); Crostini integrali con pesto di aglio orsino e di tarassaco (Erbakora); Brisaola della Valchiavenna e Violino di capra – Presidio Slow Food; Farrotto con spiancino fresco e Furmacc del Féen – Presidio Slow Food; Apertura e degustazione di una forma di Storico Ribelle 2018 – Presidio Slow Food; Frittata alle erbette spontanee (Filippini) con verdure del Mercato della Terra (Orto Egitto); Bossolà con gelato alla crema (QBio & Raro); Pane di grani evolutivi QBio e vini Valtellina DOCG.

I presidi Slow Food sostengono le piccole produzioni tradizionali che rischiano di scomparire, valorizzano territori, recuperano antichi mestieri e tecniche di lavorazione.

Il costo della cena e di 30 euro per i soci Slow Food, 35 euro per chi non è socio.

Via Cavour, 1 Padernello - 25022 Borgo san Giacomo (BS) Tel. 030 9408766
E-mail:
info@castellodipadernello.it  Sito web: www.castellodipadernello.it

Milano, 11 aprile  2024 

NUOVA APERTURA :       " KITCHEN SOUND BREAK "

           

A un anno dell'apertura del Padel Palace inaugura ABKS Break Time, il nuovo Bistrot  dello chef Alessandro Borghese. Adiacente ai cinque campi di padel, il bistrot si sviluppa su due livelli e conta un totale di sessanta coperti. Segue gli stessi orari di apertura del centro sportivo, dalle 9 alle 23.  Lo chef Borghese, socio di Padel Palace insieme a Diletta Leotta, Max Giusti, Gabriele Corsi e Umberto Chiaramonte, dichiara: " Abbiamo pensato di offriewe ai giocatori di padel  che frequentano il centro una proposta di cucina gustosa e dinamica, in linea con il contesto di chi ha speso molte energie in campo" Cucina  semplice ma di sostanza  con ingredienti di qualità. Insieme ai piatti  di Alessandro Borghese ci saranno anche proposte di Joe's American Factory di Joe Bastianich.
Presenti all'anteprima inaugurato il 23 marzo, molti personaggi del mondo dello spettacolo e del giornalismo tra cui Max Giusti, Diletta Leotta, ecc.

Milano, 24 marzo 2024   Ago Guzzardella

NUOVA APERTURA: Artisti Del Vegetariano

 

Si apre un nuovo capitolo nella storia di Artisti Del Vegetariano, il celebre format gastronomico specializzato in cucina vegetariana e vegana. Con l'acquisizione di una quota di maggioranza da parte di Fedegroup, il marchio intraprende un'avventura culinaria ancor piu ambiziosa con il lancio del suo nuovo menu, ora disponibile.

Guidati dalla visione di offrire piatti raffinati e sostenibili, Artisti Del Vegetariano ha stretto una collaborazione con lo chef stellato Paolo Gramaglia, il cui talento e la cui esperienza sono stati fondamentali per la creazione di un menu basato su criteri di stagionalità e riduzione degli sprechi

“La storia ci insegna che la maggior parte dei piatti italiani ha origini contadine con ingredienti vegetali alla base dell’alimentazione, ed è entusiasmante essere parte del cambiamento alimentare che viviamo oggi attraverso le cucine di Artisti Del Vegetariano” – commenta lo chef Gramaglia – “La nostra missione è trasformare il pasto in un'esperienza gastronomica, ricca di storie, tradizioni, colori e sapori. Vogliamo lasciare ai nostri ospiti un ‘gustoso ricordo di verdi vibrazioni'.

Il nuovo menu, concepito con cura e passione, offre una vasta gamma di piatti che esaltano la bellezza e la versatilita degli ingredienti vegetali. Tra le prelibatezze che conquisteranno la clientela di Artisti Del Vegetariano, troviamo l’insalata russa in versione vegana e un mix di farro e orzo arricchito da bacche di Goji, mirtilli rossi e germogli di pisello, condito con una salsa citronette. Dal sud Italia arrivano poi la caponata di melanzane, gli arancini vegetariani e il gateau di patate con cuore di bieta, che riportano al gusto autentico del Mediterraneo. Insieme, alcune opzioni etniche come l’hummus, disponibile in versione classica, di fagioli o con pomodori secchi, e il cous cous in verde. Tra i dolci, di cui molti vegani, si trovano una torta di caroteperfetta per colazione o merenda, insieme a praline al cioccolato, tiramisù e cheesecake ai frutti di bosco per terminare golosamente un pasto salutare.

Parallelamente a questo rinnovamento gastronomico, Artisti Del Vegetariano ha aperto le porte di un nuovo punto vendita a Milano, nell’elegante quartiere Wagner. L'inaugurazione, che si e tenuta la sera del 14 marzo 2024 in Piazza Wagner 13, e stata la giusta occasione per celebrare l'inizio di questo nuovo capitolo e insieme gustare in anteprima le coloratissime creazioni culinarie.

       

Tutti i punti vendita di Artisti Del Vegetariano: Milano, Piazza Wagner 13 Milano, Via Spallanzani 6 Milano, Via Ponte Vetero 15 Milano, Corso Magenta 2 Padova, Sotto il Salone 52

Milano, 21 marzo 2024 

 

NUOVA APERTURA :            " PIPERITA "

UN TUFFO NEGLI ANNI ’70 NEL CUORE DI MILANO  Cucina verace, sapori internazionali e intrattenimento danno vita ad una destinazione imperdibile

     

Fresco e pungente come la menta, rivoluzionario come gli anni ’70, benvenuti da Piperita: nella centrale zona di via Torino, il secondo ristorante e cocktail bar ideato e curato da Gruppo Tavola.

Con la sua atmosfera ispirata al celebre Piper di Roma e il suo design pop, Piperita è un inno alla spensieratezza e alla gioia di vivere, che accoglie i clienti in un ambiente unico nel suo genere.

Giraffe, sfere stroboscopiche e scritte al neon sono solo alcuni dei dettagli sorprendenti nei quali immergersi. Da non perdere le illustrazioni dell’artista Andrea Casagrande, che ha interpretato lo stile del locale attraverso il suo tratto caratteristico.

Il menù, tradizionale e verace, riserva un’attenzione particolare alle esigenze senza glutine e vegane, dando spazio a piatti dai nomi onomatopeici, show cooking singolari e curiosi dessert da comporre al tavolo.

Per completare il viaggio, prima o dopo cena è d’obbligo una tappa al “The Flight”, lounge bar al piano superiore del locale, dove gustare una selezione di signature cocktails dai sapori internazionali.

Ai gusti imperdibili della sua cucina, Piperita unisce l’intrattenimento con musica live, karaoke e cabaret in calendario dal mercoledì alla domenica.

Attraverso i suoi ristoranti, il Gruppo Tavola, società B-Corp, si impegna non soltanto a offrire ai propri clienti buon cibo e divertimento, ma anche a garantire e trasmettere un impatto positivo sull’ambiente, sulla società e sui suoi dipendenti, prestando particolare attenzione alla sostenibilità e all’etica

 Per coloro che non si accontentano di una destinazione gastronomica ma cercano un’esperienza completa, Piperita è il place to be a Milano.

 Piperita: Via San Sisto 3, Milano, MI   351 367 1438 Dal mercoledì alla domenica dalle ore 20.00 alle 02.00 https://gruppotavola.com/piperita/  https://www.instagram.com/piperitamilano/

Milano, 5 marzo 2024      La Redazione

IL NATALE DI INFERMENTUM SI FA IN 8

Dalla versione semplice a quella senza lattosio, passando per i cioccolatosi e la magia del Monte Nuvola: la ricca offerta per le feste dell’azienda artigianale pluripremiata del veronese che esportaa Milano, in Italia e nel Mondo.

Otto ricette per un Natale che piacerà proprio a tutti. Infermentum, l’azienda di Stallavena(Verona) nata nel 2015 dalla passione di un gruppo di amici per i lievitati, inizia proprio in questi giorni a sfornare i dolci per le feste più belle dell’anno.

Qualità artigianale 100%, garantita dal sapiente utilizzo della materia prima - dalle farine Molino della Giovanna al cioccolato di Valrhona, passando per i canditi di Agrimontana - lavoro manuale e gioco di squadra è questa a ricetta che in pochissimi anni ha permesso a Infermentum di varcare i confini locali e nazionali, arrivando ad essere presente in 200 punti vendita in Italia ed esportare in 12 paesi nel mondo.

 L’avventura   di   Infermentum   parte   proprio   dai   panettoni.   Nel   dicembre   2014,  quasi   per   gioco, I tre soci Francesco Borioli, Luca Dal Corso, Elisa Dalle Pezze  (insieme a Daniele Massella) .    

Già nel 2016 il nome Infermentum compare nella  classifica di Dissapore dei 30 panettoni migliori d’Italia nel 2018 vince Mastro Panettone, il concorso dei migliori panettoni artigianali d’Italia  organizzata da Golosa.it

Da fine settembre a inizio gennaio la produzione di Infermentum si concentra proprio sui panettoni, pensati in  7 diverse varianti dal peso di 1 kg e su un autentico outsider   il famoso Monte Nuvola.

 “Infermentum è pronta ad affrontare questo periodo di grande lavoro con entusiasmo e voglia di portare Felicitò nelle famiglie durante le feste - dichiarano Francesco Borioli, Luca Dal Corso ed Elisa Dalle Pezze -Oltre il 70% della nostra produzione si concentra in questo periodo dell’anno, in cui la squadra di nfermentum si arricchisce di persone volenterose che rendono possibile crescere ogni anno. Se oggi arriviamo a produrre fino a 50mila lievitati natalizi in poche settimane, mantenendo la qualità artigianale che è il faro di ogni nostra ricetta, è grazie al lavoro di tutti loro.

INFERMENTUM. STORIA DI SUCCESSO DI TRE AMICI CHE HANNO CAMBIATO VITA

                   

Due ingegneri, una specialista in marketing e il sogno comune di lasciare il sentiero tracciato, seguire il proprio istinto e creare, insieme, qualcosa di eccezionale. Sono gli ingredienti da cui è nata Infermentum, giovane ma già solidissima azienda di dolci artigianali del Veronese. Perché Francesco Borioli, Luca Dal Corso, Elisa Dalle Pezze (insieme a Daniele Massella, nel 2021 uscito dalla società per seguire nuovi progetti), cresciuti insieme tra le colline di Stallavena, non sono nati pasticceri, ma alla soglia dei 35 anni hanno deciso di dare una svolta alla propria vita professionale rimboccandosi le maniche e mettendo letteralmente le mani in pasta. Una scelta rivelatasi vincente: dai 500 panettoni realizzati quasi per gioco nel 2014,  oggi l’azienda produce quasi 100.000 dolci l’anno, distribuiti in oltre 200 punti vendita in Italia e in 12 paesi del Mondo, e attraverso l’e-commerce. E’ una parabola in continua ascesa, quella di Infermentum, nome scelto a consacrazione del lievito madre, re incontrastato della produzione, e del fermento che ogni giorno si respira nel laboratorio di Stallavena.

L’amicizia fa la forza

Nel 2012 Francesco e Luca, ingegnere ambientale nell’azienda di famiglia il primo, ingegnere industriale il secondo, iniziano ad appassionarsi di lievitati, cimentandosi nel tempo libero nella produzione di focacce, pizze e dolci da forno. Francesco capisce immediatamente che è quella la sua strada: molla il lavoro nell’azienda di famiglia e si butta a capofitto nell’apprendimento delle tecniche di lievitazione. Uno studio da autodidatta, basato su tentativi, sperimentazioni, molti corsi con maestri lievitisti, assaggi, aggiustamenti, miglioramenti continui, fino al raggiungimento del miglior risultato possibile. Una tecnica vincente, che si applica ancora quotidianamente, nel laboratorio di Infermentum. Il 2014 segna l’anno dello “Sliding Doors”: Francesco coinvolge Luca, Elisa e il compagno di università Daniele nella produzione di qualche panettone per amici e parenti. I quattro  amici comprano un’impastatrice e di notte vanno a cuocere nei forni di un laboratorio nella valle di fronte Stallavena. Il gradimento è unanime,  il passaparola immediato, l’entusiasmo alle stelle: in pochi giorni i quattro amici si ritrovano a impastare 500 dolci natalizi che in poche ore vanno letteralmente a ruba. Nel 2015 la vera svolta, con l’apertura del laboratorio in un magazzino dismesso di via Copernico che consente di produrre 3800 panettoni, sperimentare, consolidare, implementare nuove ricette.

Tra il 2016 e il 2017 anche Elisa e Luca abbandonano il proprio impiego alla scrivania per dedicarsi anima e corpo a una passione sempre più forte. Una scelta consapevole e convinta, premiata dai numeri di produzione, che si moltiplicano di anno in anno arrivando, nel 2022, a quota 95.500 pezzi, per un fatturato che cresce ogni anno del 20% e oggi raggiunge i 2 milioni di euro.

Umiltà, condivisione e ricerca continua: gli ingredienti del successo

Sperimentare ogni giorno, cercare sempre di migliorarsi, non scendere mai a compromessi in nome del business. ”Siamo ossessionati dalla qualità ”, dicono spesso i tre amici per sintetizzare il proprio approccio al lavoro. Ed è proprio la qualità il faro di ogni scelta nel laboratorio artigianale di Infermentum, dove oggi, nel periodo di massima attività a ridosso del Natale, collaborano fino a 38 persone. Una decina i dipendenti fissi, tra cui diverse neomamme, che qui trovano il giusto equilibrio tra lavoro e vita privata. Ognuno in Infermentum dà il suo contributo. Perché Francesco, Luca ed Elisa credono molto nel lavoro di squadra, nella pluralità delle idee, nella capacità di delegare, confrontarsi, imparare ogni giorno l’uno dall’altra, in una costante ricerca di perfezionamento della produzione, che si avvale soltanto di qualche macchina impastatrice. Tutto il resto è fatto ogni giorno a mano, con il cuore.

 Non solo panettoni: Torta di Rose e altre prelibatezze

Infermentum nasce a Natale, con il Panettone, ma cresce poi sfornando altre prelibatezze.  Se a Pasqua le vendite si concentrano inevitabilmente sulle Colombe, tutto l’anno la più richiesta è la Torta di Rose. La ricetta di del dolce tipico veronese all’aroma di arancia e vaniglia rielaborata da Infermentum ha conquistato anche molti ristoratori della vallata, che la servono in monoporzione calda  accompagnata da creme al mascarpone, gelato o salsa di lamponi. Completano la produzione l’Albiciocco, soffice lievitato al cioccolato fondente e albicocche candite, i Bauletti per la colazione disponibili in 8 varianti e i biscotti, che dallo Sbrisolotto al Muscovado e Cannella rendono più dolce ogni occasione.

Qualità a prima vista

Se l’abito non fa il monaco, è anche vero che un packaging dice molte cose di un prodotto. L’artigianalità dei dolci di Infermentum è scritta già nella sua confezione, un sacchetto di carta molto semplice ma raffinato, pensato nei minimi dettagli, che ricorda quello del pane appena sfornato . Ogni dolce viene confezionato nel laboratorio di via Copernico, con un’etichetta di colore diverso a distinguerne la tipologia.

“Impastiamo, annusiamo, osserviamo, ascoltiamo i nostri dolci mentre lievitano o si imbiondiscono in forno, assaggiamo. E ricominciamo. Per migliorare. Per far star bene le persone, spargere buon umore e buon gusto, boccone dopo boccone”.    Francesco, Luca, Elisa
  
Milano, novembre 2023


 I martedi' dell'Accademia Gulltiero Marchesi. Insosteninblita'

   

E' stata un'interessante serata quella passata presso lAccademia Gualtiero Marchesi in via Bovesin della Riva, una piacevole conversazione tra rappresentanti di societa' eccellenti di natura diversa. Roberto Livi dirigente BMW, Franco Caimi di Open Lab Caimi, Diego Cusumano titolare di una azienda vinicola alle pendici dell'Etna, gli chef Peter Leeman e Filippo Lamantia. Tutti i relatori hanno sottolineato l'importanza di produrre e di avere una visione sostenibile nel mondo.
La serata e' stata allietata da un concerto per arpa e flauto e da un ottimo primo piatto.
Milano, 14 novembre 2023   Ago Guzzardella


Buon Compleanno Camparino.108 anni e non li dimostra.

Si e' rinnovato anche quest anno l'appuntamento immancabile. La storia del caffe' piu' famoso di Milano ha inizio nel 1867 anno in cui Giuseppe Campari lo apre non lontano da dove si trova oggi. Fu Davide nel 1915 a trasferirlo in Galleria. Volle un locale liberty come voleva la moda di allora. Da sempre costituisce un punto di riferimento  un luogo di riferimento dei milanesi e non solo. Mentre il pino terra e' rimasto originale,  i piani 1 e -1 sono stati completanente rinnovati.
Nelle foto alcuni momenti della serata.
Milano, 13 novembre 2023 Agostino Guzzardella

"SEMPLICEMENTE PESCE"   Viviana Varese e Ritu Dalmia inaugurano POLPO, bar trattoria vivace

In una delle strade più frequentate di Milano, chef Viviana Varese si ispira alla trattoria anni ’80 per dare vita a un locale dinamico, contemporaneo e vivace in cui è il pesce ad essere protagonista. POLPO, che trasforma la famosa Via Melzo in un lungomare dal sapore retrò, svela una doppia anima dividendosi fra bar, in cui tapas e assaggi accompagnano il momento dell’aperitivo, e trattoria. I suoi punti forti: una proposta di pesce di qualità e che punta a valorizzare la materia prima e coinvolgere un pubblico alla ricerca di un’esperienza culinaria autentica.
 
Semplicemente pesce. Sono le parole chiave che contraddistinguono POLPO, il nuovo indirizzo milanese della chef Viviana Varese inaugurato in Via Melzo 9, dando a SPICA, una nuova veste in uno degli angoli popolari e democratici più frequentato della città. Un bar trattoria vivace, punto di riferimento per la cucina di pesce di qualità, dove ingredienti eccellenti si combinano a semplicità e allegria. Un contesto di movida, informale ma curato nei dettagli, nato dalla scelta di offrire a un target eterogeneo una proposta gastronomica sincera che ritrova altrettanto spirito giovanile in cucina, con Valentina Gaeta, e in sala, con Davide Gianni, Valeria Lorusso e Martina Guercia. Sfumature di blu disegnano i suoi interni, a ricordare il mare anche alla vista: così che ogni senso possa condurre a un’atmosfera marittima e retrò. Come tutti i ristoranti di Viviana Varese, POLPO vuole infatti essere un luogo, dove cucina e ambiente, fra design e arredi, comunicano all’unisono, per trasportare l’ospite in una dimensione unica nel suo genere. 
«È un POLPO di testa, è un voler ritornare all’inizio della mia carriera con la cucina che facevo con la mia famiglia mescolato con l’esperienza dei miei ultimi 20 anni» sottolinea Viviana Varese«Ritu ed io abbiamo scelto di dare a SPICA una veste italiana, perché i progetti non finiscono, ma si evolvono». 
 
«Per l'amicizia che mi lega a chef Viviana Varese e per l'idea di questo progetto così interessante, penso che la location di Spica sia lo spot ideale per inaugurare un nuovo format basato sul pesce, qualcosa che non puoi trovare in una zona come Porta Venezia a Milano» dice Ritu Dalmia«Polpo è quella ventata di aria fresca che io e Chef Viviana Varese vogliamo portare e che non ci fermerà mai nei nostri progetti futuri».
 
IL CONCEPT
POLPO è un punto di riferimento per chi ama il mare: “Semplicemente pesce”, infatti, le parole che ne identificano l’anima. Uno spazio informale e dinamico, dedicato a chi ama una cucina autentica e il piacere della convivialità, diviso tra bar, spazio ideale per un aperitivo, e trattoria con un menu che permette di tuffarsi alla scoperta di piatti a base di pesce che rispettano ed esaltano la materia prima. Un progetto che si inserisce nell’offerta enogastronomica milanese e che consente di provare un’esperienza di alta qualità in un ambiente rilassato e democratico, aperto a tutti e dedicato specialmente ai giovani, desiderosi di mangiare ottimo pesce in abbinamento a un buon calice di vino.  
 
LA LOCATION
POLPO prende il posto di Spica, progetto di cucina fusion che la chef stellata Viviana Varese aveva intrapreso con la socia e chef indiana Ritu Dalmia nel 2019, e che oggi vede una continuità progettuale proprio con un bar trattoria dal carattere moderno e ben integrato in una delle strade più popolari e vivaci di Milano, Via Melzo. È in quelle mura che POLPO presenta una nuova dimensione, trasformando la famosa via milanese in un lungomare. È il blu il suo colore dominante, declinato in arredi e tessuti che evocano il dolce ricordo del mare, a cui Viviana Varese si è ispirata per questo nuovo progetto. Quel mare anni ’80 che profuma di spontaneità, ripercorso da immagini che, come cartoline d’epoca, decorano le mura del locale. Bar, sala e dehors esterno con divanetti e tavoli in piedi completano un ambiente poliedrico dove la qualità del cibo e il buon bere sono al centro, grazie al restyling curato dallo studio di architettura B-Arch di Sabrina Bignami e Alessandro Capellaro. 
 
IL MENU
Pochi ingredienti di qualità crudi e combinati a diverse cotture compongono un menu di circa 50 piatti in totale, espressione di una cucina semplice e sincera. Frutti di mare, molluschi e pesce in primis, dal gambero alle ostriche, tra tonno e calamari, ma anche molto spazio alle verdure e agli assaggi, ispirati alle celebri tapas, che offrono il giusto accompagnamento per il momento dell’aperitivo. Tutto è stato creato e pensato perché anche l’immaginazione possa volare alla ricerca di ricordi e sapori che portano a spiagge anni ’80, ombrelloni e acqua salata. Nel menù non manca la proposta caffè grazie alla collaborazione della Chef Viviana Varese con Nespresso, che propone così una miscela di arabica intensa e un decaffeinato dal profilo aromatico. I prezzi, infine, sono contenuti e accessibili, in linea con l’idea di un bar trattoria dal carattere democratico.
Milano, 28 settembre 2023 

 

CIRO INSEGNA A FAR LA PIZZA AI DETENUTI. “LI AIUTO A TROVARE LAVORO”

Il pizzaiolo originario di Napoli, titolare della pizzeria “San Ciro”, entra in carcere a Brescia, per due mesi insegnerà i segreti di impasti e cottura. Ciro Di Maio: “La ristorazione ha bisogno di lavoratori, vogliamo aiutare chi vuole crearsi una seconda opportunità. Se altre pizzerie vogliono partecipare al progetto, sono le benvenute”
 
Ciro Di Maio è un giovane pizzaiolo, classe 1990, originario di Frattamaggiore, nel Napoletano. Nel 2015, dopo aver lasciato gli studi all’Alberghiero, per trovare qualche nuova opportunità decise di trasferirsi in Lombardia. È così che è iniziata l’avventura di “San Ciro”, la sua pizzeria con sede a Brescia. Il nome del locale deriva da quello dei nonni, sia materno che paterno, di Ciro. Figure importanti nella sua vita, come quella del padre, che per rimediare al suo passato  ha dedicato il suo tempo al volontariato e ad aiutare i giovani ad uscire dalla droga collaborando con una comunità per salvare i tossicodipendenti.
Dalle difficoltà iniziali alla realizzazione lavorativa: Ciro  si considera un privilegiato e, dopo aver superato le difficoltà connesse alla pandemia e ai successivi rincari delle materie prime, ha deciso di donare a chi è meno fortunato la possibilità di trovarsi un lavoro. La pizza come forma di rinascita. Il lavoro come via di fuga dalla criminalità.
Dal 28 febbraio, infatti, Ciro sta insegnando l'arte della pizza ai detenuti del carcere Canton Mombello di Brescia, grazie ad un progetto ideato in collaborazione con Luisa Ravagnani, garante dei diritti delle persone private della libertà personale del Comune di Brescia, e sostenuto dalla direttrice del carcere stesso, Francesca Paola Lucrezi. Un progetto nato ancora nel 2019, poi sospeso per via del Covid, e che adesso può decollare.
 
Per due mesi Ciro entrerà in carcere due volte a settimana, per realizzare lezioni di teoria e pratica su come si fa la pizza perfetta. Dal ruolo del sale alla temperatura dei forni, passando per i segreti dell’impasto e quelli legati al pomodoro. Alle lezioni presenzieranno sette detenuti, tutti accusati di reati minori e dunque pronti a scontare un (breve) periodo di detenzione in carcere. In tutto, quaranta ore di un corso professionale che userà le strutture del carcere (come il forno elettrico) e sarà supportato da “San Ciro”, almeno per la gestione dei primi impasti.
Luisa Ravagnani è garante dei diritti delle persone private della libertà personale a Brescia. “Imparare un mestiere in carcere rappresenta una concreta possibilità di utilizzare il tempo della pena per prepararsi a un futuro lontano dalle scelte devianti che in precedenza hanno condotto al carcere”, dice. “L'impegno di Ciro in questo progetto dimostra che la collettività esterna è in grado di abbandonare pregiudizi e stigma per trasformarsi in elemento fondamentale del percorso di reinserimento. Non resta che sperare che l'entusiasmo di Ciro contagi anche altri imprenditori che, come lui, sappiano credere nelle seconde possibilità.
Francesca Paola Lucrezi è la direttrice del carcere. “Il corso di pizzaiolo nella Casa Circondariale di Brescia ha riscosso sin da subito moltissimo apprezzamento tra i detenuti che ne hanno chiesto , in numero di gran lunga superiore rispetto ai posti disponibili, la partecipazione”, dice. “L’attività professionalizzante, oltre a conferire competenze è particolarmente “appetibile” per la spendibilità nel mondo del lavoro. È senz’altro auspicabile la ripetizione dell’attività all’interno del carcere e sarebbe un importante risultato se altri pizzaioli accettassero la proposta di Ciro di consorziati in tal senso: fare sistema garantisce efficacia e tenuta nei risultati”.
 
“Un ragazzo che finisce in carcere, magari per reati minori, poi ha una difficoltà enorme nel reinserirsi nel mondo lavorativo”, spiega Ciro. “Lo so per esperienza personale, ho visto molti amici finire male. Per questo ho deciso di impegnarmi in prima persona per aiutarli. In questo momento storico, tra l’altro, c’è una richiesta sempre maggiore di pizzaioli e di persone che si vogliano impegnare nell’ambiente della ristorazione. Abbiamo pensato di proporre un corso di questo tipo proprio per garantire in modo quasi automatico l’assunzione alle persone che seguiranno il corso”.
L’obiettivo nel medio periodo di Ciro è quello di creare una sorta di consorzio di pizzaioli che, come lui, vogliano dare una possibilità a chi ha sbagliato e contemporaneamente ricoprire quei ruoli che sono ancora vacanti. “Lancio un appello ai miei colleghi che lavorano nella ristorazione”, conclude Ciro. “Vorrei fondare un’associazione di persone che vogliano aiutare gli ex detenuti a reinserirsi con una nuova professionalità. In questo periodo nel quale mancano lavoratori è un modello positivo per tutti”.
Va detto che Ciro non è nuovo ad iniziative benefiche. Qualche tempo fa, si era dedicato alla formazione anche nel Rione Sanità di Napoli, una zona che a lui ricorda la via dove è cresciuto, via Rossini a Frattamaggiore. L'istituto che ha abbracciato il suo progetto è stato quello alberghiero D'Este Caracciolo. Nello specifico, le classi che hanno seguito le videolezioni sono state quelle ad indirizzo enogastronomico e a indirizzo sala e accoglienza.

Milano, aprile  2023