Il celebre spazio milanese, punto d’incontro non solo per chi cerca spartiti, libri e strumenti musicali ma anche per chi desidera ascoltare concerti con interpreti di rilievo, ha celebrato il decennale dell’associazione con una serata speciale.
A sorpresa, si sono alternati musicisti spesso legati all’ambiente concertistico, molti dei quali docenti di Conservatorio, attivi non soltanto a Milano ma anche sulla scena internazionale.Gli interventi, dal pianoforte alle diverse formazioni cameristiche, hanno scandito una lunga serata ricca di musica.
Ad aprire, la coppia di pianisti formata da Davide Cabassi e Tatiana Larionova, che hanno dato prova di energia ed espressività nelle trascrizioni a quattro mani dell’Ouverture dalla Forza del destino di Verdi e del Preludio dai Maestri Cantori di Wagner. È seguito il giovane Evgenij Galanov, brillante nell’interpretazione del Preludio op. 23 n. 4 di Rachmaninov e del virtuosistico Precipitato dalla Sonata n. 7 di Prokof’ev.
Il violoncello di Matilde Colliard, affiancato dal pianoforte di Stefano Ligoratti, ha poi offerto al pubblico due movimenti dalle rare Sonate n. 1 e n. 2 di Anton Rubinstein. Altrettanto apprezzato il contributo di Monica Cattarossi, che insieme a un quartetto di fiati – con il clarinettista Sergio Delmastro e altri validi interpreti – ha eseguito il primo movimento del celebre Quintetto op. 16 di Beethoven.
Particolarmente suggestiva la prova del pianista scaligero Takahiro Yoshikawa con l’oboista Diego Dini Ciacci, protagonisti dei primi due movimenti della Sonata per oboe e pianoforte di Francis Poulenc. È toccato poi a Nicola Dilorenzo, incisivo nell’ultimo movimento della Seconda Sonata di Rachmaninov.
La serata ha proseguito con le pagine raffinate di Eliana Grasso, che al pianoforte ha reso omaggio a compositrici come Clara Schumann (Romanza ed Er ist gekommen), Pauline Viardot (Serenata) e Cécile Chaminade (Studio n. 2). In chiusura, le Quattro Canzoni popolari per voce femminile e pianoforte di Luciano Berio – brani giovanili del 1952 – affidate con successo a Maria Eleonora Caminada e Alfonsi Alberti.
Un intreccio di voci e strumenti che ha trasformato l’anniversario in un momento di festa condivisa, destinato a restare vivo nella memoria del pubblico con un saluto finale dei fondatori del MaMu: Laura Ferrari, Silvia Bertolino e Nicola Kitharatzis