Costanza Principe per Bach e Cage al Teatro della Quattordicesima

0
25

Il Festival MiTo nel rinnovato Teatro della Quattordicesima, elegante spazio in zona Corvetto (via Oglio) che si candida a diventare un nuovo punto di riferimento non solo per Milano.

Protagonista della serata, la pianista trentaduenne Costanza Principe, già affermata a livello internazionale, che ha saputo costruire un programma intelligente e suggestivo. L’artista ha affiancato a celebri pagine di Johann Sebastian Bach — anche in trascrizioni pianistiche, come la monumentale Ciaccona di Busoni posta a conclusione — una scelta accurata da Sonate e Interludi di John Cage per pianoforte preparato. Due quindi gli strumenti utilizzati, in un netto contrasto tra mondi solo in apparenza inconciliabili, che nelle mani della pianista milanese hanno trovato una sorprendente consonanza, tanto sul piano espressivo quanto su quello gestuale. L’apertura è stata affidata alla raffinata trascrizione di Egon Petri di Schafe können sicher weiden dalla cantata BWV 208: qui la Principe ha messo in luce un fraseggio di grande eleganza, con un gioco di colori capace di far emergere dettagli nascosti nel continuo contrasto dinamico. A seguire, la Sonata III, l’Interlude IV e la Sonata V di Cage, con i suoni alterati del pianoforte preparato che hanno restituito atmosfere sospese e ricche di sfumature, in cui il peso del silenzio e la delicatezza del tocco hanno avuto un ruolo centrale.
Il ritorno a Bach, sul pianoforte di sinistra, ha portato in scena una splendida lettura della Toccata in sol maggiore BWV 916, interpretata con raffinatezza nei tre movimenti. Nuovamente Cage con la Sonata IX, dalle timbriche dal sapore orientale, quindi Bach con il Concerto in stile italiano BWV 971, in cui la pianista ha saputo rinnovare la vitalità dei tre tempi. La parte dedicata a Cage si è completata con la Sonata VIII, il Second Interlude, la Sonata XV e la Sonata XVI “Gemini”, a comporre un’ampia e coerente selezione.
Il gran finale è stato affidato alla celeberrima Ciaccona dalla Partita n. 2 in re minore per violino solo BWV 1004, nella trascrizione di Busoni: una prova imponente che ha messo in risalto la personalità musicale della Principe e la sua visione ampia e incisiva, restituendo con chiarezza e grinta la grande architettura bachiana. Meritati e calorosi gli applausi del pubblico che gremiva la sala.