Il canto di Bruno Taddia per il Festival MiTo nel teatro rinnovato

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Una serata particolare e doppiamente interessante quella a cui abbiamo assistito ieri al Teatro della Quattordicesima di Milano.

L’inaugurazione del rinnovato spazio di via Oglio – 450 comodi posti a sedere – ha coinciso con la prima serata di utilizzo in occasione del Festival MiTo. Il Presidente del Municipio 4, Stefano Bianco, e la dirigente Isabella Menichini, in rappresentanza dell’amministrazione cittadina, sono intervenuti ringraziando per i lavori effettuati dopo oltre dodici anni di sospensione dell’attività teatrale principale.
L’ingresso del noto baritono Bruno Taddia e del pianista Andrea Corazziari ha dato avvio a un programma di grande costruzione estetica, per i brani contrastanti ma ben accostati scelti. Nella prima parte, la più breve, i pregnanti Lieder di Anton Webern, dalle op. 3 e op. 4, sono stati alternati a celebri canti di Francesco Paolo Tosti, come L’ultima canzone, Maria, Chiara, Penso!, Tristezza e ’A vucchella. Il riuscito contrasto tra mondi musicali differenti ha messo in rilievo la voce corposa di Taddia, intonatissima e perfettamente calata nel suo consolidato mondo attoriale. Ottima la componente pianistica, che soprattutto nell’atonalità di Webern si pone come complemento paritario in valore.
La più ampia seconda parte prevedeva l’alternanza di arie di Gaetano Donizetti e brani di Gustav Mahler, in un contrasto netto tra la vocalità ancora tutta italiana e i più sofisticati lavori del musicista austriaco. La Romanza moresca, la giocosa Sì o no e Il trovatore in caricatura, del compositore bergamasco, si sono alternate a pagine mahleriane come Schwildwache Nachtlied, Der Tamboursg’sell e l’interminabile Der Abschied. Interpretazioni ancora una volta di ottima qualità. Divertentissimo il bis concesso: Das “Dolce far niente” di Carl Loewe. Applausi calorosi per una serata del Festival MiTo 2025 riuscitissima.