È stato un concerto di grande intensità quello proposto dal Trio Etesio presso lo spazio MaMu, che si conferma uno dei luoghi più attenti della vita musicale milanese. Il programma era dedicato a tre compositori del primo Novecento, accomunati da biografie segnate dall’esilio, dalla persecuzione o dall’isolamento politico. Un gesto di risarcimento poetico, che ha riportato alla luce musiche troppo spesso dimenticate. Delicata e intensa l’interpretazione del raro Trio per archi op. 147 di Mario Castelnuovo-Tedesco (1895–1968), pagina limpida e intimamente mediterranea. Il Trio Etesio ha saputo valorizzare il gioco sottile delle timbriche e l’equilibrio formale di una scrittura che cerca espressione senza rinunciare alla chiarezza. È la voce di un compositore in esilio, ma ancora aperto alla speranza, tesa verso una luce possibile.Di segno molto diverso l’Aubade op. 8 di George Enescu (1881–1955), pagina giovanile in cui già si avverte quella complessità che sarà tipica del musicista romeno: una musica sospesa tra il gusto francese e l’energia dei Balcani.
Il Trio ne ha reso con cura il carattere cangiante, mantenendo sempre coesione anche nei momenti più liberi.Ha chiuso il programma ufficiale Tanec (Danza) di Hans Krása (1899–1944), brano breve e folgorante, suonato con energia e precisione. Sotto la maschera ritmica e giocosa, si sente l’urgenza di chi scrive sapendo che il tempo stringe: Krása verrà deportato poco dopo a Terezín. Il Trio ne ha colto il senso estremo di vitalità e la tragica profondità nascosta. Molto apprezzato anche il bis: una lirica Serenata di Leone Sinigaglia (1868–1944), compositore torinese anch’egli vittima delle persecuzioni razziali. Il Trio Etesio – formato da Laura Riccardi al violino, Chiara Rizzo alla viola e Fabio Mureddu al violoncello – ha offerto, in meno di un’ora, un affresco vivido e toccante del Novecento europeo, evocando storie diverse ma ugualmente esemplari.
