martedì, Giugno 17, 2025
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Alla Steinway & Sons di Milano presentato il nuovo libro di Luca Ciammarughi su Arturo Benedetti Michelangeli

La prestigiosa sede di Steinway & Sons di Milano ha accolto un evento dedicato a una delle figure più enigmatiche e leggendarie del pianismo del Novecento: Arturo Benedetti Michelangeli. La presentazione del libro Arturo Benedetti Michelangeli. Il mistero di un genio, firmato da Luca Ciammarughi -con prefazione di Filippo Michelangeli- e pubblicato in collaborazione con il mensile Amadeus e l’editore Curci, ha rappresentato un’occasione per riflettere sull’eredità di un interprete che, a trent’anni dalla scomparsa, continua a suscitare una fascinazione unica nel panorama musicale internazionale.

L’incontro è stato organizzato e introdotto da Filippo Michelangeli, editore di Amadeus e di altre riviste musicali specialistiche. Francesco Maria Colombo, noto critico musicale, scrittore e musicista, ha rivolto a Ciammarughi una serie di interessanti domande in merito alla riuscita pubblicazione. Il volume non si limita a ripercorrere la biografia di Michelangeli, ma si propone come un’indagine profonda e sfaccettata: un tentativo di comprendere l’essenza di un artista che ha costruito attorno a sé un’aura di mistero, fatta di perfezione assoluta, rigore insondabile e un rapporto complesso con il mondo della musica e dei media.

Luca Ciammarughi, pianista, musicologo e organizzatore di concerti, si addentra con finezza nelle pieghe dell’arte michelangeliana, restituendo al lettore non soltanto il profilo di un grande interprete, ma anche quello di un uomo dalla personalità tormentata e magnetica. Attraverso una rete di testimonianze, analisi delle esecuzioni e riflessioni critiche, il libro si rivolge non solo agli specialisti, ma anche a un pubblico curioso di scoprire cosa si celi dietro il silenzio e la reticenza di una leggenda. Michelangeli non fu soltanto un pianista, ma un simbolo: di un’idea altissima di musica, di un’esigenza quasi ascetica verso la perfezione, di un modo di intendere l’arte come assoluto. L’incontro, ottimamente riuscito, ha trovato una straordinaria coda con l’esecuzione da parte di Ciammarughi di un brano tanto caro al Maestro bresciano: Canción y danza n. 6 di Federico Mompou. Brindisi finale con i protagonisti.

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