domenica, Giugno 8, 2025
HomeMusicaUn nuovo brano di Nicola Campogrande e una rielaborazione di Rodion Ščedrin...

Un nuovo brano di Nicola Campogrande e una rielaborazione di Rodion Ščedrin per la Sinfonica di Milano


Una proposta decisamente allettante quella offerta dall’Orchestra Sinfonica di Milano, con due brani diretti da Josep Vicent. In apertura, la prima assoluta di Liberi tutti. Concerto per Quartetto d’archi e Orchestra del compositore torinese Nicola Campogrande; a seguire, la Carmen Suite di Georges Bizet nella brillante rielaborazione di Rodion Ščedrin.
La nuova composizione di Campogrande ha avuto come interpreti principali i quattro archi del Meta4 Quartet: Antti Tikkanen e Minna Pensola ai violini, Atte Kilpeläinen alla viola e Tomas Djupsjöbacka al violoncello. Il brano, articolato nei classici tre movimenti — Moderato, Largo e Allegro — si presenta come una pagina luminosa, tonale, caratterizzata da un linguaggio personale e immediatamente riconoscibile. L’inserimento del quartetto d’archi all’interno dell’organico orchestrale, soluzione piuttosto rara, instaura un dialogo stimolante tra scrittura cameristica e impianto sinfonico.Il discorso musicale è ben costruito: le timbriche vivaci del linguaggio di Campogrande attingono a esperienze “tradizionali” del primo Novecento per approdare a una sintesi espressiva audace, ma sempre ancorata a riferimenti riconoscibili. Il gesto degli archi, spesso rapido e incalzante, alterna momenti solistici tra i membri del Meta4 Quartet, ben sostenuti dall’orchestra e valorizzati dalla direzione chiara e partecipe dello spagnolo Josep Vicent. Il mondo sonoro che ne risulta è fantasioso, ricco di colori e sfumature, con un gioco timbrico efficace e spontaneo. Il Largo centrale, più introspettivo, offre una pausa lirica alle peripezie coloristiche degli altri due movimenti, preparando il ritorno dell’energia iniziale con un Allegro finale brillante. Un concerto piacevolissimo, salutato da fragorosi applausi di un pubblico entusiasta, estesi anche al compositore salito sul palco.
Dopo il breve intervallo, si è ascoltata una versione particolarmente riuscita della Carmen Suite, nella celebre trascrizione di Rodion Konstantinovič Ščedrin (1932). I temi notissimi e melodici dell’opera di Bizet trovano in questa rielaborazione un’interpretazione originale e personale, intrisa del carattere del compositore moscovita: timbriche scure, ritmi incisivi, frequenti interventi percussivi che arricchiscono la tessitura orchestrale. La suite, articolata in molte sezioni e della durata di oltre 40 minuti, è risultata coinvolgente e ben condotta da Josep Vicent, la cui direzione ha saputo valorizzare al meglio ogni sfumatura. Lunghi e meritati gli applausi finali.

ARTICOLI COLLEGATI

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

DALL'AUTORE

- Advertisment -
Teatro Alla Scala Accademia di Brera La permanente Quartetto Milano Serate Musicali LaVerdi