Un ottimo concerto pianistico quello ascoltato oggi in Sala Puccini per la rassegna musicale Musica Maestri! Andrea Carcano e Corrado Greco, entrambi docenti di pianoforte al Conservatorio “G. Verdi” di Milano, hanno affrontato un programma di raro ascolto e di profonda complessità tecnica e interpretativa. La Fantasia contrappuntistica (Ausgabe für zwei Klaviere) di Ferruccio Busoni (1866-1924) e la Sonata per due pianoforti di Francis Poulenc (1899-1963) sono due brani di straordinario interesse compositivo, e rappresentano vertici espressivi e stilistici dei rispettivi autori. Il milanese Andrea Carcano ha introdotto il brano di Busoni, mentre il siciliano Corrado Greco quello di Poulenc, sottolineando entrambi le ragioni di un’accoppiata audace, che richiede all’ascoltatore un’attenzione vigile e partecipe. I due brani, infatti, si collocano su versanti molto differenti del pianismo del Novecento: la Fantasia contrappuntistica è un omaggio monumentale a Johann Sebastian Bach, un’opera che fonde rigore contrappuntistico e tensione visionaria in un’architettura sonora imponente, dove la scrittura a due pianoforti permette di esaltare le linee polifoniche con trasparenza e forza drammatica. Busoni rielabora e amplia il Contrappunto XIV dell’Arte della Fuga, conferendo a questo frammento bachiano un respiro quasi sinfonico, con slanci romantici e momenti di intensa solennità.
La Sonata per due pianoforti di Poulenc, al contrario, si presenta con una scrittura vivace, lucida, e ricca di contrasti timbrici. Composta nel 1953, unisce l’ironia tipica del compositore parigino con una sorprendente profondità espressiva. I tre movimenti – Allegro molto, Lent e Final – scorrono con una freschezza e varietà che alternano momenti lirici a passaggi ritmicamente scintillanti, con influenze diversificate, in una sintesi che fa vedere anche una certa eleganza tutta francese.
In entrambi i brani, i due raffinati interpreti hanno rivelato una matura penetrazione del materiale musicale, sostenuta da un’intesa eccellente. Nel continuo scambio delle parti, hanno saputo ricreare un’armonia unitaria, ricca di contrasti dinamici, con un perfetto equilibrio coloristico. Il loro suono, sempre controllato e partecipe, ha dato voce alla complessità delle due partiture, restituendone appieno la profondità formale e l’intensità espressiva. Ottimo il bis concesso con l’Elegia di Poulenc. Applausi calorosi dal numeroso pubblico intervenuto.