Il concerto di ieri sera per il Festival Milano Musica, tenuto dai solisti dell’Ensemble Intercontemporain presso il Teatro Elfo Puccini, era dedicato a Pierre Boulez, il compositore e direttore d’orchestra francese scomparso nel 2016, di cui ricorre in questi giorni il centenario della nascita.
Diego Tosi al violino, Dimitri Vassilakis al pianoforte e Jérôme Comte al clarinetto sono stati gli eccellenti solisti che hanno eseguito alcuni brani, coadiuvati, per alcuni di essi, da Augustin Muller all’elettronica e da Jérémie Henrot alla diffusione sonora. In programma, quattro lavori particolarmente rappresentativi della visione compositiva solistica e strumentale del celebre musicista:
Anthèmes 2 (1997) per violino solo ed elettronica,
Douze Notations (1945) per pianoforte, eseguite senza soluzione di continuità con
Incises (2001), anch’esso per pianoforte,
infine Dialogue de l’ombre double(1985) per clarinetto solo e clarinetto registrato.
Tutti i brani, fortemente indicativi degli studi condotti da Boulez sulle potenzialità timbriche degli strumenti — talvolta con l’ausilio di effetti di riverbero elettronico, come in Anthèmes 2, o di preregistrazioni, come in Dialogue de l’ombre double — hanno trovato interpreti straordinari nei tre strumentisti dell’Ensemble parigino.
A cominciare dai virtuosismi del violino di Tosi, che ha saputo ricreare, insieme ai riverberi elettronici, un’ambientazione sonora di grande profondità ed energia. Il pianoforte di Vassilakis ha poi raggiunto una perfezione straordinaria nel delineare i colori incredibilmente vari delle Douze Notations — un lavoro giovanile di Boulez, già sorprendentemente evoluto e fortemente debitore al suo maestro Olivier Messiaen e alla Seconda Scuola di Vienna — unito ad Incises, composto oltre cinquant’anni più tardi.
Le eleganti e spesso taglienti sonorità del clarinetto, sia dal vivo che registrato, sono emerse nel corposo Dialogue de l’ombre double, interpretato con straordinaria agilità da Comte, che ha seguito un percorso tra leggii disposti sul palcoscenico, a sottolineare la struttura a più parti del brano. Eccellente la resa interpretativa per tutti i lavori, con meritati applausi tributati ai tre notevoli solisti riuniti sul palcoscenico dell’elegante sala.