Alla Scala ancora uno straordinario successo per Una Lady Macbeth del distretto di Mčensk

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Dopo il successo della Prima del 7 dicembre al Teatro alla Scala, l’opera di Dmitrij Šostakovič, Una Lady Macbeth del distretto di Mčensk, ha ritrovato rinnovati consensi.

Il Maestro Riccardo Chailly, dopo il malore avuto al termine del secondo atto della seconda rappresentazione, nella terza e nella quarta di ieri sembra essere tornato perfettamente in forma. Il pubblico che gremiva il teatro lo ha salutato con lunghi applausi iniziali.
Si è già molto parlato in positivo di questa straordinaria opera del grande compositore russo, e la partecipazione diretta alla Scala, dopo aver visto l’ ottima ripresa televisiva della Prima, non può che confermare il giudizio favorevole su tutte le componenti dello spettacolo. La straordinaria direzione musicale di Chailly, completamente immerso nelle variegate timbriche della partitura, ricca di repentini contrasti e di poderose volumetrie, ha legato in toto sia le ottime voci soliste che l’eccellente Coro, preparato da Alberto Malazzi.
La valida messinscena, per la regia del giovane Vasily Barkhatov, con scene di Zinovy Margolin, costumi di Olga Shaishmelashvili e luci di Alexander Sivaev, è risultata ottimale nel contesto musicale. Una regia che ha restituito tutta l’asprezza teatrale di una partitura che non concede attenuazioni né momenti di tregua, e che risulta appassionante per la varietà di immagini dalla valenza quasi cinematografica. La geniale costruzione musicale di Šostakovič, su libretto di A. Prejs e dello stesso compositore, dall’omonimo racconto di Leskov, risulta un tutt’uno artistico-espressivo che ha pochi uguali nel mondo dell’opera. Ricordiamo almeno i principali interpreti, tutti validi, a iniziare dall’eccellente protagonista Sara Jakubjak nel ruolo di Katerina. È affiancata da Yevgeny Akimov come Zinovij Izmailov e da Najmiddin Mavlyanov nei panni di Sergej. Alexander Roslavets è Boris Timofeevič Izmailov, mentre Ekaterina Sannikova interpreta Aksinja. Un cast ampio e composito, chiamato a dare corpo a un affresco corale in cui la violenza privata e quella sociale si intrecciano senza possibilità di consolazione.
Applausi calorosissimi a tutti. Prossime repliche il 19, 23 e 30 dicembre. Da non perdere. (Foto di Brescia e Amisano dall’Archivio della Scala)