C’è un tempo in cui il cinema si fa teatro, e un luogo in cui il teatro restituisce al cinema la sua più profonda verità umana: quella che vibra nel gesto, nella parola, nella presenza viva. Dopo il debutto della scorsa stagione in una prima versione, Il vedovo, tratto dal capolavoro di Dino Risi, torna oggi a risuonare sulle tavole di scena in una nuova edizione che porta la firma registica di Massimo Ghini, anche protagonista nel ruolo che fu di Alberto Sordi. Una sfida di eleganza e intelligenza, in cui l’ironia corrosiva della commedia all’italiana si traduce in materia viva, drammaturgica, restituita al suo tempo – il nostro – con una precisione e una lucidità che ne rinnovano il senso. Accanto a lui, Galatea Ranzi, interprete di straordinaria finezza, dà corpo e voce a una controparte femminile capace di scardinare il cliché e restituire complessità alla figura della moglie borghese, lucida e implacabile. Con loro, un cast di eccellenti interpreti – Pier Luigi Misasi, Leonardo Ghini, Giulia Piermarini, Diego Sebastian Misasi, Tony Rucco e Luca Scapparone – anima un affresco corale di straordinaria modernità, sospeso tra cinismo e malinconia, comicità e disincanto.

L’adattamento teatrale, curato da Ennio Coltorti e Gianni Clementi, recupera la fisionomia originaria della commedia all’italiana e la traduce in un presente di grande nitore drammaturgico, capace di restituire al pubblico la sua ironia più amara e il suo sguardo implacabile sulla condizione umana.
Le musiche di Davide Cavuti e i costumi di Paola Romani completano un quadro di raffinata coerenza estetica. Uno spettacolo che celebra il valore della memoria culturale e la sua capacità di trasformarsi, ancora una volta, in racconto contemporaneo. Lo spettacolo è in scena al Teatro Manzoni dall’11 al 23 novembre.


